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1) Dizion. 5° Ed. .
GIOCARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
GIOCARE.
Definiz: Neutr. Amichevolmente gareggiare, a fine per lo più di ricreazione, in atti o esercizj nei quali operi o la fortuna o la destrezza o la forza.
Dal lat. jocari. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 11, 5: Chiunque giuoca colle tavole, ovvero dadi,... pecca?
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 477: Fatto questo, entrava in qualche degno ragionamento, in modo tale, che in casa sua non si perdeva mai tempo, nè si faceva quello che si fa in alcune case dove subito vengono a giocare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 74: Qual d'un arbore all'ombra, e qual d'un monte, O giuoca o danza o fa cosa non vile.
Esempio: Tass. Dial. 2, 33: Ma di quei giocatori, che non pongono nel giocare altro fine che 'l guadagno semplice,... si può affermare, ec.
Esempio: E Tass. Dial. 2, 40: La dolcezza del giocare, per lo più, di alcuna amaritudine è accompagnata.
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 91: Diasi a rubare, giocare, tradire, spiare, falso testimoniare, ec.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 15, 2, 233: Il giocare, per sè stesso non è delitto, quando non vi sia la mistura del dolo, e dell'inganno.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 454: Facendosi il verbo dal nome giuoco, poichè l'accento si muta e va oltre, non si può dire giuocare, perchè si farebbe forza in due luoghi, e sul dittongo toscano uo, nella prima sillaba, e sull'accento dell'a, nella seconda; nel qual caso bisogna, per così dire, scarnire e scemare il dittongo.... Dirassi dunque.... giocare, come i moderni.
Esempio: Giust. Vers. 37: Don Luca uomo rotto, Ma onesto piovano, Ha un odio col lotto Non troppo cristiano; E roba da cani Dicendo a chi gioca, Trastulla coll'oca I suoi popolani.
Definiz: § I. E costruito, per mezzo della particella A, con un termine denotante lo speciale esercizio, ossia giuoco, in cui uno gareggia con altri. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 483: In casa sua non si giocava a giuoco ignuno.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 113: Può far la Nostra Donna ch'ogni sera Io abbi a stare a mio marcio dispetto Infino all'undeci ore andarne a letto, A petizion di chi giuoca a primiera?
Esempio: Varch. Stor. 2, 321: Anche gli oracoli di Pieruccio facevano qualche cosa: benchè egli, il quale pareva bene, ma non era mica semplice, sappiendo quanto è più malagevole l'indovinare quando si giuoca alle corna, che l'apporsi quando si fa a pari o caffo, dava i suoi risponsi generali, condizionati e oscuri.
Esempio: Ross. P. Sveton. 82 t.: Io t'ho mandato ancora venticinque scudi.... per poter giocare insieme infra cena a' dadi, o a pari e caffo.
Esempio: Grazz. Comm. 184: Il Teri giocava agli aliossi a suo tempo meglio che giovane di Firenze.
Esempio: Tass. Dial. 2, 27: Stava riguardando il signor Conte suo marito che con altri cavalieri giocava a primiera.
Esempio: Capor. Rim. 179: Io vo', che rinunzi una trippa: Chi ti ha messo in malora in questo trotto? Va' a dirlo a quei, che giocano alla lippa.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 116: Non ardirebbe quivi un uom gentile, O un dotto balzeggiar pur una palla, Com'e' vi giuoca l'ignorante e 'l vile A salincerbio, a biccicalla calla.
Esempio: Mellin. Ricord. 11: Dilettossi [Cosimo I] per esercizio bene spesso la mattina giocare alla palla, alla corda con suoi camerieri.
Esempio: Not. Malm. 1, 288: Specialmente giuocano [i ragazzi] A cavalca, Alle caselle, Alla serpe, A ripiglino, A sbrescia, A cavare, A sbricchi quanti, A truccino, ed Alle buche.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 56: Io vegg' un che giuoca a bazzica, E ne piglia in su i cinquanta.
