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ORA
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pag.415



1) id: 074d801b53d04a6186c8a8588a5472c6)
Esempio: Rim. ant. F. R. Ch'io so ben, che rispetto allo 'nfinito Tant'è viver un'or, quanto mill'anni.


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Esempio: E Rim. ant. F. R. appresso: Un'or non durò mai quel grande affanno.


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Esempio: E Dan. Inf. 34. E come 'n sì poca ora Da sera a mane ha fatto il sol tragitto?


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Esempio: Bocc. nov. 18. 46. Fu ad un'ora da tanta maraviglia, e da tanta allegrezza soprappreso, che appena sapeva, che far si dovesse.


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Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 5. Ma quando Disegna ei di cavarli Di chiusa? ec. martedì, Martedì di buon'ora.


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Definiz: §. II. In buon'ora, posto avverbialm. Modo di pregare, e vale lo stesso, che Di grazia. Lat. obsecro, amabo. Gr.


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Definiz: §. VI. D'ora in ora, e Ora per ora, posti avverbialm. vagliono Di tempo in tempo, Di tanto in tanto, A momenti, Quanto prima.


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Definiz: §. VII. Di buon'ora, e A buon'ora, posti avverbialm. vagliono Per tempo.


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Definiz: §. III. In mal'ora, è Spezie d'imprecazione, o d'abborrimento; contrario di In buon'ora. Lat. malis avibus.


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Esempio: E Bocc. nov. 76. 5. Essendo già buona ora di notte, quando della taverna si partì.


11) id: 2c9fefeefdb24050a3c820c569abf532)
Definiz: §. IX. Esser alle ventitrè ore, o simili, si dice di Chi è prossimo alla morte per vecchiezza.


12) id: 3d7786cc926345269c285f4d7aaa5cfc)
Esempio: Dant. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango, E disse: chi se' tu, che vieni anzi ora?


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Esempio: Bemb. stor. 4. 51. Pervenni avanti il giorno alla badia di Camaldoli ec. mentre i monaci le ore mattutine cantavano.


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Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 318. Ponendosi ginocchione a orare verso l'oriente, secondo che avea in uso di fare ognindì a dire l'ore sue.


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Esempio: E Dan. Par. 10. Indi, come orologio, che ne chiami Nell'ora, che la sposa di Dio surge A mattinar lo sposo, perchè l'ami ec.


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Definiz: §. VIII. Passa un'ora, e passine mille, proverb. e vale, che Il male differito molte volte per benefizio del tempo si scampa; e corrisponde a quell'altro: Chi scampa d'un punto scampa di mille. Lat. sexcenta pericula effugit qui unum effugit.
301) Dizion. 4° Ed. .
QUANDOCHÈ.
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pag.9



1) id: d24f382098a04f3183a5a5cb1de065d6)
Esempio: Rim. ant. Guitt. 89. Alcuna volta eo mi perdo, e confondo, Quandoch'io penso all'infimo mio stato.


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Esempio: Rim. ant. M. Cin. 53. Se voi udiste la voce dolente De' miei sospir, quandoch'escon di fuore, Non gabbereste la vista, e 'l colore ec.


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Esempio: Fir. As. 64. Quandochè la ricordanza dell'omicidio della passata notte mi aveva di mille mali pensieri ingombrata la mente.
302) Dizion. 4° Ed. .
FAVELLA
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pag.416



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Esempio: Rim. ant. Guitt. 100. Che certo a gran pena Aggio tanto di lena, Ch'eo possa trar di bocca la favella.


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Esempio: But. Imperadrice di molte favelle, cioè, che signoreggiò genti di diverse lingue.


3) id: a1f647ea0f6e4d9e8fb6769b77b5f4f8)
Definiz: §. IV. Perder la favella, si dice di chi è moribondo, e anche di chi rimane attonito.


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Esempio: E Dan. Inf. 5. Fu Imperadrice di molte favelle.


5) id: 834ddc1ee92041dfad8a1c5f3b12114d)
Esempio: Red. lett. 1. 401. Parrà forse, che io parli con troppo di libertà, ma invero ella non è libertà di favella, ma uno zelo innocentissimo diretto ec.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 25. Perch'e' si dice, ch'e' tenea favella All'eccelso signor di Montalbano.
303) Dizion. 4° Ed. .
DISTEMPERANZA.
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pag.206



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Esempio: Amm. ant. 24. 4. 12. Da vino in lussuria è prossimo grado di distemperanza.


2) id: a31a4d3d78a24cfaa0a2ba8d0b3c4285)
Esempio: E Amm. ant. 25. 8. 2. Lussuria in ogni età sozza, ne' vecchi è sozzissima ec. e a' giovani fa più isvergognata la loro distemperanza.
304) Dizion. 4° Ed. .
LISCIVA, e LASCIVA.
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pag.77



1) id: 739ee97e103b45baaac4b74938215b5d)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 81. Capelvenero, foglie di mirra cotte in lasciva, e lavarsene la testa.


2) id: da5e01fd5289460b83b6a55c6b0ae1bb)
Esempio: E M. Aldobr. P. N. 82. Prendete fiori di ginestre ec. e ribollite in lisciva, e colate.


