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4° Edizione
Diz Giu. totali
327 2 329 forme
174 1 175 occorrenze
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140) Dizion. 4° Ed. .
CRESPINO
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pag.863



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Esempio: Ricett. Fior. 21. Il berberi chiamato da Dioscoride spina acuta, benchè non sia chiaro, se egli è quell'arbuscello spinoso chiamato crespino ec. Nondimeno si può usare il volgare berberi, cioè il crespino.
141) Dizion. 4° Ed. .
SINOPIA, e SENOPIA
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pag.539



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Esempio: Ricett. Fior. 65. La sinopia chiamata da Dioscoride rubrica sinopide, perchè si vendeva in Sinope città di Ponto, è una terra rossa; oggi ne abbiamo di molti altri luoghi, e si chiama bolo armeno.
142) Dizion. 4° Ed. .
EPITIMO.
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pag.290



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Definiz: Pianta, che nasce sopra 'l timo, ed a quello s'avviticchia; ed è quella, che Dioscoride chiama fiore del timo; ed è anche volgarmente detta Tarpigna, o Tarpina, o Tracapello. Lat. epithymum, cuscuta maior. Gr. ἐπίθυμον.
143) Dizion. 4° Ed. .
PARAFRASI.
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pag.485



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Esempio: Red. Vip. 1. 47. Direi, che falsamente da' copiatori fosse stata attribuita a Dioscoride, e che fosse piuttosto opera del Greco Eutecnio sofista, che compilò a' libri di Nicandro le parafrasi, non per ancora date in luce.
144) Dizion. 4° Ed. .
EMBLICI.
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pag.279



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Esempio: Ricett. Fior. 50. I mirabolani, così chiamati dagli Arabi non sono i mirabolani, cioè la noce unguentaria di Dioscoride, detta volgarmente Ben, ma sono altre spezie frutti, de' quali ne fanno cinque spezie, cioè, citrini, chebuli, indi, emblici, e bellirici.
145) Dizion. 4° Ed. .
LITARGIRIO, e LITARGIRO.
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pag.78



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Esempio: Ricett. Fior. 44. Il litargirio, chiamato da Dioscoride spuma d'argento, è una schiuma, o pietra, la quale si genera della miniera del piombo, o di una rena di natura di piombo, ovvero delle lamine del piombo cotte, ed arse ec.
146) Dizion. 4° Ed. .
CODA DI LIONE
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pag.688



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Esempio: Ricett. Fior. 43. Bisogna avere avvertenza, che non si pigli in cambio dell'ipocistide un'altra pianta, che gli s'assomiglia, ma fa il fusto alto, e varia dal vero di colore, e si chiama volgarmente coda di lione, o pisciacane, ed è l'orobanche di Dioscoride.
147) Dizion. 4° Ed. .
PISCIACANE.
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pag.633



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Esempio: Ricett. Fior. 41. Bisogna avere avvertenza, che non si pigli in cambio dell'ipocistide un'altra pianta, che gli s'assomiglia, ma fa il fusto alto, e varia dal vero colore, e si chiama volgarmente coda di lione, o pisciacane, ed è l'orobanche di Dioscoride.
148) Dizion. 4° Ed. .
OROBANCHE.
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pag.432



1) id: a870504fd5494709bd9fff891c7a2417)
Esempio: Ricett. Fior. 41. Bisogna avere avvertenza, che non si pigli in cambio dell'ipocistide un'altra pianta, che gli si assomiglia, ma fa il fusto alto, e varia dal vero di colore, e si chiama volgarmente coda di lione, o pisciacane, ed è l'orobanche di Dioscoride.
149) Dizion. 4° Ed. .
BERBERO, e BERBERI
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pag.419



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Esempio: Ricett. Fior. 21. Il berberi, chiamato da Dioscoride spina acuta, benchè non sia chiaro, se egli è quell'arbucello spinoso chiamato crespino, ovvero quello sterpo, che quasi per tutte le siepi si vede con foglie intagliate, simili all'azzeruolo, o alcuna altra pianta, nondimeno si può usare il volgar berberi, cioè il crespino.
150) Dizion. 4° Ed. .
FU
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pag.540



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Esempio: Ricett. Fior. 71. La valeriana, chiamata da Dioscoride secondo alcuni, fu, è una pianta oggi nota; trovasene di due sorte, una domestica, ovvero maggiore, l'altra salvatica, e minore, e di tutte due se ne trova copia in Toscana; pare, che la radice della maggiore sia assai simile al fu, e che si debba per esso usare, e non la minore, per esser piuttosto un falso fu.
151) Dizion. 4° Ed. .
VALERIANA.
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pag.189



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Esempio: Ricett. Fior. 69. La valeriana, chiamata da Dioscoride, secondo alcuni, fu, è una pianta oggi nota. Trovasene di due sorte, una domestica, ovvero maggiore, l'altra salvatica, e minore, e di tutte e due se ne trova copia in Toscana; pare, che la radice della maggiore sia assai simile al fu, e che si debba per esso usare, e non la minore per esser più tosto un falso fu.
152) Dizion. 4° Ed. .
GARINGAL.
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pag.571



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Esempio: M. Aldobr. B. V. Garingal si è caldo, e secco nel terzo grado, e dicono molte genti, che ciò è albero; ma Dioscoride disse, che ciò è una radice, che l'uomo truova appresso le radici d'un albero, che cresce in Persia, e puotela l'uomo guardare per cinque anni senza corruzione; ma che sia rosso, e novello, e sia noderoso, e pesante, ed abbia savore ad assaggiare alla bocca, e punga la lingua, che s'egli è pallido, leggiere, e pertugiato, con poco favore, non è buono (il Cod. di P. del N. in vece di garingal legge galanga)