Esempio: Red. Lett. 2, 299: Or consideri.... che bel vedere farebbe V. S. illustrissima nel giocar la sera colla signora Anna Maria all'ombre con un paro di manacce lorde sudice e nere, ec.
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. 200: Dunque non avrà mai Giocato.... Alla ruzzola, alla palla, A biccicallacalla.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 133: Seduti a un canto della tavola, giocavano alla mora.
Definiz: § II. Giocare, conforme al senso proprio del latino, vale anche Scherzare, Fare atti scherzevoli; e in più largo senso Divertirsi, Spassarsi, Darsi buon tempo, e simili; e in tal significato è usato anche in forma di Neutr. pass. giocarsi
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 54: Tu se' giovane uomo, tu viverai ancora lungamente; giuocati e trastullati, e fa' tue volontadi.
Esempio: Ovid. Rimed. Am. 34: I lusinghevoli versi di compianto cantino Amore colla faretra; e la lieve amica giuochi a suo albitrio.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 159: Ad alcuni negligenti gli pareva, che [i demonj] salissero, e giocassero sopra al capo, e sopra al collo.
Esempio: E Cavalc. Ammon. Paol. 86: Tu, Ruffino, ti giuochi, e non senti e' mali miei.
Esempio: E Cavalc. Dial. S. Greg. 86: Onde nell'orto del monastero, dove stava san Benedetto, misse sette giovani ignude, le quali innanzi agli occhi de' suoi discepoli, tenendosi per mano, insieme ballavano e giocavano, e per questo modo infiammassono le menti loro a lussuria.
Esempio: Ugurg. Eneid. 120: Almeno s'io avesse ricevuto di te alcuno figliuolo anzi el tuo partimento; se alcuno picciolo Enea mi giocasse nella sala, el quale pur te representasse nella faccia; non mi parrebbe essere al tutto ingannata e diserta.
Esempio: Frescobald. M. Rim. 27: Fuor di vita oscura Vive sempre giocando in allegranza.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 37: Venne alle ripe di Inaco, ov'ella solea spesse volte giocare.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 379: Udì da presso La voce del garzon che si giocava.
Definiz: § III. E per similit., detto di animali. –
Esempio: Libr. Sagram.: Siccome il gatto giuoca col topo, quando l'ha preso, e lungamente giucato, se 'l mangia, e hattelo di vita privato.
Esempio: Ugurg. Eneid. 17: Sì come quelli [cigni] ritornati giocano coll'ali sonanti, ec.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 11: Delle lepri si dice che la notte, ai tempi della luna, e massime della luna piena, saltano e giuocano insieme, compiacendosi di quel chiaro.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 133: No altrimenti che Meandro, fiume di Troia, giuochi nelle liquide acque: e con dubbioso scorrimento corre innanzi e a drieto.
Esempio: Caran. Eustaz. 103: Non fui sì tosto addormentato, che gran moltitudine di sogni mi furono d'intorno a giocare.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 21: Tutto si abbandona allo spiro delle lusinghevoli sue speranze, che gli giuocano in aria.
Esempio: Pindem. Poes. 51: Così natura, grande ancor se giuoca, Spesso gode accoppiar l'orrido e il bello, Somma pittrice in contrapposti.
Definiz: § V. Trovasi poeticam. per Festeggiare, Mostrare gran gioia, e simili. –
Esempio: Bocc. Rim. 120: Non mi sarien credute Le mie fortune, Ond'io tutto m'infoco, Quel nascondendo, ond'io m'allegro e gioco.
Definiz: § VI. Giocare, vale anche figuratam. Aver parte principale, Aver che fare, Entrare, efficacemente in checchessia, Concorrere a produrre un dato effetto. –
Esempio: Varch. Ercol. 13: Il fine è quello che giuoca, e che in tutte l'operazioni umane attendere e considerare si debbe.
