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ATTEGGIATO.
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ATTEGGIATO.
Definiz: Partic. pass. di Atteggiare.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che si muove con certi atti e gesti, Che è disposto, o Che ha la persona composta in una data attitudine, detto anche di pitture o sculture. –
Esempio: Giambull. P. F. Appar. 19: Nella prima lunetta si vedeva una donna spargente un vaso d'acqua, in quel proprio moto atteggiata, che ce la dimostra il rovescio della medaglia.
Esempio: Car. Rim. 83: Ed ei fisso a colpir stassi atteggiato In guisa tal, che par che scocchi e dica.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 73: Demonj orribilmente atteggiati.
Esempio: Pros. Fior. I, 2, 6: Le opere sue [di Parrasio] erano di tanta perfezione, e così bene atteggiate, che in rimirandole ec.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 2, 225: Le sue madonne son piene di un'amabilità modesta e nobile insieme, graziosi gli angioli, i santi di bel carattere di teste, e bene atteggiati a divozione.
Esempio: E Lanz. Stor. pitt. 5, 203: L'uno contiene varj santi, ritratti, disposti e atteggiati con varietà e grazia singolare.
Definiz: § II. Per Rappresentato. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 576: In un luogo dice di voler fare la lucia o saltazione di Sileno, che era una sorta di musica mutola presso gli antichi, ed un ballo atteggiato co' gesti e co' portamenti.
Definiz: § III. Atteggiato di dolore, di paura, di lacrime, ovvero di gioia, di grazia, e simili, vale Esprimente nell'atteggiamento, Mostrante nella sembianza, dolore, paura, gioia, ec. –
Esempio: Dant. Purg. 10: Ed una vedovella gli era al freno, Di lagrime atteggiata e di dolore.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 36: Tale atteggiata di paura e doglie, Par chiami in van le sue dolci compagne.
Esempio: Car. Long. 5: Avevano i piedi scalzi,.... le vesti succinte ne' fianchi, tutti i lor gesti atteggiati di grazia.
Esempio: Chiabr. Firenz. 1, 33: Ciascun mesto sovra a lui piangea, Atteggiato d'affanni e di martirj.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 57: E d'una fiera gioia atteggiata, ben dà a vedere che ella è la rea, ch'ella è la scellerata, ch'ella è l'ucciditrice.
Esempio: Alf. Trag. 2, 161: E lei turbata Non poco io veggo; ma atteggiata sembra, Più che di duol, d'ira e di rabbia.