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1) Dizion. 5° Ed. .
DACCHÈ, che scrivesi altresì disgiuntamente DA CHE.
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DACCHÈ, che scrivesi altresì disgiuntamente DA CHE.
Definiz: Cong. denotante cagione, ragione. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 140: Anzi li dispiace qualunque peccato è, dacchè peccato è.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 37: Or dunque a lei (a Marta) si conveniva di fare più che tutti gli altri che mai furono, dacchè a lei è dato il gonfalone e 'l nome di questo principio.
Esempio: Dav. Scism. 368: A cui il cancelliere, già la contraddici (la nuova legge) dacchè taci.
Definiz: § Dacchè è anche Avverb., e vale Dopochè, Allorquando, Quando. –
Esempio: Fr. Guidott. Fior. Rett. 40: E dacchè l'avvocato avrà le dette cose mostrate, si ripigli quelle parte ec.
Esempio: Giamb. Vegez. 9: Ivi notando, i giovani si lavavano; e dacchè erano lavati, generazioni d'arme mutavano.