Esempio: E Sen. Benef. 47: Non pensare che ne' benefizj s'abbia a mostrare il pagamento, come ne' debiti, perchè ne' benefizj giuoca l'animo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 161: E però bisogna che in questi lavori a fresco giuochi molto più nel pittore il giudizio, che il disegno.
Esempio: E Vit. Pitt. 8, 118: Il buon giudizio e l'occhio più giuoca in tutte le cose, che non fa la misura delle seste.
Esempio: Bart. D. Suon. 154: Non giuoca in questo fatto la comparazione tra l'ago e la voce, la campana e 'l muro.
Definiz: § VII. Vale altresì Operare, Agire, Produrre il proprio effetto, convenientemente, attamente. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 20: In questa maniera il triangolo minore che spunta dalla strettissima commessura delle due parti della taglia, e quella à per base, giuoca liberamente con le sue vibrazioni: le quali tanto verranno ad essere più frequenti, quanto più corta sarà legata la palla, e per conseguenza sarà men'alto il triangolo.
Esempio: Maff. Anfit. 246: In essi (buchi rotondi) si rivolsero i cardini di due partite d'uscio.... ch'entravano sopra e sotto ne' buchi, e giravano, facendo giocar le imposte.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 120: Conviene per questo avvertire..., che l'aria tanto all'ingresso del vino nel braccio minore, quanto all'egresso dall'apertura del braccio maggiore, non possa giocarvi, gettandosi da tutti i lati improvvisamente.
Esempio: Panant. Paret. 36: Scegli l'imbocco delle foci, i lochi Lontani dalle case e dalla via, Ove il canto rintroni e l'aria giuochi, Ma dove un disgraziato eco non sia.
Definiz: § VIII. E figuratam. –
Esempio: Borgh. V. Scritt. 620: Non è anche vero quel che e' dice, che con le preposizioni o segni de' casi congiunto [l'articolo] ci faccia conoscere essi casi, perchè, essendo egli indeclinabili, non ci giuoca.
Definiz: § IX. Pure figuratam., costruito con qualche avverbio qualificativo, come giocare Bene, giocare Male, o simili, vale Riuscire per sorte a quell'esito o fine che esso avverbio denota; ma è d'uso non comune. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 160: Così seppe egli farsi giocare avvantaggiosamente le sue misure mal prese in quella mossa; e così questi frutti, che si colgono dagli errori, servono di disinganno all'umana prudenza, le cui disposizioni il più delle volte non vanno più là dell'apparenza delle cose.
Definiz: § X. Pure per Operare attamente, Produrre il proprio effetto; detto di qualsivoglia strumento, o modo di offesa, guerresco; e più particolarmente delle artiglierie. –
Esempio: Assed. Montalc. 359: Ed a vedere solo le cose che si fanno, come baluardi, ritirate, fosse, terrapieni, ognuno resta stupefatto; molto più, che dove si lavora, di continuo ci giuoca l'artiglieria.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 193: Cominciarono a ritirarsi, senza lasciar però di combattere alla lontana, e particolarmente i frombolatori, fatti più animosi dalla maggior distanza, in cui potevan giocar le lor armi.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 702: In questi frangenti si ritrovava egli, quando sopraggiunse Cortes, il quale veduta quella turba di canoe pe' canali della città, che guardavano verso Messico, fece rinforzar la voga, e giocar nell'istesso tempo l'artiglieria con sì buon successo, che ec.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 12, 48: Di Brusciana disser poi gli avvisi Che scappassero a furia di sassate; Ma lor dier fora per reputazione Che non giocasse lì bene il cannone.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 192: La malinconia, come il vino flatuosa, quasi mina che giuochi e che rompa, e con violenza si faccia strada, partorisce effetti diseguali e strani.
Definiz: § XI. Quindi Giocare col cannone, vale Offendere, Colpire, colle artiglierie. –
Esempio: Montecucc. Op. 2, 76: A dì trenta fermi stettero amendue i campi presso S. Gottardo l'uno rimpetto all'altro, il fiume tramezzo, giocandosi continuamente col cannone.
