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1) Dizion. 5° Ed. .
CONVALLE.
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CONVALLE.
Definiz: Sost. femm. Valle che insieme con altre giace nel medesimo piano e fra i medesimi monti, o che sbocca in altra valle; ma si prende anche semplicemente per Valle: ed è voce oggi più particolarmente propria del linguaggio poetico.
Dal lat. convallis. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 198: Iddio apparve ad Abramo in convalle Mambre.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 2, 225: Il fior del campo e giglio delle convalli.
Esempio: Virg. Eneid. 52: Museo gli mostra i campi clarissimi, e poi discenderono in una convalle circundata da' monti.
Esempio: Rucell. G. Ap. 493: Per la convalle florida ed erbosa Discorron vaghe, compartendo il tempo.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 28: Le pianure vallate eziandio son molto diverse: perchè una se ne troverà, la quale averà i lati chiusi, ma l'uscita ed eziandio l'entrata larga ed aperta; un'altra, la cui entrata o vero uscita aperta sì, ma tutte l'altre parti serrate; e queste due propriamente si chiamano valli: la terza d'ogni intorno è accerchiata di monti, e chiamasi convalle.
Esempio: Fosc. Poes. 181: Le convalli Popolate di case e d'oliveti.
Esempio: E Fosc. Poes. 217: Nella convalle fra gli aerei poggi Di Bellosguardo,... al vago rito Vieni, o Canova, e agl'inni.
Esempio: Mont. Poes. 1, 381: La fonte Del nettare divin, che giù dal balzo Fresco discende del nevoso Olimpo, E de' beati le convalli irriga.