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100) Dizion. 4° Ed. .
DA POCO
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pag.12



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Esempio: Bellinc. son. 266. Ma n'è cagione il mio figliuol da poco.


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Definiz: Maniera contraria di Da molto, ed è usato in forza d'aggiunto. Lat. iners, ignavus. Gr. φαῦλος.


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Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 30. Come i luoghi imbrattati, e sucidi divengono chiari per lo ripercuotimento de' raggi solari, così gli uomini pigri, e da poco per la luce risplendono de' progenitori loro.
101) Dizion. 4° Ed. .
DA POI
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pag.12

102) Dizion. 4° Ed. .
DA PRESSO
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pag.12



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Esempio: Liv. M. E che nullo ne fosse fatto Tribuno l'anno da presso.


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Esempio: Dant. Purg. 2. L'uccel divino più chiaro apariva, Perché l'occhio da presso nol sostenne.


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Esempio: Petr. son. 35. Poichè cercando stanco non seppe ove S'albergasse da presso, o di lontano.
103) Dizion. 4° Ed. .
DA PRIMA
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pag.12



2) id: da21d5adb4d9458886b01368b4f96a6e)
Esempio: Petr. son. 50. Lasso, che male accorto fui da prima.


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Esempio: Dant. Inf. 1. Quando l'Amor superno Mosse da prima quelle cose belle.


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Esempio: Bocc. nov. 21. 19. E solamente da prima, questa notte la mi sento essere restituita.


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Esempio: E Bocc. nov. 81. 4. Chi conosciuto non l'avesse, vedendolo, da prima n'avrebbe avuto paura.
104) Dizion. 4° Ed. .
DA QUANTO
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pag.12



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Esempio: Lab. 166. E se il minore uomo è da tanto, da quanto dovrà esser colui, la cui virtù ha fatto, ch'egli da gli altri ad alcuna eccellenzia sia elevato?


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Esempio: Bocc. nov. 25. 7. Niuna cosa avete, qual che ella si sia o cara, o vile, che tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto, come di me, da quanto che io mi sia.
105) Dizion. 4° Ed. .
DA QUÌ
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pag.12



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Definiz: Avverb. di luogo, e di tempo, e vale Da questo luogo, Da questo tempo. Lat. hinc. Gr. ἔνθεν.


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Esempio: Filoc. 3. 121. Conciossiacosachè la festa del nostro Dio Marte ec. si debba da quì a pochi giorni celebrare.
106) Dizion. 4° Ed. .
DA SCHERZO
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pag.14



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Definiz: Posto avverbialm. vale Da burla. Lat. per iocum. Gr. παιδικῶς.


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Esempio: Sagg. nat. esp. 100. Adunque (dissero alcuni come da scherzo) o l'aria non ha che far col suono, o ec.
107) Dizion. 4° Ed. .
DA SENNO
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pag.14



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Definiz: Posto avverbialm. Da vero, Contrario di Da burla. Lat. seriò. Gr. σπουδῇ.


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Esempio: Cavalc. discipl. spirit. Anzi alcuna volta scoprendo, che il loro confessarsi peccatori non veniva da umiltà, ma da superbia, sen'adirano da maladetto senno.


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Definiz: §. Dicesi anche Da buon senno, ed ha alquanto più di forza.


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Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 4. Quelli, che vogliono sanare gli animi ec. favellino daddovero, dicano da buon senno.
108) Dizion. 4° Ed. .
DA SERA
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pag.14



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Esempio: Dant. Par. 27. Di quel color, che per lo sole avverso Nube dipinge da sera, e da mane Vid'io allora tutto 'l ciel cosperso.
109) Dizion. 4° Ed. .
DA SEZZO
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pag.14

110) Dizion. 4° Ed. .
DA TANTO
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pag.56



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Esempio: E Bocc. nov. 60. 15. Perciocchè nol conosceva da tanto.


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Esempio: Fir. As. 95. Io mi diedi a volarmi su per la polvere, ma non fui da tanto, che io potessi dar la volta tonda.


4) id: f535b0124c844820a7b890a8ab9b524f)
Esempio: Lab. 166. Se il minore uomo è da tanto, da quanto doverrà esser colui, la cui virtù ha fatto, che egli dagli altri ad alcuna eccellenzia sia elevato?


5) id: ba85bffe13cd4e24a7ea0261f55a90d9)
Esempio: E Bocc. nov. 92. 14. Disse di farlo volentieri, se da tanto fosse, come diceva.


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Esempio: Bocc. nov. 13. 26. Fu da tanto, e tanto seppe fare, che egli pacificò il figliuolo col padre.


