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Dizion. 5° Ed. .
CON.
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CON. Definiz: | Preposizione, che di sua natura serve ad indicare unione o compagnia, così nelle locuzioni proprie come nelle figurate. |
Corrisponde al lat. cum, donde deriva; il quale in altre lingue italiche era com, con, co; e nel latino stesso, in composizione d'altre voci, diveniva pure com, con, co. Definiz: | Si adopera più particolarmente a reggere alcun nome, nell'ufficio che presso i Latini aveva l'ablativo detto dai Grammatici strumentale. |
Definiz: | Essa preposizione Con, congiunta o no ad articolo, presso gli antichi Grammatici nostri, che seguitavano i Latini, era considerata come uno dei segni dell'ablativo. – |
Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 174: I casi nell'articolo son cinque, e sono gli stessi del nome... Il nominativo e l'accusativo si servon dell'articolo semplice.... Gli altri tre si compongon... d'articolo semplice e di segnacaso, o vero d'articolo e di preposizione.... Ablativo, dallo o dal,... collo, col,... colli, co', cogli,... colla, colle, ec. |
Definiz: | § I. S'unisce agli articoli; e ciò più specialmente quando tale unione conferisca a rendere suono migliore; e così se ne formano le preposizioni articolate Col, Collo, Colla, Cogli, Coi e per sincope Co', Colli, Colle. – |
Esempio: | Dant. Inf. 7: Questi risurgeranno del sepulcro Col pugno chiuso, e questi co' crin mozzi. | Esempio: | E Dant. Inf. 10: Ed ei s'ergea col petto e colla fronte. | Esempio: | Comp. Din. Cron. 9: I pedoni degli Aretini si metteano carpone sotto i ventri dei cavalli colle coltella in mano. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 259: Col dir pien d'intelletti dolci ed alti, Coi sospir soavemente rotti. |
Esempio: | Bocc. Decam. 8, 101: Oh egli avrebbe buon manicar co' ciechi! | Esempio: | Salv. Avvert. 2, 140: Collo, dal congiugnimento di con e lo, trasformata la n nella seguente liquida, per lo costume della pronunzia, questa sua cotal forma prese senza contrasto. Dal quale è accorciata la particella Col. |
Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 171: Dello adunque è composto di de e lo.... Collo, colla, colli, e colle, e pello, pella,... son similmente composti; i primi di con mutata l'n in l, e i secondi ec. |
Esempio: | Leopard. Pros. 2, 107: Quei lettori che si troveranno aver praticato cogli uomini molto e in diversi modi, confesseranno ec. |
Definiz: | § II. Talora poeticam. fra la Con e la parola che ne è retta, se ne frappongono altre, che servono di compimento, d'aggiunto, o simili, ad essa parola. – | Esempio: | Dant. Inf. 6: Prese la terra, e con piene le pugna La gittò dentro alle bramose canne. |
Esempio: | Poliz. Rim. 14: Levossi in piè con di fior pieno un grembo. | Esempio: | Fag. Rim. 3, 343: Nè tanto oltraggio Saprei portarvi con di voi dir male. |
Definiz: | § III. Conformemente all'uso latino, affiggesi ai pronomi Me, Te, Se, e se ne formano le voci Meco, Teco, Seco, che si dichiarano a' lor luoghi. E poichè, secondo proprietà del volgar nostro, rimasta oggi nell'uso più familiare, e costantemente in quello del basso popolo e del contado, alle dette voci così composte si prepone pleonasticamente la Con con meco con teco con seco, di questa proprietà si soggiungono qui gli esempj. – | Esempio: | Dant. Inf. 33: Pianger senti' fra il sonno i miei figliuoli, Ch'eran con meco. | Esempio: | E Dant. Purg. 22: Per quel che Clio lì con teco tasta. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 43: Ch'amor non venga sempre Ragionando con meco, ed io con lui. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 220: Farete pure che domane o l'altro dì egli qua con meco se ne venga a dimorare. |
Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 56: A lei ritornò, e tutta nel suo mantello stesso chiusala, in Susa con seco la menò. |
Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 278: Spero d'avere ancora assai di buon tempo con teco. | Esempio: | Menz. Pros. 3, 222: Vi ha certuni che qualora ascoltano o dalli oratori su' pulpiti, o da' poeti nelle accademie, questi tre idiotismi Con meco, Con teco, Con seco, il riputano un parlar che senta del rozzo anzichè no. | Esempio: | Baldov. Lament. 95: E se con meco il to' fratel non era, Perdinci gli faceo qualche billera. |
Definiz: | § IV. Pure alla maniera latina, affiggesi poeticamente ai pronomi plurali Noi e Voi, formandosene le voci Nosco e Vosco, che si dichiarano al luogo lor proprio; |
le quali voci peraltro si possono considerare piuttosto come derivate addirittura per contrazione dalle latine nobiscum e vobiscum.
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