Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
APPENARE.
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APPENARE.
Definiz: Att. Dar pena, Tormentare, Travagliare. –
Esempio: Senec. Pist. 156: Per essere battuto, o tormentato in sulla colla, o appenato di gotta.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 208: Noi leggiamo che il povero Lazzaro era venuto al luogo di riposo, e lo ricco superbo era appenato di tormento.
Esempio: Sacch. Rim. M. 96: Di morte in morte vo; non val pentermi; Lasso! nol vede quella che m'appena.
Definiz: § I. Neutr. Penare. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 485: A noi, che miserabilmente appeniamo per fame e per freddo, che giovano tante veste da mutare, stese in su le pertiche, o piegate nelle casse?
Definiz: § II. E Neutr. pass. appenarsi per Affaticarsi, Ingegnarsi, Adoperarsi. –
Esempio: Stor. Barl. 28: Perciò ti dico io, che tu non cerchi troppo per fede, ma appenati d'avere il regno del cielo per diritta fede.
Esempio: E Stor. Barl. 111: Tu conoscesti Iddio prima di me; sì ti dei ora più appenare per lui servire, che tu non facesti anche.
Esempio: Lucan. volg. S. 29: Cicerone.... parlòe con quella donna amica di Quinto, e promissele grande guidardone, onde la donna li discoprìo come Catellina sì s'appenava d'ucciderlo.
Esempio: Zenon. Piet. Font. 1: Ed il secondo verbo, che discese Della sua bocca, disse: tu ti appeni Di fare il mio tesoro altrui palese.