Definiz: § XII. E detto di milizie, e particolarmente di milizie a cavallo, per Muoversi, Volteggiare. –
Esempio: Montecucc. Op. 1, 162: Si riparte la battaglia in modo, che il cannone e il bagaglio, e la più parte della cavalleria, la quale non può giocare nelle estremità, venga abbracciata nel mezzo.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 102: Alla nostra sterile e vasta campagna.... si adattava.... l'essere stimata opportuna da' Cimbri.... per farvi giocare la loro cavalleria.
Definiz: § XIII. Detto di fontane, vale Mandare getti o zampilli di acqua in varie direzioni, o di varia forma. –
Esempio: Grand. Relaz. var. 9, 275: Quanto più abbondante sarà l'acqua, tanto meglio giocheranno le fonti delle ville inferiori, e più alti manderanno i loro zampilli.
Definiz: § XIV. Att. che per lo più usasi in costrutto con la particella pronominale. Metter pegno, Scommettere, Porre per posta, giocando; riferito a denari. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 377: Par che e' si giocassino Dugento scudi in su la fede.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 23: Si giocavano al giuoco delle carte Tolleri, ducatoni, Ungheri e doppie.
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 2, 51: In uno espresse alcuni fanciulli, che giocano alcune loro monete.
Esempio: Giust. Vers. 40: Un popol di scettici Non piange disgrazie, Ma giuoca le crazie Sui colpi apoplettici.
Definiz: § XV. E figuratam., reggente qualsivoglia oggetto, che spesso è sottinteso, costruiscesi, mediante la cong. Che, con una proposizione indicante la cosa intorno alla quale si fa scommessa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 388: Sì! io vo' mettere Buona cosa, anzi la vita, in deposito, E giocar che se ci mena una femmina Bella, ec.
Esempio: Bellin. Lett. IV, 1, 275: E qui adesso mi giocherei qualsisia bella cosa, che V. S. illustrissima non s'immaginerebbe mai, che cosa io sia per soggiugnere.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 12, 86: Volete voi giocar che le proposte Escon subito fuor che domandiamo Ogni Sodisfazione, ed in proverbio Non metton questo sciocco salincerbio?
Esempio: Fag. Comm. 2, 214: Nanni sempliciotto, a sentir il consenso di Ciapo in darli la Lena, giuoco che gli accorda ogni patto.
Esempio: Nell. Iac. Faccend. 1, 1: Olà. Che si dorme? Vuoi giocare che ti sveglio io?
Definiz: § XVI. Vale altresì Perder giocando. –
Esempio: Esop. Fav. M. 165: Temporalmente possiamo intendere per lo bosco e scure quei due giocatori, che avendo l'uno con l'altro giocato ogni cosa, dappoi alle preghiere del perdente il vincitore gli presta denari, co' quali gli vince ciò ch'avea perduto, ed anco i suoi.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 46: Cecco di messer Fortarrigo giuoca a Buonconvento ogni sua cosa ed i denari di Cecco di messer Angiulieri.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 27: Ebbe [il cappellano] una chiesa, e quivi a bisca aperta Si giocò fino i soldi dell'offerta.
Definiz: § XVII. E per Consumare, Passare, giocando; riferito a tempo. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 97: Si vedrebbe che quindici anni che io sono stato a studio dell'arte dello Stato, non gli ho nè dormiti, nè giocati.
Definiz: § XVIII. E in modo figurato, vale Porre a rischio, a cimento, Rischiare di perdere, o di non conseguire; e più specialmente per atti inconsulti. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 325: Essendosi in un medesimo tempo che lui (il conte Ranuccio) partì da Siena, partiti loro (que' di Piero de' Medici) dal Ponte ad Era, e non volendo giocare la fortuna della libertà di Firenze in una giornata, si astenne dall'azzuffarsi.
