Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DETESTAZIONE.
Apri Voce completa

pag.201


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DETESTAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto del detestare, Il detestare.
Lat. detestatio. ‒
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 183: E a detestazion della affezione predetta, sì ghibellina come guelfa, fa infra capitolo sesto Paradisi, quivi ec.
Esempio: Cavalc. Pungil. 208: A biasimo del qual peccato.... Salamone ne' Proverbj il pone per lo maggiore e per lo più principale di quegli peccati che Dio ha in odio ed in singolare detestazione.
Esempio: Tor. Miser. 22: Puossi adunque più tosto in detestazione di quello dire alcuna cosa, che della propietà ragionare.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 2, 57: È bene vero che il vescovo di Modrusa, venendo qui da Perugia, mandato dal Papa, doppo la detestazione del caso, e consolazioni e conforti e offerte del Papa e del Collegio, richiese il Cardinale per condurlo a Perugia alla sua legazione.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 397: Quanto ho detto fin ora in detestazione dell'adulterio, vedrete che è come un nulla, in paragone di quanto mi rimane a dire.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 114: Chiami il diavolo per detestazione o per disprezzo, con quello stesso sdegno che noi lo chiamiamo angelo di malizia.