Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DONNO.
Apri Voce completa

pag.848


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DONNO.
Definiz: Sost. masc. Signore, e più propriamente Signore che ha dominio sopra uno stato; ma è voce che oggi non si userebbe che in poesia.
Dal lat. dominus, Signore; mediante la forma sincopata domnus, usata nel latino barbaro. –
Esempio: Dant. Inf. 22: Quel di Gallura,... Ch'ebbe i nimici di suo donno in mano.
Esempio: Nov. ant. B. 80: Messer Rinieri da Monte Nero.... si passò in Sardigna, e stette col donno d'Alborea, ed innamorovvi d'una Sarda.... Il marito gli trovò, non gli offese, ma andossene dinanzi al donno, e lamentossene forte.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 132: Fu a Barletta un prete, chiamato donno Gianni di Barolo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 576: Donni si chiamano in Sardigna li Signori, e però ec.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 58: Di Giudea l'iniquo donno Con veneni.... Torbido fece e livido ogni fonte.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Car. Eneid. 1, 387: Quei Romani De l'universo domatori e donni.
Definiz: § II. Figuratam. ed in locuz. figur. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 34: Come poss'io ciò far, dolce mio donno?
Esempio: Grazz. Rim. 2, 282: Amor sopra di me s'è fatto donno, E mi sprona, e mi volge, e gira intorno, Come gli piace.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 65: Quel (il sonno) serpe a poco a poco, e si fa donno Sovra i sensi di lui possente e forte.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 244: La Natura è ministra, Amore è donno.
Esempio: E Tass. Amint. 1, Coro: Ma tu, d'Amore e di Natura donno, Tu domator de' regi, Che fai tra questi chiostri?
Esempio: Marchett. Anacr. 3: Chi è quel sì noioso Che mi turba il riposo, e rompe il sonno, Già di me fatto donno?
Definiz: § III. E per semplicemente Signore, Padrone. –
Esempio: Dant. Inf. 33: Questi pareva a me maestro e donno, Cacciando il lupo, ec.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 514: Ancora si dice donno, cioè signore e padrone.
Definiz: § IV. Si usò pure di premetterlo come titolo d'onore ai nomi di principi, sacerdoti e simili; oggi comunemente Don. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 163: E donno Arrigo rubellò Roma e tutta Campagna.
Esempio: Dant. Inf. 22: Usa con esso donno Michel Zanche.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 129: Donno Gianni, ad instanzia di compar Pietro, fa lo 'ncantesimo.
Esempio: Domin. Lett. 113: Cominciando dal venerabile donno Stefano, il quale fu più anni donno generale di Certosa, e poi rifiutò per starsi quieto nella mente con Dio.
Definiz: § V. Si usò pure premetterlo a nome di ufficio. –
Esempio: Belc. F. Pros. 5, 51: Fece a sè venire il dispensatore della santissima Chiesa, e da parte parlandogli disse: Puoi tu servarmi uno segreto, donno dispensatore?
Esempio: E Belc. F. Pros. 5, 52: Disse a lui il Pontefice: Va, donno dispensatore, e nascondi questa carta.