Esempio: E Machiav. Disc. 372: Egli aveva giocata quasi la libertà di Roma.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 122: Voi riarete il danno e la vergogna, e vi giocate uno stato che non so se giovine studiante lo potesse sperar meglio.
Definiz: § XIX. Usasi anche nel senso di Perdere per propria leggerezza; riferito a favore, aiuto, grazia, e simili, di chicchessia.
Definiz: § XX. Giocare a carte scoperte. –
V. Carta, § XLIX.
Definiz: § XXI. Giocare alla neve, e anche Fare, alla neve. –
V. Neve.
Definiz: § XXII. Giocare alle braccia. –
V. Braccio, § XLI.
Definiz: § XXIII. Giocare al sicuro, vale figuratam. Operare, Condursi, e simili, in modo da esser sicuro di conseguire l'intento, o di premunirsi dai più probabili pericoli. E nel medesimo senso trovasi anche Giocare sicuro. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 142: In tutte queste provincie tiene ordinariamente guarnigioni di gente d'arme per giocare al sicuro.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 297: In qualche modo ci avemo a risolvere così della spesa, come del pericolo in che stiamo. Intanto è bene a giocar securo.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 100: L'umana prudenza consiste, nelle coso che sono incerte e dubbiose, in saper giocare al sicuro.
Definiz: § XXIV. Giocare a tu me gli hai, e anche trovasi a giocare a tummeglihai, vale in modo scherzevole Giocare sulla parola, cioè senza che corra subito il denaro. E Giocare a ite e venite, vale pure scherzevolmente Pagare il perdente e riscuotere il vincitore giuoco per giuoco il denaro scommesso, la posta. –
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 97: Non mi piace il giocare a tu me gli hai, Ma solo a ite e venite, e vieni e vai.
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. 200: Dunque non avrà mai Giocato a tummeglihai, O fatto alle piastrelle.
Definiz: § XXV. Giocare d'armi, di bastone, di spada, di spadone. –
V. Arme, § XXXV; Bastone, § XI; Spada e Spadone.
Definiz: § XXVI. Giocare del disperato, o il disperato. –
V. Disperato, § XXXVII.
Definiz: § XXVII. Giocare del resto. –
V. Resto.
Definiz: § XXVIII. Giocare di buono. –
V. Buono, Sost., § XIII e § XIV.
Definiz: § XXIX. Giocare di calcagna, vale quanto Menare le calcagna, ossia Fuggire. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 83: Perciò manda Pedino là in campagna, Ch'ei giocherà di posta di calcagna.
Definiz: § XXX. Giocare di checchessia, vale Operare con quella tal cosa, Usarla, Servirsene, e altresì Prevalersene; anche figuratam. –
Esempio: Dar. Tac. 1, 401: Non potendosi adunque, ove non era peccato nè accusa, dar figura di giudizio, giocò d'autorità.
Esempio: Galil. Op. lett. 291: A chi vuol una cosa ritrovare, Bisogna adoperar la fantasia E giocar d'invenzione, e indovinare.
Definiz: § XXXI. Vale anche Comportarsi, Procedere, nel modo che è espresso dal compimento. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 218: Quelli che mettevano avanti che potessero far miracoli nello Stato di Ferrara, o se n'intendevano poco, o giocavano di malignità; perchè le sue piazze son ben fortificate.
Definiz: § XXXII. Giocare di lontano e Giocar largo, valgono figuratam. Non accostarsi, Stare discosto, alla larga, lontano. –
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 1: Vedi pur, che Ridolfo giuochi largo.
Esempio: Salv. Spin. 5, 6: Tu in tanto giuoca largo, e non t'accostare a quest'uscio.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 38: Del tristo avviso afflitto resta, Onde più d'un poi giuoca di lontano.
Esempio: Not. Malm. 1, 265: Giuoca di lontano. Cioè Non s'accosta: è lo stesso che Starsene alla larga.
