Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ORIUNDO.
Apri Voce completa

pag.677


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
ORIUNDO.
Definiz: Add. Che trae origine, Che discende, da quella data famiglia o stipite, significati dal compimento; e altresì Che è originario di un luogo, pure determinato dal compimento.
Dal lat. oriundus. –
Esempio: Viv. Vit. Galil. var. 600: Ebbe della Sig. Giulia Ammannati di Pescia sua consorte, oriunda dall'antica e illustre famiglia degli Ammannati di Pistoia, più figliuoli.
Esempio: Magal. Lett. ined. 1, 335: Avendo desiderato di ridursi in Toscana, di dove è oriundo, l'avevano destinato a leggere Casi in Pistoia.
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 3, 299: Quinto Cecilio..., il quale, oriundo d'Epiro, non ostante insegnava in latino.
Esempio: E Salvin. Teocr. 84: Siamo oriunde di Corinto.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 1, 118: Onde è oriundo quel Merlino Coccaio, che ha fatta la Maccheroneide.
Esempio: Bianchin. Sat. ital. 31: Dal celebre Francesco Berni da Bibbiena, e oriundo di Firenze.
Esempio: Lam. Dial. 47: La sua madre Chiara Stella, è di casa Baldacci, oriunda di Palaia, e in oggi una delle principali di Santacroce.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 137: I Goti oriundi (a quel che sembra) di regioni più meridionali, furono ancho i più civili.
Definiz: § Per similit. e scherzevolmente, detto di animale. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 131: È a me toccato un certo cavallone, Ch'i' l'ho per oriundo dal Troiano.