Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ANGUE.
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ANGUE.
Definiz: Sost. masc. Serpe; ma è voce più propria della poesia.
Dal lat. anguis. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Seguendo lo giudicio di costei [della fortuna], Che è occulto, come in erba l'angue.
Esempio: Petr. Rim. 2, 68: Punta poi nel tallon d'un picciol angue,.... Lieta si dipartìo.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 51: Annunzio fue peggior, che morso d'angue.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 85: Tal fero torna alla stagione estiva Quel che parve nel gel piacevol angue.
Esempio: Mozz. Stor. S. Cresc. 144: Descrivendo quell'angue uscito dal tumulo d'Anchise.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 70: Questo, che divorò, pestifero angue, Il pregio e 'l fior della latina gente, Darìa.... Agli altri mostri memorando esempio.
Definiz: § II. E per Una delle costellazioni. –
Esempio: Alam. L. Colt. 6, 238: Il pietoso Dalfin da sera monta Co i suoi zefiri in sen; or nell'aurora Il suo crudo veneno asconde l'angue Tra l'onde salse, e fa turbar il tempo.