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MAGIO
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MAGIO.
Definiz: Sost. masc. Ciascuno dei tre personaggi, rivestiti, secondo i più, di regia dignità, o, secondo alcuni, semplicemente sapienti, i quali, dietro la scorta di una stella ad essi apparsa, vennero dall'Oriente a Betlem per adorarvi il nato Messia. Ed usasi comunemente nel plur., dicendosi più spesso I tre magi o I re magi.
È forma varia di mago, cavata dal plur. lat. magi. –
Esempio: Febuss. Breuss. 4, 1: Quando al tuo Figlio pien di santitade Vennero quei tre magi..., Ed oferserli oncenso mirra e oro.
Esempio: Fr. Iac. Tod. 285: Con grande riverenzia Li magi lo adoraro; Davanti a sua presenzia Tutti tre inginocchiaro. Tre offerte gli donaro, ec.
Esempio: Frescobald. M. Rim. 45: La bella stella che mi regge e guida, Come quella de' magi in orïente, M'à col suo lume sì chiara la mente, Che ec.
Esempio: Bibb. N. 9, 17: Essendo Iesù nasciuto in Betleem di Iuda, nel tempo del re Erode, ecco li magi vennero dall'oriente in Ierusalem.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 55: Folco, da poi che Malducco gli è tolto, Per altra via, come i magi, fu volto.
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 61: Tu sarai proprio a la vivanda il sale, Ed io sarò drieto a la stella un magio (qui per similit.).
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 259: Nell'altra [storia] Andrea fece i tre magi d'Oriente, i quali guidati dalla stella andarono ad adorare il fanciullino Gesù Cristo.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 198: In una grande spelonca, dove per antica tradizione si tiene che una notte alloggiassero i tre magi, allor che adorato il Re del cielo, e schernito quel della terra di Giudea, verso la patria loro furtivamente se ne tornarono.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 4: In quella tanto magnifica e splendida festa dove si rappresentò i magi che venivan d'Oriente dietro alla stella.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 186: I magi e gli astrologi vennero pure da Oriente.
Esempio: E Borgh. S. Tertull. appr.: E l'essere stato a' magi suggerito in sogno.... che se ne tornassero a casa.... per un'altra via, volle dire che non seguitassero più la loro setta.... Tanto è vero, che si dee intendere non della strada, ma della setta e dell'arte, che a' magi fu comandato d'abbandonare.
Esempio: Martin. T. N. Not. 1, 31: Da qualunque parte dell'oriente sien venuti questi magi (imperocchè alcuni li credono della Persia, altri dell'Arabia), egli è certo che per questo nome intendevasi una classe d'uomini, i quali si occupavano interamente nello studio delle scienze più sublimi e nel culto della divinità.... Ch'ei fossero principi, o regoli, o almen primarj signori, del loro paese, è stato scritto da molti Padri greci e latini.
Esempio: Giobert. Buon. 133: Ond'è credibile che tal sacerdozio (quello dei magi) si dilungasse meno dei susseguenti dalla forma primitiva del sacerdozio semitico e ortodosso adombrato in Melchisedech, e che in virtù di questo suo pregio e dell'esser il più antico, i magi fossero divinamente eletti fra tutti i pontefici del gentilesimo e con annunzio straordinario invitati a riconoscere e adorare il vero salvator del mondo, e il restitutore dei primi e legittimi ordini sacerdotali.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 185: Ma apparso ai magi il sospirato Sole, Le nebbie a dissipar d'idolatria, ec.
Definiz: § I. Fu altresì nome di Chi apparteneva all'antichissima tribù o casta sacerdotale della Persia; ma per estensione si prese anche genericamente per Sapiente. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 376: Venne un grande magio..., il quale con argomenti di parlare s'ingegnava di sovvertere il popolo di Dio, dicendo, che questo era falso vescovo e ingannatore, ma che 'l Signore aveva mandato lui ad ammaestrare il popolo.
Esempio: Bibb. N. 8, 52: Certo il re Nabucodonosor, tuo padre, sì lo costituì (Daniele) principe delli magi.
Esempio: E Bibb. N. 8, 53: Ora sono entrati dentro nel cospetto mio i magi savj, acciò che leggano questa scrittura, e la sua esposizione mi manifestino.