7) id: a21f2d7a42114528ad630724944d1384)
Definiz: Posto avverbialm. in vece d'aggiunto, ha relazione al Da quanto; e vale Di tanta sufficienza, Di tanto valore, o giudicio, e simili. Lat. tam praestans, tam peritus, aptus. Gr. ἱκανός.
111) Dizion. 4° Ed. .
DA VANTAGGIO
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pag.57



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Esempio: Bern. Orl. 1. 9. 65. Venni a torre a costui l'arme, e 'l cavallo, E trovo questa donna da vantaggio.


3) id: b1b0c55a323d4fe4bb2508645559534c)
Esempio: Tac. Dav. stor. 2. 289. Ma Vitellio trovò altre cagioni da vantaggio.
112) Dizion. 4° Ed. .
DA VERISSIMO
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pag.57



2) id: 9999b11e02da4bd2b396e287e248c62e)
Definiz: Superl. di Da vero.


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Esempio: Ambr. Cof. 5. 8. Io ti parlo da verissimo.
113) Dizion. 4° Ed. .
DA VERO
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pag.57



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Definiz: Avverb. contrario di Da beffe. Lat. seriò, verè. Gr. σπουδῇ.


3) id: 3271c7d7b71a4139a50df829cb04cca8)
Esempio: Red. Ditir. 18. Ell'è da vero, ell'è, Accostala un po' in quà.


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Esempio: Fir. disc. an. 9. Guardandolo fiso nel volto, per vedere, se egli diceva da vero.


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Esempio: Varch. stor. 15. Ha detto sempre, e dice, che ella fu più, che da vero.


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Esempio: Alleg. 30. Ora per conoscere, se io dico da vero, contentavene, e adoperatemi dove io son buono.
114) Dizion. 4° Ed. .
DA ULTIMO
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pag.57



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Esempio: Bemb. pros. 3. E da sezzo, che è da ultimo.


3) id: a67f129861ff41d09769dd4f0a0a1073)
Definiz: Avverb. lo stesso, che Da sezzo. Lat. postremò.


4) id: 0ebbe49892784ba5af3d85eaa3f2f8c3)
Definiz: §. In proverb. Da ultimo è bel tempo; detto ironicamente, e significa, che Da ultimo si dee temere, che venga il gastigo. Lat. rarò antecedentem scelestum deseruit pede poena claudo, Oraz.


5) id: b580ec4e0ac446769a11d069c890594b)
Esempio: Sagg. nat. esp. 169. Benchè da ultimo, quando si perfeziona l'agghiacciamento di tutta l'acqua, diventi colma.


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Esempio: Malm. 6. 2. Ma state pur, perchè tardi, o per tempo Lo scontenterà; da ultimo è bel tempo.
115) Dizion. 4° Ed. .
DA ZEZZO
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pag.57



2) id: 98bd053bfd89402fb68e8adf8c795922)
Definiz: Avverb. Da ultimo. Lat. postremò.


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Esempio: Malm. 2. 2. Così durò gran tempo, ma da zezzo ec. A mangiar cominciò del pan pentito.
116) Dizion. 4° Ed. .
DA BANDA
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pag.3



2) id: fff5e78a70364f1ebf49bfc903127d20)
Definiz: Posto avverbialm. Vale Da una parte, Da un lato. Lat. a latere. Gr. παρά.


3) id: 55b6a8a19bc143cd9b4010b5e8a94c9d)
Esempio: Ar. Fur. 40. 43. Quando da terra una tempesta rea Mosse da banda impetuoso assalto.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 37. Draghinazzo, e Falsetta trae da banda, Gli altri, che vadan via, tosto comanda.
117) Dizion. 4° Ed. .
DA BEFFE
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pag.3



2) id: 696a6712cf984073b126ef822acc50ea)
Esempio: E G. V. 12. 8. 16. Chiunque gli rivelava trattato o da beffe, o da dovero, o parlava contra a lui, faceva morire.


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Esempio: Franc. Sacch. nov. 33. Non si dee ancora nè da beffe, nè daddovero aspregiare un peccatore, quando viene a contrizione.


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Esempio: G. V. 8. 70. 2. Sicchè il giuoco da beffe avvenne vero, siccome era ito il bando.
118) Dizion. 4° Ed. .
DA BENE.
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pag.3

119) Dizion. 4° Ed. .
DA BURLA
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pag.3



2) id: 387ea9e9c8c74ea5aa51a9050d610525)
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Subito s'accorse, che lo dicevano da burla, e per ischerzare con lui.


3) id: 2925239895be48a2a1213dac02804a05)
Esempio: Libr. Pred. R. Nè vi crediate, che io ve lo voglia quì presentemente dire da burla.


4) id: 3ddae197acb6497aae1d62606a244260)
Definiz: Posto avverbialm. vale Per ischerzo, Da beffe. Lat. per iocum, iocosè. Gr. ἐν παιδιᾷ.


5) id: d36b5345e3f544efb28f8697021fbf63)
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 4. Se già tu non pensi, che favellando da burla, e per ischerzo, e con argomenti favolosi ec. si possa proibire quello, che ec.