Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 2° Ed. .
SFAVILLARE
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SFAVILLARE.
Definiz: Mandar fuor faville, ed è proprio del fuoco, e per metafora d'ogni altra cosa, che sparga raggi, o splendori. Lat. scintillare, micare.
Esempio: Ovvid. Pist. Il lume, che m'era dinanzi acceso, sfavillò, e sfavillando mi diede, al mio parer, buon segnali.
Esempio: Petr. Son. 156. Ove sfavilla il mio soave foco.
Esempio: Dan. Par. 7. Ardendo in se sfavilla. Sì che dispiega le bellezze eterne.
Esempio: E Dan. Purg. 33. Ch'io nol vedessi sfavillar d'intorno, Qual ferro, che bollente esce del fuoco.
Esempio: E Dan. Par. 14. Oh vero sfavillar del santo spiro, Come si fece subito, e candente, Agli occhj miei.
Esempio: Teolog. mistic. Il cui movimento dirittamente sarebbe simile alla Stella, che sfavilla i raggi suoi, se quegli splendori sfavillassono da lei, per libera volontà, e di sua potenza procedessono.
Esempio: Dan. Inf. 23. E che pena è in voi, che sì sfavilla?
Esempio: But. cioè si mostra per gli occhj sfavillanti, e per le facce rosse.
Esempio: Filoc. 2. 398. Marte che di ciò s'accorse, sfavillando, corse in quella parte, e lei, nella sua luce, nascose [cioè furiando infocato]