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1) Dizion. 5° Ed. .
AURIGA.
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Dizion. 5 ° Ed.
AURIGA.
Definiz: Sost. masc. Guidatore di cocchio, Cocchiere.
Dal lat. auriga. –
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 177: Trovando lo corpo del padre nella via morto, fermò la carretta allora l'auriga, perch'ella lo vedesse.
Esempio: Belc. F. Pros. 4, 173: Quando era nella mia provincia,.... uno auriga era in quella, nominato Fileremo.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 135: E 'l più greve, più ardente, acuto e fero Fulmin ch'avesse.... Nel temerario auriga acceso spinse.
Esempio: Car. Eneid. 5, 211: Gli aurighi A' volanti destrier sferzan le terga.
Esempio: Tass. Mond. cr. 128: E come serve 'l carro al proprio auriga, Così alla prima luce i duo gran lumi.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Petr. Pist. volg. 40: Di questo tu richiamar non ti puoi, perocchè del tuo alunno, quasi figliuolo,.... tu sei vero e certissimo duca e auriga.
Esempio: Rucell. G. Ap. 679: La grand'anima del mondo Sta come auriga, e 'n questa cieca mole Infusa, muove le stellate sfere.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 4, 10, 177: Socrate agguaglia i primi moti che sono in noi a due corsieri, che questo nostro corporeo carro ne guidano,.... e di esso vuole che auriga ne sia la ragione.
Esempio: Salvin. Pittag. 170: E in ciascheduna cosa tu ripensa, Ottimo auriga.
Definiz: § II. Term. di Astronomia. Costellazione nell'emisfero boreale, detta anche il Carrettiere o Erittonio. –
Esempio: Alam. L. Colt. 6, 279: Or nel tempo medesmo al loco istesso Si attuffa irato il tempestoso Auriga, Che sovente al villan fa guerra e danno.
Esempio: Baldin. Masch. 75: Fecene [Giove] quel segno celeste, che gli astrologi chiamano Auriga, il quale è composto di sette stelle.
Esempio: Tass. Mond. cr. 107: Qui insieme collocar sublime Auriga, Che di serpente i piè nel carro ascose.