Definiz: § XXXIII. Giocare di mano. –
V. Mano.
Definiz: § XXXIV. Giocare di schiene, vale Agitare, Scuotere, violentemente le schiene, Alzare la groppa, per gettare a terra il cavaliere; detto di cavallo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 7: Poi sotto il petto si caccia la testa, Giuoca di schiene e mena calci in frotta.
Definiz: § XXXV. In locuz. figur., e in senso disonesto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 43: Così dicendo, e al bucolin venuto, Gli dimostrò il bruttissimo omicciuolo, Che la giumenta altrui sotto si tiene, Tocca di sproni, e fa giocar di schene.
Definiz: § XXXVI. Giocare di vantaggio, vale Servirsi, giocando, di mezzi destri ma illeciti, a fine di vincere. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 10, 93: Il giocar di vantaggio non è stile D'un che sia corbacchion di campanile.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 493: Scannatoi si domandano quelle case e stanze dove si giuoca di vantaggio, e si fa il collo a' poveri giovani, che perciò si dicono pollastrotti.
Definiz: § XXXVII. Giocare netto, vale figuratam. Procedere con riguardo e destrezza, con cautela e sicurezza; e altresì Operare con lealtà, con sincerità, rettamente. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 358: Niccolò, che giuoca così netto, e' v'è giunto a buona somma.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 151: Sicchè tu giuochi netto, destro e largo, Che ti bisogna aver qui gli occhi d'Argo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 61: Giuoca netto, tu sai che uomo è Fazio.
Definiz: § XXXVIII. Giocare per primo, si usò figuratam. per Segnalarsi sopra gli altri per sola virtù propria; Primeggiare. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 10: Il filo di sua applicazione incominciò ad essere forte interrotto, mercè d'una certa gara, che si prese con esso il Nigetti nel maneggio delle pietre dure, in che Averebbe egli pure voluto giocar per primo.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 145: Ma tempo era già che il Vannino, dopo avere per lungo tempo servito a quel valentuomo, incominciasse, come noi sogliamo dire, a giocare per primo; e guadagnasse per sè medesimo quel credito e quell'onore, che egli sotto la gran fama del Passignano aveva tenuto tanto nascoso.
Definiz: § XXXIX. Giocare una carta. –
V. Carta, § L.
Definiz: § XL. Giocarsi l'anima, l'osso del collo, e simili, dicesi in modo iperbolico per Consumare al giuoco tutte le proprie sostanze; o anche semplicemente per Perder moltissimo.
Definiz: § XLI. Giocheresti sui pettini da lino, Giocherebbe, e simili, sui pettini da lino. –
V. Pettine.
Definiz: § XLII. A che giuoco giochiamo? A che giuoco si giuoca? Modi che usansi per rimproverare alcuno, o per dimostrargli il nostro malcontento, quando e' fa o dice cosa che ci paia non stia bene, o ch'e' ci sembri non procedere in qualche affare con la dovuta lealtà o sincerità; oppure quando non si vede venire a conclusione alcuna in una data cosa. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 114: A che gioco giochiamo? Che si pensa, ove siamo? Il decoro dov'è? A chi tocca a obedire, a me, o a te?
Esempio: E Monigl. Poes. dramm. 447: Siamo Così di patti, a che gioco giochiamo? A. Prima la morte eleggo, Che voler vostro figlio.
Esempio: Magal. Lett. At. 116: Qui adesso vi sento dirmi; A che giuoco giochiamo? Vuoi parlar così della dottrina degli atomi?
Esempio: Baldov. Comp. dram. 8: Padrone, e dove siamo? Che discorrere è questo? A che giuoco giochiamo? Una repulsa adunque, ec.?
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 128: A che giuoco giochiamo? Che facciam noi? Maniera di sgridare uno, che non fa l'ufizio suo, o che faccia cosa che non stia bene.
Definiz: § XLIII. Chi giuoca per bisogno, perde per necessità. Proverbio che usasi per ammonire altrui che il giuoco non fa arricchire, ma fa, invece, impoverire. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 425: Chi giuoca, Come si dice, per bisogno, perde Per necistà.