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1) Dizion. 5° Ed. .
APPETIRE, e talvolta APPETERE
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APPETIRE, e talvolta APPETERE.
Definiz: Att. Desiderare fortemente, Bramare, Agognare.
Dal lat. appetere. –
Esempio: Vill. M. 4, 263: Gli uomini, e gli animali senza ragione, per natura son vaghi di libertà, e l'appetiscono come loro proprio bene.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 161: Quantunque ogni uomo naturalmente appetisca vendetta delle ricevute offese.
Esempio: Scal. Claustr. 444: La meditazione cerca diligentemente che cose noi dobbiamo appetere e disiderare.
Esempio: Nard. Vit. Giacom. 20: Parimente appetiva Pietrasanta e Sarezzana, come cose attenenti allo stato di Genova.
Esempio: Giannott. Op. 1, 76: I mediocri hanno il medesimo desiderio de' poveri, perchè ancora essi appetiscono la libertà.
Definiz: § I. Per Tendere con forza verso alcuna cosa. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 174: Radice d'ogni male è la cupidità, e quelli che l'appetiscono, errano della fede.
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 98: Tale si poteva inferire essere la naturale inclinazione di tutta la Terra, cioè d'appetire il centro.
Definiz: § II. E per Ambire. –
Esempio: Soldan. Sat. 30: Veggo che l'illustrissimo appetisce Il capitan Quernicco, e in fottivento Perciò sua metamorfosi finisce.
Definiz: § III. Appetire, riferito a cibi, vale Sentir per essi appetito, Bramare di prenderli, Andar quelli a genio, Piacere. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 482: Si dia loro.... ciò che si vegga che più volentieri appetiscano.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 512: Alcune [aquile] sono in un certo modo ignobili e degeneranti, che appetono non solamente le carni vive, ma eziandio le morte.
Esempio: Red. Lett. 1, 216: Io gnene farei pigliare due dramme per mattina, dissoluto in quattro once di brodo semplice, o di pollastra, o di cappone, o di piccione, secondo che più fosse appetito dall'Eminenza sua.
Esempio: E Red. Lett. 58: I saggi mangiatori appetivano solamente il grifo [del porco].
Esempio: Aver. B. Lez. 3, 43: Galeno racconta d'avere addimandato uno, che ne aveva [delle triglie] comperate certe grossissime, per qual cagione tanto l'appetisse.
Definiz: § IV. E in forma di Neutr. Aspirare, Esser cupido. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 74: Secondo il disordinamento de' lor viziosi desiderj, appetiscono e desiderano d'avere opportunitade.
Esempio: Cellin. Vit. 457: Oh! se io avessi appetito al gran guadagno, io mi potevo restare in Francia al servizio di quel gran re Francesco.
Definiz: § V. Appetire ad alcuno una cosa, una vivanda, vale Essergli appetitosa, Piacergli. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 239: Già più m'aggrada e m'appetisce l'erba, Che qual si voglia cibo più pregiato.
Definiz: § VI. Vale anche Fare o destare appetito. –
Esempio: Bocc. Filostr. 6, 80: Subito su si leva [il leone] i crin vibrando, Se cervo o toro sente, o altra cosa Che gli appetisca.
Definiz: § VII. Ogni simile appetisce il suo simile; proverbio di chiaro significato. –
Esempio: Bocc. Laber. 217: Perciocchè ogni simile suo simile appetisce, dèi tu avere assai per costante, le savie persone.... gradirle.
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 341: Ogni simile appetisce il suo simile, come a dire il gallo la gallina.