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1) Dizion. 5° Ed. .
DIUTURNO.
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DIUTURNO.
Definiz: Add. Che è di lunga durata, Che dura lungamente, Durevole; ed anche Che dura continuamente, Continuo. Voce propria oggi, più che altro, o della poesia o del nobil linguaggio.
Dal lat. diuturnus. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 153: Vale contro le fedite putride e diuturne.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 38: Non è orare in molto parlare, ma è orare con molto cuore; sicchè altro è il lungo sermone, ed altro il diuturno, cioè continuo affetto.
Esempio: Cic. Tusc. 84: Da' Cirenaici (filosofi) io piglio queste armi contro a' casi e gli avvenimenti, per le quali e' vegnenti impeti di coloro colla diuturna premeditazione rotti sieno.
Esempio: Med. L. Op. 4, 37: Credo ne sia cagione (della malinconia), che lo amore che è solo e diuturno, proceda da forte immaginazione.
Esempio: E Med. L. Op. 4, 38: Acciocchè il mio dolore fosse più diuturno.
Esempio: Sannazz. Rim. 385: Tra le infide sorelle al mesto fiume (Ahi fatiche diuturne!) Il dì mille e mill'urne Torna ad empir tutte di fondo scosse.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 66: Se non è [la pittura] tanto diuturna, per dir così, come la statuaria, è però molto longeva, e tanto che dura è assai più vaga.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 22: Ne segue che la vita palesata al mondo d'un Papa ottimo giovi per diuturno tempo a sommo pro della Chiesa.
Esempio: E Pallav. Vit. Aless. 1, 91: Si vedea destinato ad altra occupazione rimota di luogo, e diuturna di tempo.
Esempio: Segner. Sentim. Oraz. 17: Fate piuttosto ch'intensivamente io patisca nel purgatorio ciò ch'io dovrei per sorte patire estensivamente, affinchè così debba essere il patire non diuturno.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 10: Quelle infelici contrade, che per loro disavventura sono da diuturni e spessi tremoti (male la stampa tremori) lagrimevolmente assalite.