Lessicografia della Crusca in rete

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260) Dizion. 4° Ed. .
VALIDORE
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pag.190



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Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 86. Che validor valente, Pregio, e cortesía Non falla, nè dismene.


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Esempio: Rim. ant. Guitt. 98. Ch'altro non veo omai sia valido ec.
261) Dizion. 4° Ed. .
APPRESSIMARE
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pag.237



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Esempio: Amm. ant. 25. 6. 8. Partendosi da quelle di giù, s'approssima alle sovrane.
262) Dizion. 4° Ed. .
DICIMARE
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pag.98



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Esempio: Rim. ant. P. N. M. Gon. Interm. Luc. Una ragion, qual io non faccio, chero, Ond'è, che ferro per ferro si lima, E natura di vena, o di tempéro, O mollezza di quel, che si dicima, Cresce ec.
263) Dizion. 4° Ed. .
TRAFUGGITORE
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pag.120



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Esempio: Declam. Quintil. P. Il trafuggitore da chiudere è nelle tenebre.
264) Dizion. 4° Ed. .
ASCISO
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pag.282



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Esempio: Rim. ant. Inc. 120. Perch'ogni lor virtù ver lei è ita, Di che mi trovo già di lena asciso.
265) Dizion. 4° Ed. .
INCIGNERE
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pag.779



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Esempio: Ovvid. Metam. P. N. Sim. La Reina Eccuba, quando incinse di Paris, si sognò ec.


2) id: 2c9370ea58cf46209313e9bece37e657)
Esempio: Dant. Inf. 8. Benedetta colei, che 'n te s'incinse.
266) Dizion. 4° Ed. .
FREDDORE
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pag.524



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 26. E questa sì cambia il corpo di calore in freddore.


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Esempio: Fr. Iac. T. 6. 18. 12. Deh scalda lo mio cor di te gelato, Che non consumi in tanto, e tal freddore.
267) Dizion. 4° Ed. .
ISAPO
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pag.920



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 91. Togli isapo dramme due, e una mezza dramma di zafferano.
268) Dizion. 4° Ed. .
SCALTERITAMENTE
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pag.354



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 164. Posta nelle medicine vomitive dee essere trita scalteritamente.
269) Dizion. 4° Ed. .
GINEPRA
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pag.606



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 145. Ginepre sono calde, e secche nel secondo grado.
270) Dizion. 4° Ed. .
NERVOSO
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pag.337



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 93. Perciocchè sua (dello stomaco) sostanza è bene nervosa.


2) id: c19bd883eb84459da34eec31c1b60f0f)
Esempio: Cr. 5. 33. 1. Se non saranno già fatte del suo legno in quattro parti fesso, o di nodosa, o di nervosa radice.


3) id: 1232acc4e7044686aff1a57d22c86fd7)
Esempio: Fir. lett. lod. Donn. 120. Ascoltino adunque costoro Amesia Romana, la quale, come già con nervosa orazione si difese dalla sentenzia di Lucio Pretore sì egregiamente ec. così vuole riturare al presente colla sua memoria la bocca a quei sciocchi.
271) Dizion. 4° Ed. .
FRASTORNARE
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pag.520



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Esempio: Mirac. Mad. P. N. Abbiendo i tribuni per queste parole frastornata la plebe.
272) Dizion. 4° Ed. .
DIUTURNO
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pag.227



1) id: f429698c7ac04d06a7443c603a456ec8)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 153. E vale contro le fedite putride, e diuturne.
273) Dizion. 4° Ed. .
PAPPO
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pag.484



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 74. Siccome è a dire mamma, pappo, babbo, bombo.
274) Dizion. 4° Ed. .
COMINCIATO
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pag.714



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Esempio: Genes. P. N. Al cominciato del secolo fu divisata la luce dalle tenebre.
275) Dizion. 4° Ed. .
CARISSIMAMENTE.
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pag.568



1) id: d90fbc5f094245ec8e9b305b99f61a0b)
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. P. N. Io ti raccomando carissimamente i discepoli miei.
276) Dizion. 4° Ed. .
FLEBOTOMARE
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pag.478



1) id: 5ef686ed70d240c5b755e6e9e860d319)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 54. Chi si vuole di pistolenza guardare ec. s'affretti di purgare, e di flebotomare.
277) Dizion. 4° Ed. .
ARTIFICIOSO
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pag.278



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Esempio: Bocc. g. 3. p. 6. Non so, se da natural vena, o da artificiosa.


2) id: 20f438b3f6b149568893ebd6c4e0c4b1)
Esempio: Nov. ant. 100. 1. Tolse per moglie una giovane donzella, artificiosa, e sottile in male, più che in bene.


3) id: 1e65572109114807929c1695100c6860)
Esempio: E Bocc. nov. 80. 12. Salabaetto, il qual già e della bellezza, e della artificiosa piacevolezza di costei era preso ec. rispose.
278) Dizion. 4° Ed. .
INCOVERCHIARE
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pag.788



1) id: 311a63e981784b06b8864d8498db2358)
Esempio: Rim. ant. Guid. G. 111. Forza di senno è quello, che soverchia L'ardir del core, asconde, ed incoverchia.
279) Dizion. 4° Ed. .
INNORARE
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pag.847



1) id: fa79296e2cd1472092eb30365fa8e19c)
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 72. Che non affreno di voler gran dire, E d'innorar lo vostro gentil core.


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Esempio: Nov. ant. 100. 11. Perciocchè tale è natura di femina, che mai bene non fa, se non infintamente a chi l'ama, e a chi la innora.


3) id: dbdb2b3305514ff7b644dcb75d1d3591)
Esempio: Gr. S. Gir. 9. Questo popolo me innora delle labbra, ma li lor cuori sono lungi da me.