Lessicografia della Crusca in rete

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Diz Giu. totali
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160) Dizion. 3° Ed. .
DIVORATRICE.
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pag.568



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Esempio: Filoc. lib. 6. 120. O avarizia insaziabil fiera, divoratrice di tutte le cose!


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Esempio: Fiam. lib. 4. 156. Ne conosce il vero lividor della invidia divoratrice, e mordente con dente iniquo.
161) Dizion. 3° Ed. .
FASTIDIARE
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pag.661



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Esempio: Filoc. lib. 2. 46. Le cose di che l'huomo abbondevole si trova, fastidiano.
162) Dizion. 3° Ed. .
FASTIDIRE
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pag.661



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Esempio: Lib. Cur. Malat. Fastidiscono ogni maniera di cibo, e fastidiscono altresì ogni beveraggio.
163) Dizion. 3° Ed. .
CORPICELLO
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pag.416



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Esempio: Lib. Op. Div. Stor. Sant'Onofr. E facciali uficio di mortorio al mio corpicello.


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Esempio: Red. Insett. 18. Alla giusta proporzione di quello corpicello.
164) Dizion. 3° Ed. .
CORPORALMENTE
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pag.417



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Esempio: G. V. lib. 12. in fin. Perciocchè non era possibile di vederlo corporalmente.
165) Dizion. 3° Ed. .
CONSERVAMENTO
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pag.390



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Esempio: Lib. Am. Tal dono a me fatto in segno, m'è conservamento di vita.
166) Dizion. 3° Ed. .
MOSCARDINO
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pag.1061



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Esempio: Lib. Viagg. Falconi, girfalchi, terzuoli, sparvieri, e moscardíni, e altri uccelli di ratto.
167) Dizion. 3° Ed. .
VOGLIOSO
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pag.1803



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Esempio: Lib. Dicer. Se Cesare era imprima ben voglioso di voler la battaglia, ec.


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Esempio: E M. V. cap. 62. Essendo di natura sdegnosa, e altiera, e di voglioso consiglio.


3) id: b91ebc790dbb437eb92287612b140fa1)
Esempio: Dan. Purg. 14. Lo dir dell'una, e dell'altra la vista, Mi fe voglioso di saper lor nomi.
168) Dizion. 3° Ed. .
INVOCATRICE
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pag.920



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Esempio: Filoc. lib. 7. 143. O superbia, ec. invocatríce d'ira, e suscitatríce di briga.
169) Dizion. 3° Ed. .
IN FORSE
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pag.879



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Esempio: Fiamm. lib. 7. 25. Impiccatasi, in forse, lasciò le figliuole di vituperevol vita.
170) Dizion. 3° Ed. .
INIQUISSIMAMENTE
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pag.885



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Esempio: Lib. Dicer. Sarà arbitrio a' buoni di peccare, e a' rei d'iniquissimamente perseverare.
171) Dizion. 3° Ed. .
ATTENDITORE
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pag.163



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Esempio: Lib. Mott. Diceva a uno attenditor di gran donne, che volava troppo alto.
172) Dizion. 3° Ed. .
FLATUOSO
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pag.698



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Esempio: Lib. Cur. Malat. E perchè, ec. flatuoso molto, hae mestiere di buono correttivo.
173) Dizion. 3° Ed. .
ZINEPRO
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pag.1828



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Esempio: Lib. Cur. Malat. Lo zinepro di sua natura si è caldo, e secco.
174) Dizion. 3° Ed. .
GUARIMENTO, e GUERIMENTO
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pag.814



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Esempio: Lib. Am. Infinchè son vivo, leggiere ora mi può infondere di guarimento soave.
175) Dizion. 3° Ed. .
VENTILANTE
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pag.1763



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Esempio: Filoc. lib. 1. 24. Dalle dorate penne ventilanti, del giovane figliuol di Citeréa.


2) id: ba2dd552eb4d4fa0bd96382bad8e2e67)
Esempio: Amet. 21. E di quella i biondi capelli, ec. sparti vede, e raggirati, e altri dati all'aure ventilanti da quelle.
176) Dizion. 3° Ed. .
RACCOMANDIGIA.
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pag.1305



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Esempio: Lib. Mott. Porta teco lettere di raccomandigia, che tu non vi conosci persona.


2) id: f78dc662f2474190a3cfacda9aebbcbf)
Esempio: Stor. Aiolf. E questo Re fece una lettera di raccomandigia.
177) Dizion. 3° Ed. .
STANGONE
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pag.1604



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Esempio: Lib. Oper. Div. Narraz. Mirac. Sopra li quali erano legati stangoni di ferro.
178) Dizion. 3° Ed. .
LAMPONE.
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pag.933



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Esempio: Lib. Cur. Malatt. Stempera un'oncia di buon mele, con tre once di sugo spremuto da' lampóni maturi.


2) id: 8d8ef0149279472cbbd2681b3d704949)
Esempio: E Lib. Cur. Malatt. appresso. I lampóni maturi fanno bene andare a sella.
179) Dizion. 3° Ed. .
BOLLORE
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pag.232



1) id: 25b7ab61478343daa35d640d481ee863)
Esempio: Filoc. lib. 5. 11. Nel mezzo di quella, a modo di due bollóri si vedeva l'acqua rilevare.


2) id: 525746f800a242c49c70cd5651df276a)
Esempio: G. V. 8. 41. 1. Essendo la Città di Firenze in tanto bollóre.


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Esempio: E Sen. Pist. di sotto. Ma io ti dico veramente, ch'io non pregio questo schiamazzo, e bollóre, e romore neente più, ch'io farei romor d'un fiotto di Mare.


4) id: 4a9e687970ce4665824b178dfe41c2f0)
Esempio: Sen. Pist. Imperciocchè, che cosa più ontósa, che filosofo, che va caendo bollóre, e romor di gente?


5) id: e8f2c1e9fdbc466688e4add139c3a7f6)
Esempio: E G. V. 12. 19. 1. In questo bollóre di Città, si levò un folle, e matto Cavaliere.