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Esempio: E M. Aldobr. P. N. appresso: E ancora per belli capelli fate lisciva colata in cenere di sermenti.


4) id: cea83d7d88d54deeac8c7100cc994825)
Esempio: E M. Aldobr. P. N. appresso: Ancora prendere la radice d'un'erba ec. e bollirla in lasciva, e lavarsene il capo, ritiene i capelli, e gl'imbellisce, e gli fa crescere.
305) Dizion. 4° Ed. .
IMBIONDIRE
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pag.721



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 82. Se volete i capelli imbiondire ec. sì prendete fior di ginestre.
306) Dizion. 4° Ed. .
REGOLIZIA.
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pag.97



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 74. Gli faccia tenere in sua mano una radice monda di regolizia.
307) Dizion. 4° Ed. .
CAPPERUCCIO.
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pag.558



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Esempio: Fir. rim. burl. Fa capperucci di cento ragioni A questi saltambarchi da villani.
308) Dizion. 4° Ed. .
BADAGGIO
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pag.365



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Esempio: Rim. ant. Dant. da Maian. 81. Poi son gittato in sì folle badaggio, Che spero, ed amo ciò, che più mi sdegna.
309) Dizion. 4° Ed. .
PAGO.
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pag.461



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Esempio: Cas. rim. Nessun lieto giammai, ne 'n sua ventura Pago, nè pien, com'io, di speme visse.
310) Dizion. 4° Ed. .
DOLZORE
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pag.234



1) id: 456121d41be84e2e877e46487c54734d)
Esempio: Esp. P. N. Noi siamo sì inebriati, che tutti altri dolzori ci sono amari.


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Esempio: E Dan. rim. 13. Altro sperando m'apporta dolzore.
311) Dizion. 4° Ed. .
DISTRIBUZIONE.
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pag.210



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Esempio: Esp. P. N. La quotidiana distribuzione, che Dio dona a' suoi calonaci ciascun giorno.
312) Dizion. 4° Ed. .
INCALCIARE, e INCALZARE
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pag.765



1) id: 304b494a5b01455c8275582f73ff6068)
Esempio: Vit. Crist. P. N. Incalciandolo ora l'uno, ora l'altro al disiderio, che hanno d'accostarglisi.


2) id: d11d47b2394a484ea110e121db2d67c9)
Esempio: Sagg. nat. esp. 106. Incominciò a stillarne l'argento assai stentamente, al contrario di quel, ch'ei fa, quando l'aria l'incalza per l'altra parte.
313) Dizion. 4° Ed. .
FOMENTAZIONE
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pag.486



1) id: 435dbd16c63c4e6380d58c86ae66cf0f)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 158. La fomentazione dell'acqua della sua dicozione vale alla stranguria.


2) id: 65bb1e8d600c483ca3bdbaae5d7d535c)
Esempio: Cr. 5. 17. 3. E la fomentazion di quest'acqua, alla fronte, alle tempie, e a' piedi provoca il sonno nella febbre acuta.
314) Dizion. 4° Ed. .
GRADAGGIO
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pag.650



1) id: 977773b881354ea2a851bc763cd0a5ee)
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 80. Che mai non fu, nè fia alcun gradaggio Più m'aggradasse, che di voi servire.


2) id: c588bace4f8d4a56b7551036412d801e)
Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. 87. La morte mi disdegna, Che mi fora gradaggio.
315) Dizion. 4° Ed. .
RICANGIARE.
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pag.129



1) id: eb16545eb26841688531fddd7ef30305)
Esempio: Rim. ant. M. Cin. 52. E quella, ch'è di grazia, e virtù piena, Madre d'Iddio, ve ne ricangi poi.
316) Dizion. 4° Ed. .
MENTIERO
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pag.210



1) id: fea9d2c90ea94814a97a43935dd9579f)
Esempio: Rim. ant. Guitt. 99. Alla fine di ben tutto ho il contraro, O prende laude, o blasmo ogni mentiero.
317) Dizion. 4° Ed. .
VOGLIENZA
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pag.318



1) id: e67af058db154e6a93dfd5bdb7181910)
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 79. Poi lo plager di voi, e la voglienza È sol voler mia vita consumare.


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Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. 84. Non mi doglio co, s'amore Donna di gran valenza Mi die core, e voglienza Di gir voi disiando.
318) Dizion. 4° Ed. .
SGUAZZARE
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pag.521



1) id: 44133c824eaf4df28eae85d6b6d52c36)
Esempio: Bern. rim. 1. 60. Ecci comodamente da sguazzare Secondo il tempo.


2) id: 0555303147e94e78bbbe0e71ee10de40)
Esempio: Fir. As. 198. Io voglio, che domani dopo desinare noi ce ne andiamo a Milano, dove e' mi basta l'animo di vendere questa donzella, e di trovar de' nuovi compagni; e in questo mezzo attendiamo a sguazzare, e far buona cera.


3) id: cb6938dccd044b47aa463e8b13c131f4)
Esempio: Gell. Sport. 4. 4. Io non vo' spendere in una sera ciò, ch'i' ho; che chi sguazza per le feste, stenta il dì di lavorare.
319) Dizion. 4° Ed. .
TRITELLO.
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pag.161



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Esempio: Vit. S. Ant. Pane mangiava grossolano fatto di tritello.