Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
IMMAGINARE e IMAGINARE.
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IMMAGINARE e IMAGINARE.
Definiz: Sost. masc. La facoltà, e altresì L'atto e L'effetto, dell'immaginare; Immaginazione. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Così l'immaginar mio cadde giuso Tosto che il lume il volto mi percosse.
Esempio: E Dant. Parad. 24: L'immaginar nostro a cotai pieghe, Non che il parlare, è troppo color vivo.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 94: Ond'io, essendo alquanto riconfortato, e conosciuto il falso imaginare, risposi loro: ec.
Esempio: E Dant. Rim. 127: Quando l'immaginar mi tien ben fiso, Giugnemi tanta pena d'ogni parte, Ch'i' mi riscuoto per dolor ch'io sento.
Esempio: Bocc. Fiamm. 208: Io pregai sempre gl'iddii che me de' miei immaginari facesseno mentitrice.
Esempio: Forteguerr. Cap. 229: Oh gente stolta, la qual non arriva A desiar, se non quei beni solo Che a lei suo immaginar falso descriva!
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 3, 854: Deh! perchè ci formiamo un idol vano Del nostro imaginar?
Esempio: Leopard. Poes. 101: Ben mille volte Fortunato colui che la caduca Virtù del caro immaginar non perde Per volger d'anni.
Esempio: E Spolv. Colt. Ris. 117: Ahi tu passasti, eterno Sospiro mio: passasti: e fia compagna D'ogni mio vago immaginar, di tutti I miei teneri sensi, i tristi e cari Moti del cor, la rimembranza acerba.