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1) Dizion. 5° Ed. .
DISACCENTATO.
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Dizion. 5 ° Ed.
DISACCENTATO.
Definiz: Add. Privo di accento. ‒
Esempio: Salv. Avvert. 1, 314: Certe voci, che spesse volte con altre si congiungono, e da alcuni affissi, da altri chiamarsi sogliono particelle disaccentate.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 60: Se l'accento è l'anima della sillaba, ogni sillaba dovrà aver l'accento, e non si potrà dire a niuna sillaba disaccentata, se non vogliamo dirle corpi senz'anima.
Esempio: Pallav. Lett. 1, 131: Fa [s. Tommaso] ivi (nella rima) il ritmo con un'altra regola; cioè, che le parole s'accordino nella penultima vocale, o accentata o disaccentata che sia, ed in tutto ciò che segue.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 139, 2: I gioiellieri usano di pronunziare la detta penultima sillaba disaccentata, e far tutta la voce [zaffiro] di suono sdrucciolo.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 27: Testi a penna disaccentati e privi d'apostrofi, che l'età susseguente, come utili e necessarj, mise in voga.