Lessicografia della Crusca in rete

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1° Edizione
Diz Giu. totali
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3649 4 3653 occorrenze
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340) Dizion. 1° Ed. .
MALE
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pag.501



1) id: 82e10d3b6b214e068b9f7a068ce145f0)
Esempio: Petr. Son. 205. O del mio mal partecipe, e presago [cioè danno, disgrazia] Lat. malum, infortunium. gr. κακόν. Flos. 40.


2) id: a0ad34e6b7434c6e8df5e6c31f73164b)
Definiz: ¶ Per infermità corporale. Lat. morbus. κακόν dissono anche i Greci. Flos. 42.


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Definiz: E quell'altro. Al mal fagli male. gr. ἀπολέσειας κακὸν κακῶς. malum male perdas. Flos. 163.


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Definiz: ¶ Diciamo in proverbio. Ogni mal fresco agevolmente si sana, e vale, ch'e' bisogna contastrare a' principj. Lat. omne malum nascens, facile opprimitur. Flos. 219.


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Esempio: Bocc. nov. 83. 6. Cuoprimi bene, che io mi sento un gran male.


6) id: bcd44a65048e4b4f9b0e2d27865b5b3a)
Esempio: Com. Inf. c. 6. Che nelle loro carni dalli tre modi piovono, si come per mal di fianco, di gotte.
341) Dizion. 1° Ed. .
ALBA
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pag.36



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Esempio: G. V. 11. 6. 6. Trassono del castello il Legato, e sua gente, e arnesi, il lunedì d'Alba adi 28. di Marzo.
342) Dizion. 1° Ed. .
AMMANNARE
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pag.49



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Definiz: E in proverbio diciamo ironicamente, Ammanna, ch'io lego, a colui, che s'affolta a contar qualche gran maraviglia: presa la metafora da' mietitori. Vedi Fl. c. 429.
343) Dizion. 1° Ed. .
DI PIATTO
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pag.271



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Definiz: posto avverbialm. s'accompagna co' verbi DARE, e MENARE, onde: Dar di piatto, Menar di piatto, vale percuotere, o tirar colpo, col pian dell'arme. Vedi Fl. 33.
344) Dizion. 1° Ed. .
A PESO
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pag.61



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Definiz: La nostra plebe, a' non legittimi, dice, non essere a peso: e lo stesso vale essere, undici once. Lat. matris, ut capra dicitur. Fl. c. 265.
345) Dizion. 1° Ed. .
PALEO
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pag.586



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Definiz: Strumento, col quale giuocano i fanciulli, faccendolo girare con una sferza, e dicongli fattore. Lat. turbo, turben, gr. βέμβιξ. Flos. 114.
346) Dizion. 1° Ed. .
ORA
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pag.574



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Definiz: E d'imprecazione: come: Va in mal'ora. Lat. abi in malum crucem. Dissono anche i latini abi in malam oram. Flos. 227.


2) id: 7ee76daba2f5490dad63f55f77dfd29a)
Esempio: Petr. canz. 26. 6. Ma pur, che l'ora, un poco, Fior bianchi, e gialli per le piagge muova.
347) Dizion. 1° Ed. .
SVENIRE.
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pag.863



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Definiz: Venirsi meno, perdere il sentimento. Lat. consternari, animo deficere. Il Varchi vuole, ch'e' tragga a origine dal greco σβεννύεσθαι. Flos. 21.
348) Dizion. 1° Ed. .
CIOTOLA
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pag.184



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Definiz: vasetto da bere, senza piede, di tenuta di poco più d'un comun bicchiere, da alcuni in lat. detta trulla. Flos. 13.
349) Dizion. 1° Ed. .
MEGLIO
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pag.518



1) id: 9f456c988cdd4bc4bc120ef5e28a9a9a)
Definiz: ¶ Diciamo Il meglio ricolga il peggio, quando tra due cose cattive non è differenza. Lat. eodem in ludo docti. Flos. 308.
350) Dizion. 1° Ed. .
MERENDA
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pag.523



1) id: d34d47d412374649b19fc6c468372585)
Definiz: il Mangiare, che si fa tra il desinare, e la cena, e la vivanda, che si mangia. Lat. merenda. Flos. 177.
351) Dizion. 1° Ed. .
SEMPLICE
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pag.784



1) id: 7d67a9ae367347868999e34c4795dfd9)
Definiz: ¶ Per, iscempio, contrario di doppio. Lat. simplex. In tutti i sopraddetti significati si piglia ἀπλόος, appo i Greci. Vedi Flos. 42.
352) Dizion. 1° Ed. .
MALANDRINESCO
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pag.501



1) id: 31dc4af0021d4024bd75000f94368f97)
Definiz: Da malandrino: alla malandrinesca. Lat. latronum more. Di questo modo di favellare, comune a noi, e a' Greci, vedi Flos. 354.
353) Dizion. 1° Ed. .
RAGNOLO.
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pag.681



1) id: 3b7934bf6e8c464e96ecc34e68ebe8fa)
Esempio: Cr. 6. 101. 6. Coloro che sono unte del suo sugo non possono da scarpioni, ne da ragnoli, ne da api, esser punti.
354) Dizion. 1° Ed. .
INGRASSAMENTO
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pag.446



1) id: b70893aa20ff4bab83e633b6b42d20c8)
Esempio: Cr. 8. 6. 6. E allora nella detta cavatura τεναιτὸν, così appellata da' Greci, con acqua imprima risoluto, infondono ad ingrassamento della sapa.
355) Dizion. 1° Ed. .
ATTENDERE
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pag.91



1) id: b94007ba7d3e4c0399cd8a025ae74563)
Esempio: E Petr. canz. 11. 6. Ogni soccorso di tua man s'attende.
356) Dizion. 1° Ed. .
ATTENTO
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pag.91



1) id: 26f969aac6f445d8beba7eea88880e9e)
Esempio: Bocc. n. 11. 6. Essendo tutta la gente attenta a vedere.
357) Dizion. 1° Ed. .
ATTORCERE
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pag.93



1) id: 94d58e69b9c844a3b890b36c049d53a5)
Esempio: Petr. canz. 6. 1. Ne d'or capelli in bionda treccia attorse.
358) Dizion. 1° Ed. .
AVOLO, e AVO
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pag.97



1) id: 8f8d78b9a15a44ed808a424effd635ca)
Esempio: Bocc. n. 12. 6. secondo, ch'un mia ávola mi soleva dire.
359) Dizion. 1° Ed. .
AVVISARE
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pag.302, in realt 102



1) id: 820f5c269e3d4cdd996e8d113bad0a79)
Esempio: G. V. 6. 8. 4. Ed egli non s'avvisassero a battaglia.