Lessicografia della Crusca in rete

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80) Dizion. 3° Ed. .
IMBRIGARE
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pag.832



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Esempio: Albert. cap. 64. Niun Cavalier d'Iddio s'imbriga delle faccende del Mondo.
81) Dizion. 3° Ed. .
MORDACEMENTE
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pag.1057



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Esempio: Albert. cap. 25. Quello dei fare segretamente, benignamente, e non mordacemente.


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Esempio: Boez. Varch. lib. 2. pr. 7. Allora egli: troppo mordacemente favelli, gli rispose.
82) Dizion. 3° Ed. .
PUDICIZIA
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pag.1279



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Esempio: Albert. cap. 54. Pudicizia è domar dilettanza con signoría di ragione.


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Esempio: Petr. Cap. 5. Passammo al tempo poi di pudicizia.


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Esempio: Fiamm. lib. 4. 25. Prima, ec. la mia pudicizia violata, che io fossi dal sonno sviluppata.
83) Dizion. 3° Ed. .
SOBRIETÀ, SOBRIETADE, e SOBRIETATE
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pag.1534



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Esempio: Albert. cap. 55. La sobrietade è costrignere il soperchio nel bere.


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Esempio: Maestr. 2. 12. 4. Perchè si richiede in colui che si dee ordinare, o nel cherico la sobrieta del cibo?


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Esempio: Tes. Brun. 3. 4. Brigate di sapere a sobrietade [cioè, ne poco, ne troppo]
84) Dizion. 3° Ed. .
COMODO
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pag.363



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Esempio: Albert. cap. 31. Comodo tanto è a dire, quanto con modo.
85) Dizion. 3° Ed. .
DISPARTITORE
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pag.549



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Esempio: Albert. cap. 25. Chi è ridicitor di parole, è dispartitor d'amistade.
86) Dizion. 3° Ed. .
INMARCIRE
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pag.889



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Esempio: Albert. cap. 36. Lo savio huomo non inmarcisce unque in ozio.
87) Dizion. 3° Ed. .
SCHISARE
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pag.1464



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Esempio: Albert. cap. 24. Non ischisa fatica, chi disidera gloria di virtude.
88) Dizion. 3° Ed. .
PASTINATO
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pag.1167



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Esempio: E Cr. cap. 22. 1. Si deono, ec. in luoghi pastinati porre.
89) Dizion. 3° Ed. .
CARRO
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pag.293



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Esempio: Petr. Cap. 1. Vien catenato Giove innanzi al carro [qui carro trionfale]


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Esempio: E Lucid. 4. 1. Dico, che tu vadia alla volta sua, e che tu gli dica un carro di villaníe.


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Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 75. Ma pur'al fin di vincer si conforta Se nascessero a some, a balle, a carra.


4) id: 4e1bf0a07f6443a89881dc0defea3bde)
Esempio: Cr. 2. 13. 28. Ed è da sapere, che d'un carro di paglia si fanno da quattro infino in sei carra di letáme.
90) Dizion. 3° Ed. .
RUGUMARE
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pag.1417



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Esempio: Albertan. cap. 1. Lo bue ruguma quello medesimo, onde egli è pasciuto.
91) Dizion. 3° Ed. .
INFAMIA
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pag.873



1) id: ffd9d006c16e47aa82b49d97204dd06f)
Esempio: Petr. Cap. 2. Che del mar Siciliano infamia fosse.
92) Dizion. 3° Ed. .
INDIVISO
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pag.866



1) id: 195aba5a61a14fb3a8d39f47292e569c)
Esempio: Petr. Cap. 2. È nostra sorte, Come vedi, indivisa.
93) Dizion. 3° Ed. .
MACCHIATO
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pag.978



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Esempio: Petrar. Cap. 2. Che tutti siam macchiati d'una pece.


2) id: 537d5f7eaf5a4facb6dc8eb9b1ae72c8)
Esempio: Serd. St. 1. Era aiutata da molti macchiati della medesima pece.
94) Dizion. 3° Ed. .
FAVOLOSO
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pag.666



1) id: 9867d0e3079e4f0d8ed616c4a5da6f11)
Esempio: Petr. Cap. 2. Tra questi favolosi, e vani amori.
95) Dizion. 3° Ed. .
CALCA
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pag.258



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Esempio: Petr. Cap. 2. Sorridendo con lei nella gran calca.


2) id: 64548c82d4d84c74a97c214f363dd895)
Esempio: Lasc. Spir. 4. 3. Ma perchè io non ho molto da desinare non ci avendo le donne, non te ne vo far troppa calca.


3) id: abd3b15785fd42cc9c04526e4130cb85)
Esempio: Sen. Ben. Varch. 2. 17. Il medesimo avendoli Rebido huomo consolare, ma infame della medesima macchia, mandato una somma maggiore, e facendo calca, che l'accettasse, rispose, ec.
96) Dizion. 3° Ed. .
MERCATO
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pag.1026



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Esempio: G. V. 1. 42. 2.


2) id: 42bdb3fdb3c44075ad5dda9f166aedb9)
Esempio: M. V. 1. 28. Per Quel pregio, che 'l Re di Francia volle a buon mercato.
97) Dizion. 3° Ed. .
AMARO.
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pag.78



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Esempio: Petr. Cap. 7. Fanno Parer la morte amára più, ch'assenzio.


2) id: 532b718be5ec4d15ad0bb919c6ef0122)
Esempio: Dan. Inf. 1. Tanto è amára, che poco è più morte.


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Esempio: E Dan. Purg. 1. Tu 'l sai, che non ti fu per lei amára In Utica la morte.
98) Dizion. 3° Ed. .
CONFUSO
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pag.385



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Esempio: Petrar. Cap. 7. Suol de' sogni confusi torre il velo.
99) Dizion. 3° Ed. .
IGNOTO
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pag.825



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Esempio: Petr. Cap. 7. Volgersi altronde, ed a te essendo ignota.


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Esempio: Bern. Orl. 2. 20. 1. Come talvolta fra l'ignota gente, Lecito ad un ignoto è gloriarsi, ec.