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Dizion. 4° Ed. .
RANNO.
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RANNO.
Definiz: | Acqua passata per la cenere, o bollita con essa. Lat. lixivia. Gr.
κονία,
λίγδος. |
Esempio: | Fr. Giord. S. Pred. 35. Or non sarebbe matto chi ardesse la casa sua per avere
cenere per fare ranno? |
Esempio: | Lab. 196. Or s'io ti dicessi di quante maniere ranni il suo auricome capo si
lavava, e di quante ceneri fatto ec. tu ti maraviglieresti. |
Esempio: | Cr. 5. 13. 5. Se si porrà spessamente la cenere col ranno intorno al suo pedale,
renderà questo arbore fruttuoso, e allegro (parla del melagrano) |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 1. 12. Ch'io sono uno scolar di quei, che spesso Fatte ho lor tal
bischenche, Che chiamano i paiuoli, e il ranno caldo A pelarmi il cucuzzolo. |
Esempio: | Malm. 6. 48. Perchè i gran vini al cerebro le danno, Ben ben l'annacqua con
agresto, e ranno. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 14. 202. Seneca rovesciò questo ranno in capo a lui più rovente.
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Definiz: | §. II. Ranno di mezzo, vale Ranno passato sopra calcina viva, del quale ci serviamo a indolcir
l'ulive, e simili. |
Definiz: | §. III. Fuggire il ranno caldo; proverb. che vale Schifar le brighe, e i fastidj. Lat.
laborem subterfugere. |
Esempio: | Pataff. 5. E schifa volentieri il caldo ranno. |
Esempio: | Malm. 9. 37. Ciascun d'ambe le parti stette saldo, Ch'ognun cerca fuggire il ranno
caldo. |
Esempio: | Varch. Ercol. 134. E' mi pare ancora, che voi fuggiate la tela ec. a me, che non
son giostrante, bastava dire il ranno caldo. |
Definiz: | §. IV. Perdere il ranno, e 'l sapone, o Mandar male il ranno, e 'l
sapone, o Gettar via il ranno, e 'l sapone; vagliono Metter di suo la fatica, e il
capitale. Lat. oleum, et operam perdere. |
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