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 82: A Siragozza vennon tutti quanti A disputar sopra questa matera, Magi, astrolagi e molti negromanti.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 138: Questi sono i magi della Persia, che non erano altrimenti stregoni, ed il magismo era una religione, come il maometismo ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 683: Per esser la vigilia della festa de' magi: nè sanno che con questo nome presso i Persiani, ond'ebbe origine, eran chiamati i savj e intendenti delle cose della natura, delle stelle e del cielo.
Esempio: Galian. B. Vitr. 301: Talete Milesio, uno de' sette savj, insegnò l'acqua essere il principio di tutte le cose: Eraclito, il fuoco: i sacerdoti magi, l'acqua e 'l fuoco: Euripide discepolo di Anassagora..., l'aria e la terra.
Esempio: Martin. T. V. 15, 446: E il re fortemente sclamò, che facessero venire i magi, i Caldei e gli aruspici. E il re prese a dire a' sapienti di Babilonia: Chiunque leggerà questa scrittura, e mi renderà inteso del suo significato, ec.
Esempio: Giobert. Buon. 133: Il culto del fuoco è comune ai magi e ai Bramani.
Esempio: E Giobert. Buon. 136: Come sotto i magi degeneri.... ripullulò il panteismo delle superstizioni mitriache, così ec.
Definiz: § II. E nel plur., trovasi anche per Mago. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 245: Non andrete a' magi malefici, e non cercherete di sapere neente dagli arioli.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 246: Qualunque persona ricorrerà a' magi o agl'indovini, io porrò la faccia mia contra lei ad ucciderla.
Esempio: Segner. Incred. 257: Ciò che possono i magi si stende a poco, cioè a molto meno di ciò che possano gli spiriti maligni loro padroni.
Definiz: § III. Festa dei Magi, o Festività, dei Magi, o Giorno dei Magi; intendesi Il giorno in cui la Chiesa solennizza l'adorazione che di Gesù Bambino fecero, come Redentore del mondo, i Magi venuti di Oriente; Epifania. –
Esempio: Not. Malm. 2, 683: In quella notte (avanti al giorno dell'Epifania) danno ad intendere le superstiziose e ignoranti femmine a' semplici fanciulli, che seguono molte cose fuor dell'ordine della natura..., per esser la vigilia della festa de' Magi.
Definiz: § IV. Fermo come un magio, Ritto come un magio, e simili, sono maniere proverbiali, denotanti lo stare o rimanere immobile, o perchè si presti grande attenzione, o perchè si aspetti qualche cosa, o per altra cagione; tolta la locuzione dalle figure rappresentanti i Magi, le quali pongonsi nelle Capannucce. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 141. Dietro al suddetto lanzo mi ficcai (in una sala dove si recitava). E quivi, fermo fermo come un magio, Non vedeva nè comici nè scene; Del resto poi sentiva con disagio.
Esempio: E Fag. Rim. 2, 2: Lasciata ogni altra caccia, a questa (delle oche) intorno State, e nel mezzo alle paludi almeno Dodici ore o quattordici del giorno.... Mangiate in pugno ritto come un magio, Vegliate tutta notte, ec.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 160: Ma dopo essere stato inutilmente Lì ritto com'un magio, Per tant'ore a piuolo, Piglia questo partito: Se ne va a casa, ec.
Definiz: § V. Restare come un magio, Esser buono per la festa de' Magi, e simili: maniere proverbiali, denotanti il dimostrare alcuno negli atti grandissima meraviglia di checchessia; presa l'immagine dall' atteggiamento di devota ammirazione nel quale sono rappresentati i tre Magi nel cospetto di Gesù. –
Esempio: Varch. Ercol. 306: Io vi dico che voi mi fate maravigliare. V. E io vi dico che voi sareste buono per la festa de' Magi.
Esempio: Fag. Rim. 1, 67: Per la novità grande sopraffatto, Ho da restar come un pilastro immoto, Senza parlar, di maraviglia in atto. Ma resti io pur magio, pastore o boto, Purchè venghiate.
Definiz: § VI. E Fare i magi di checchessia, si usò per Farne le grandi meraviglie. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 2, 98: E' magi fo, s'i' veggo un pane intero.
Esempio: Franc. Son. 136: Chiamato ognun nel suo catin si specchia.... Ed io li guardo a randa, Faccendo i magi di lor golacce porche.