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ARROSSARE.
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ARROSSARE.
Definiz: Att. Far divenire rosso, Tingere in rosso. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 318: Ed i bagni ove son cotte erbe calde Arrossano e poi annerano la pelle.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 99: Viene ritta alla Croce, dove era quel prezioso sangue sparso in terra, e ancora tutta la Croce era arrossata di quel santo sangue.
Esempio: Salvin. Nicandr. 45: Or della vista le pupille arrossa Infuriato.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 165: Ma di cotal ingegno (oltre che 'l bianco Manto gli arrossa) è si fallace e lento L'effetto, ch'io nol biasmo e nol consiglio.
Definiz: § I. E Neutr. Divenir rosso. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 18: L'acqua di quello ramo d'Arno incominciò arrossare, che parea sangue.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 436: Il segno della sua mortificazione [della fistola] è allora che enfia e arrossa.
Esempio: Virg. Eneid. A. R. 127, 5: E già l'aurora arrossava, cacciate via le stelle, quando alla lunge noi veggiamo li scuri monti e l'umile Italia.
Esempio: Salvin. Arat. 108: Se alcun rosso Scorre in alcuna parte, come spesso Di qua, di là tutto le nubi arrossano.
Definiz: § II. Per Farsi rosso in viso per vergogna, sdegno o altra passione. –
Esempio: Dant. Parad. 27: Nè ch'io fossi figura di sigillo A privilegi venduti e mendaci, Ond'io sovente arrosso e disfavillo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 193: Non può più la vertù fragile e stanca Tante varïetati omai soffrire, Che 'n un punto arde, agghiaccia, arrossa e 'mbianca.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 333: Neifile del ricevuto onore un poco arrossò, e tal nel viso divenne qual fresca rosa d'aprile.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 41: La donna che assai onesta persona era, udendo così dire al marito, tutta di vergogna arrossò.
Definiz: § III. Per similit. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 280: E s'avessi così a parlar con Vostra Altezza, come ho a scrivere, non senza molto rossore potrei ragionare: ma la scrittura non arrossa.
Definiz: § IV. E per semplicem. Vergognarsi; nel qual significato si usa anche a modo di Neutr. pass. arrossarsi Più comunemente Arrossire. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Sacchetti, Giochi, Fifanti e Barucci E Galli, e quei ch'arrossan per lo staio.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 2, 13, 217: Orsù non perdiam tempo, dite pure, ch'io vi risponderò s'io saprò, e non sapendo non mi arrosserò a confessarlo.
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 9, 1, 19: Interrogato, dico, [il Galileo], che cosa sia quest'anima naturale onde le cose vivono,.... egli, seguendo la dottrina di Socrate, rispose senz'arrossare: io non lo so.