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1) Dizion. 5° Ed. .
DEFORME.
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DEFORME.
Definiz: Add. Che è fuori della debita forma, o proporzione, Tanto brutto da recar disgusto.
Dal lat. deformis. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Le femmine deformi, che vogliono apparir belle.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 251: Se un cavallo fusse senza peli, e' sarebbe deforme.
Esempio: Car. Eneid. 2, 471: E qual fero accidente Fa sì deforme il tuo volto sereno?
Esempio: Tass. Gerus. 4, 46: Nulla di pellegrino o di gentile Gli piacque mai, nè mai troppo alto intese: Sotto deforme aspetto, animo vile.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 134: Monsignor Tommaso Fedra Inghirami,... essendo talmente guercio che n'appariva deforme, fu da Raffaello d'Urbino figurato in simil postura, che proprio sembra spirante.
Esempio: Pindem. Poes. 500: Nostre salme, Che dovranno apparir deformi o belle.
Definiz: § I. Figuratam., riferito ad affetti, passioni, qualità, o simili, vale Turpe, Riprovevole. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 150: Avendo, come ho detto, aspetto di virtù, può ingannare più agevolmente gli uomini, e spezialmente i giovani, che non possono gli altri vizj più deformi.
Definiz: § II. Trovasi come aggiunto di voce deforme, per Spiacente ad udirsi, Ingrata, Brutta. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 10: Anzi con la voce grossa e deforme, e con modi più convenienti a bestia che ad uomo, quasi per ischerno da tutti era chiamato Cimone.
Definiz: § III. Detto figuratam. di cosa intellettuale, vale Guastato, o Alterato profondamente nella forma, o essere suo proprio. –
Esempio: Giord. Op. 1, 364: Fu [Empedocle].... da Aristotele commendato per avere delle proprie meditazioni formato un sistema ben collegato, meglio che non si fosse fatto da altri filosofi; nondimeno è giunto a noi deforme e quasi assurdo.