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Dizion. 4° Ed. .
RANCURA.
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RANCURA.
Definiz: | V. A. Affanno, Doglienza, Compassione. Lat. molestia, dolor. Gr.
λύπη, ἄλγος. |
Esempio: | Dant. Purg. 10. La qual fa del non ver vera rancura Nascere a chi la vede.
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Esempio: | Rim. ant. Dant. Maian. 77. Buona speranza dee l'uom sempre avere, Ch'appresso
lo dolere è la ventura, Ch'a sua rancura può dar beninanza. |
Esempio: | Sen. Pist. Ella riceve rancura, e spiacevolezza, ed è inviluppata in gran
discordia. |
Esempio: | E Sen. Pist. altrove: Che 'l corpo sia senza dolore, e 'l
coraggio senza rancura. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 6. 126. Corse via così lordo per muovere nel volgo rancura.
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Definiz: | §. Per Rancore. Lat. odium. Gr. μῖσος. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 20. 2. Povertà vive sicura, Non ha lite, nè rancura. |
Esempio: | Tratt. pecc. mort. Quelli, che dice suo pater nostro, ed ha in suo cuore rancura,
o fellonía, o odio, egli priega più contro a se, che per se, perchè egli priega Iddio, che non gli perdoni, quando
dice: altresì come io perdono, perdona a me. |
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