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DECANO.
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DECANO.
Definiz: Sost. masc. Titolo di dignità ecclesiastica, nelle chiese cattedrali o collegiate.
Dal basso lat. decanus, Capo di dieci persone. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 34, 2: Il sesto quando i monaci, calonaci regolari, arcidiacono, decano, proposti, piovani, cantori, e altri cherici personatus habentes, ovvero qualunque prete, ode legge, ovvero fisica.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 46, 62: Noi altra volta vi raccomandamo il reverendo padre maestro Battista Panciatichi, decano nella nostra chiesa cattedrale.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 452: Oggi son queste le dignità: l'archidiacono, che è capo,... e il decano e il subdecano.
Esempio: E Borgh. V. Disc. appr.: Dalla medesima fonte vengono questi altri: primicerio e decano.
Definiz: § I. Nel Collegio dei cardinali, dicesi Il cardinale più anziano; e usasi più spesso nella maniera Cardinal decano, o Decano del sacro Collegio. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 73: Si dichiara che quel Cardinale che è o sarà vescovo di Ostia, s'intenda sempre esser decano del sacro Collegio.
Esempio: Car. Lett. Farn. 2, 190: Il Cardinal di Bellai.... inclina a far papa il Decano.
Esempio: Dav. Framm. 583: Di questi [vescovi] il primo sagrato si chiamava il Priore de' cardinali, oggi Decano del Collegio.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 664: Due cardinali francesi,... quel di Tornone, decano del collegio, e quel di Loreno.
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 184: Cardinal Carlo de' Medici, decano del sacro Collegio.
Definiz: § II. Decano, dicesi anche di Colui che è il più anziano in un collegio, magistrato, ordine, e simili. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 624: L'altro [dottore] esser allora decano dell'università [di Lovagno].
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 359: Niccolò Maillard, decano della Sorbona.
Esempio: Bart. D. Ital. 2, 177: Il Puteo, già decano della Ruota Romana.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 166: Vide volentieri [Napoleone] l'Università, che l'ebbe con queste parole, per voce del rettore e dei professori decani, lodato.
Definiz: § III. Per similit., e in ischerzo, dicesi anche di Colui che in una compagnia di persone appartenenti allo stesso mestiere, od ufficio, in una brigata d'amici, e simili, è il più vecchio, e come il capo di essa. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 2: Accostati in qua tu, ch'altri non m'oda, Palafrenier decano.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 5, 2: Uno staffier del Podestà, franco uomo, Ch'è chiamato l'Orgagna, oggi 'l decano Degli staffieri, e nerboruto e forte.
Esempio: Fag. Rim. 1, 103: Viene il decan degli staffieri, ed ha Seco un di loro.
Definiz: § IV. Decano, si disse nei monasteri Un superiore costituito sotto l'Abate, purchè avesse il governo di dieci monaci. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 421: Nullo [monaco] è ardito andare all'altro, eccetto quelli decani; ciascuno de' quali può, se vede che sia bisogno, visitare i suoi dieci che sono a lui commessi.
Esempio: Regol. S. Bened. 38: Sieno ordinati decani, i quali abbiano sollecitudine sopra le decanie loro in tutte le cose.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 59: Non venne adunque ad effetto la buona voluntà del re circa a le rendite delle badie; anzi gli concitò inimici tutti gli abati e tutti i decani.
Definiz: § V. Decano, si disse sotto i Longobardi un Magistrato che aveva giurisdizione su dieci famiglie. –
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 96: Succedono i decani e centenarj, che esercitavano qualche giurisdizione, i primi sopra dieci, e i secondi sopra cento famiglie.