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1) Dizion. 5° Ed. .
DOCILITÀ, DOCILITADE e DOCILITATE.
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Dizion. 2 ° Ed.
DOCILITÀ, DOCILITADE e DOCILITATE.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Docile. L'esser docile, Pieghevolezza all'altrui avvertimento, consiglio, autorità.
Lat. docilitas, che vale Facilità di apprendere, ed altresì Mitezza di animo, Mansuetudine. –
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 11: Per tanto [l'autore] fa l'auditore noto de la materia che de' trattare; e così acquista docilità, benivolenzia ed attenzione, come fanno li poeti ed autori nelli esordj.
Esempio: Tass. Dial. 1, 375: La docilità de' servi è con ragione, e può divenir disciplina, come quella de' fanciulli eziandio.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 433: Della cui niente appassionata docilità scrisse con grand'encomio il Legato a Roma; perciò che essendosi il Cardinale abbattuto in più di venti luoghi che gli parevano bisognosi d'emendazione, il Groppero fu sì pronto a correggerli, che ec.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 299: La docilità è virtù degna dei popoli liberi, quando riguarda la legge e non i potenti, e reputa la libertà un diritto anzi che una grazia.
Definiz: § Vale anche, conforme al latino, Attitudine ad imparare, Facilità di apprendere. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 9: Questa è Docilitate, A cui l'officio d'insegnar è dato: E guardate suo stato, Chè negli antichi regna sapïenza.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 13: Questi poi in navigando, tra per la cura del Cano, e per la docilità loro, appresero la lingua portoghese.