Lemma

1) Dizion. 5° Ed. . COSPICUO. Apri Voce completa pag.902 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 4 ° Ed. COSPICUO Dizion. 5 ° Ed. » COSPICUO.

COSPICUO. Definiz: Add. Esposto alla vista, Visibile, e anche Discernibile. Dal lat. conspicuus. – Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 347: Quando ella (la nuova stella) fusse stata prossima alla luna, doveva farsi grandemente cospicua anco alla semplice vista, senza strumento veruno. Esempio: Castell. Opusc. filos. 17: Questo movimento di parti si va facendo meno o più cospicuo, secondo che i lumi saranno più o meno vivaci. Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 145: Lasciava [Saule], quantunque re, che quegli andando in capo a tutto l'esercito fosse anche il più cospicuo, il più contemplato, ed il più rinominato in sì gran comparsa. Esempio: E Segner. Mann. magg. 3, 2: Stava in luogo a tutti cospicuo. Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 66: Lascia cadere questi cilindri sopra un piano di marmo orizzontale, al di sopra bagnato per guisa, che possa esser cospicua la macchia che vi lascia il cilindro nella caduta. Esempio: Pap. Nat. Umid. 163: Umidità radicale non merta di essere chiamata quella umidezza, la quale nel corpo sia palese e cospicua. Definiz: § Più comunemente usasi in senso figurato, per Molto notabile o ragguardevole, Assai pregevole, Insigne, Illustre; riferito così a persona come a cosa. – Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 2: Era il nome di Grande ragguardevole al pari che tormentoso.... per aderenza d'illustri e cospicue parentele. Esempio: Red. Lett. 1, 38: Queste memorie sono intorno alle vite e azioni de' più cospicui loro Accademici. Esempio: E Red. Lett. 1, 135: Veramente vi sono scorsi (nel volume delle Origini italiane) molti errori di stampa; ma egli è stato cotanto ripieno di giunte curiosissime ed erudite, che si rende cospicuo. Esempio: Fag. Comm. 5, 92: È pur dovere che si trattengano tanto, che veggano le cose più cospicue della nostra città. Esempio: E Fag. Comm. 8, 188: Ramo che vien da un albero ben antico d'una cospicua famiglia. Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 4: Il parlar bene in questo idioma (il toscano) ci rende cospicui sopra gli altri popoli, che non ebber la sorte di nascere dove noi.