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CUPOLA.
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CUPOLA.
Definiz: Sost. femm. Volta alzata su pianta tonda, ottagona, o anche esagona, la quale, rigirandosi intorno a uno o a più centri, ha forma di semisfera o di semisferoide, e si regge in sè medesima. Serve di copertura più che altro a sacri edifizj, e più comunemente è sovrapposta a quella parte delle chiese a croce latina o greca dove i lati si attraversano, oppure alla tribuna.
Dal basso lat. cupula, diminut. di cupa, Botticella, per una certa somiglianza di forma con essa. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 169: La quale cupola ne' detti modi e forma si dee murare. In prima la cupola dallo lato di drento.... sia grossa nella mossa da piè braccia 3 3/4.... Facciasi un'altra cupola di fuori sopra questa, per conservarla dallo umido.... Il vano, che rimarrà da l'una cupola all'altra, sia da piè braccia 2.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 2: Cento braccia è d'altezza [un tempio], dalla prima Cornice misurando insin in terra; Altre cento di là verso la cima Della cupola d'or, ch'in alto il serra.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 299: Michelagnolo innanzi a papa Pio quarto, col modello in mano della stupenda machina della cupola di san Piero di Roma.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 252: Il secondo [pittore] non si può imputare,... Sendo stato chiamato Quell'opera a finire, Che scambio d'abbellire, La cupola abbruttisce, abbassa e guasta.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 111: Dal cui piano (del cornicione) comincia ad alzarsi la cupola, che tonda nel principio, prende poi nel salire e nel chiudersi la figura di ovata.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 71: Alle moli delle cupole sono le cerchiature di ferro di manifesto pregiudizio.
Esempio: Targ. Viagg. 7, 243: Nella cima della fornace è lasciato un orlo o risalto, sopra del quale si dispongono circolarmente alcuni sassi aluminosi, come se si volesse principiare la volta d'una cupola.
Esempio: Mascher. Equil. Volt. 83: Le cupole si possono fare a base circolare, ovale, o poligona. In tutte si deve supporre che le sezioni orizzontali sieno figure simili, e aventi il loro centro in un'asse verticale, e che però le cupole a base circolare sieno generate dalla rivoluzione d'una curva intorno a quest'asse.
Definiz: § I. Per similit., Specie di volta emisferica, intessuta di stecche o di cerchj, sia di legno sia di ferro, che si fa ne' giardini, e più specialmente sulle crociere, a fine di ornamento, e che vien coperta da pianticelle rampicanti, o da altra verzura. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 199: Boschetti.... d'ogni sorte agrumi ed altre delizie, con pergole, spalliere, cupole, padiglioni d'arbori, d'olmi, mori e quercie, sulle più importanti vedute.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 211: Il resto boschetto fatto con misura e con i suoi andari da un lato coperti a cupola.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 37: In su' crocicchj de' quai viali surgevano certe cupole, pure anch'elle a graticolato, coperte d'una verzura tutta fiorita.
Definiz: § II. Si usò per Cima o Sommità convessa. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 86: Questa sommità, dove gli Angioli posono questo santo corpo, è un petrone simile a quello dove Iddio diè la legge a Moises; ma è più rosso e più duro, e piglia tutta la cupola del monte.
Esempio: Vill. M. 163: In quella tempesta una folgore cadde in Roma, e percosse il campanile di Santo Piero, e abbattè la cupola e parte del campanile, e tutte le grandi e nobili campane, ch'erano in quello, fece cadere.
Definiz: § III. Pure per similit. si disse un'Acconciatura del capo molto alta, propria delle donne. –
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 69: In vestirle (le mogli) spendono un tesoro: Voglion su quei capacci tante sorte Di cupole, di ciuffi, e simil tresche, Ch'a dirle tutte sarebbe una morte.
Definiz: § IV. A cupola, posto avverbialmente, vale In modo rigonfio e rilevato, com'è la forma di una cupola. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 106: I nobili di quel paese (di Atene), acconciandosi anticamente la testa un poco alla barbaresca, tirandosi in su i capelli a cupola, o a pina, gli fermavano con certe cicalette d'oro.
Definiz: § V. Più comunemente usasi col verbo Empire o con l'adiettivo Pieno, e vale In modo che le cose contenute in un vaso o in un recipiente formino una specie di cono sopra gli orli di esso; Oltre misura.
Definiz: § VI. Usato a modo di aggiunto, e riferito a Volta, vale Che ha forma di cupola, e più specialmente Emisferico. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 89: I modi delle volte sono questi: a meza botte, a spigoli ed a cupola tonde.... Quelle a cupola tonde non si pongono per loro natura mai, se non sopra mura che si alzino sopra de la pianta loro in cerchio.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: Se più archi ed uguali si intersecheranno scambievolmente nel punto del mezo della sommità, faranno una volta simile al cielo; e però ci è piaciuto chiamarla a cupola perfetta.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 6, 1, 2: Che piante son elleno coteste, che son venute sì bene da per loro ad intrecciarsi insieme, e a formare una bella e proporzionata volta a cupola senza centine, e verun'altra maestranza?
Definiz: § VII. Perder la cupola di vista, o di veduta, vale proverbialmente Allontanarsi da Firenze; ma per lo più si usa in locuzione negativa, e parlandosi di persona che non abbia visitato mai altre città o paesi. –
Esempio: Machiav. Comm. 79: E' vi debbe dare briga quel che voi diceste prima, perchè voi non sete uso a perdere la cupola di veduta.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 287: Non fu molto dimorato Rafaello a Roma, che cercò per molte vie di condurre là Ridolfo; ma non avendo mai perduta colui la cupola di veduta (come si dice), nè sapendosi arrecare a vivere fuor di Fiorenza, non accettò mai partito che diverso o contrario al suo vivere di Firenze gli fusse proposto.
Esempio: Cecch. Masch. Prol.: Essendo Questo compositore un uomiciatto, Fatto dal ceppo che non ha perduto La cupola di vista.
Esempio: Ambr. Bern. 2, 5: È troppo giovene, Nè insin a qui perdut'ha mai la cupola Di veduta, ed è anco poco pratico; Ed a tal cose saria necessario Un uomo esperto, il quale fussi solito Ir fuori.
Esempio: Razz. Bal. 1, 3: Non ti paia gran fatto ch'io parli così, perchè non ho molta cosmografia, nè anco ho di troppo perso la cupola di veduta.
Esempio: Fag. Rim. 4, 130: Di vista a' cinque la cupola persi, Ed a cercar de' campanil si venne.