Lessicografia della Crusca in rete

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2° Edizione
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181 0 181 occorrenze
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160) Dizion. 2° Ed. .
ORINALE
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pag.564



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Esempio: Bern. rim. Chi non ha molto ben del naturale, E un gran pezzo di conoscimento, Non può saper che cose è l'orinale.
161) Dizion. 2° Ed. .
NATURALE
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pag.538



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Esempio: Bern. Anfibologicamente. Chi non ha molto ben del naturale, E un gran pezzo di conoscimento Non può saper che cosa è l'orinale.
162) Dizion. 2° Ed. .
VERACEMENTE.
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pag.918



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Esempio: Cosc. S. Bern. Colui, che veramente si pente, e veracemente si duole del peccato suo, senza dubbio, e senza dimora, riceverà la perdonanza.
163) Dizion. 2° Ed. .
SOLLIONE
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pag.802



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Esempio: Bern. rim. Il Sollion s'è messa la giornéa. Ch'e' par che gli osti l'abbian salariato A sciugar bocche, perche 'l vin si bea.
164) Dizion. 2° Ed. .
RIPRENDITORE
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pag.714



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Esempio: Serm. S. Bern. Il male, che niun vede, niun lo riprende, e dove non è temuto il riprenditore, quivi più sicuro viene il tentatore.
165) Dizion. 2° Ed. .
FRASCHETTA
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pag.356



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Esempio: Bern. in lode dell'anguille. Com'esce il barbio, e com'esce la lasca, Ed escon bene spesso anche i ranocchj, E gli altri pesci, ch'hanno della frasca.
166) Dizion. 2° Ed. .
PESANTE,
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pag.602



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Esempio: Pist. S. Bern. Quando tu parli con altrui sieno le tue parole rade, vere, e acconce, e pesanti, e di Dio [cioè considerate, e pesate]
167) Dizion. 2° Ed. .
REMUNERAZIONE.
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pag.684



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Esempio: Coscien. S. Bern. Colui, che con tristizia porge la mano al bisognoso perde il frutto della remunerazione, perocchè non è misericordia, dove non è benivolenza.
168) Dizion. 2° Ed. .
AGRESTO.
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pag.33



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Esempio: Bern. Rim. Tra gli altri tratti Aristotile ha questo, Che non vuol, che la gente sorda, e losca, Ne la canaglia gli meni l'agresto. modi bassi.
169) Dizion. 2° Ed. .
SCHIUMA
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pag.755



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Esempio: Serm. S. Bern. Nulla altra cosa è la carne, con la quale tu hai sì grande amistade, se non ischiuma fatta carne, vestita di fragil bellezza.
170) Dizion. 2° Ed. .
BUDELLO
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pag.134



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Esempio: Cosc. S. Bern. Dimmi dunque ciò, ch'io debba fare, e in che modo possa contenere, e raffrenar la gola, acciocchè io non diventi servo di così piccol budello.
171) Dizion. 2° Ed. .
SUBLIMARE.
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pag.849



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Esempio: Serm. S. Bern. Misero huomo, riconosci una volta il tuo errore, e ripensa la tua degnità, e quanto alla divina Maestà se tenuto, che t'ha sublimato più ch'altra creatura.
172) Dizion. 2° Ed. .
GRANDE
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pag.389



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Definiz: ¶ Da questo il detto dello Stare in sul grande, che nello stesso significato si dice Star sul mille, su 'l severo, sul quanquam, che il Bern. Rim. disse anche Far del grande.


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Esempio: Bern. Rim. Perch'ell'è vergognosa, e fa del grande. Lat. magnos spiritus habere. Flos. 352. E vale tenere una certa gravità, più che conveniente al suo grado.
173) Dizion. 2° Ed. .
TRASSINARE
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pag.892



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Esempio: Cosc. S. Bern. Essendo così perverso nell'opere, e così brutto in parole, e così immondo di cuore, vo all'altare, e non temo di trassinare, e di toccare il corpo di Cristo, con le mie mani.
174) Dizion. 2° Ed. .
INVIDIA
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pag.453



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Esempio: Cosc. S. Bern. La 'nvidia è tignuola dell'animo, la qual si mangia il senno, e 'l sentimento, e arde il petto, trafigge la mente, e pasce il cuore dell'huomo, e divora tutti i beni, con ardor pestifero.
175) Dizion. 2° Ed. .
SBALESTRATO
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pag.743



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Esempio: Cosc. S. Bern. Non attendo al sentimento de' salmi, ma con la mente vagabonda, e con l'abito dissoluto, e con gli occhj sbalestrati, ragguardo in quà, e 'n là: veggio, e sottilmente ragguardo, ciò che quivi si fa.