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1) Dizion. 5° Ed. .
ENTRATURA.
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ENTRATURA.
Definiz: Sost. femm. L'entrare in un luogo; ed altresì Modo, Agio, e simili, d'entrare. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 172: Che non solamente gli fu vietato l'entratura di casa di quel principe, ma ancora il salutarlo in pubblico.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 287: Attendere a ragunare di molti manipoli di quella sorte che ci abbino a dar favore e entratura nel felice porto (qui in locuz. figur.).
Definiz: § I. E per Luogo o Parte per cui s'entra, Entrata. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 14: t.: Conciosia cosa che la via e l'entratura che dà il soccorso al cassero non sia sofficiente nè sicura per riparamento e difesa delle genti che soccorressono il cassero ec.
Esempio: Ross. B. Appar. Est. 3 t.: Conducevasi la detta spalliera, divisata quadro per quadro, infino all'altezza delle finestre, e in ogni quadro vi aveva porte e entrature, tutte di nobile architettura.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 588: Trovarono paesi chiusi da cancelli all'entrature.
Definiz: § II. E per Facoltà, Diritto, Licenza, di entrare: parlandosi di corti, palagj signorili, luoghi privilegiati, e simili. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 171: Non si chiamano amici cotesti che a grande schiera picchiano la porta; cotesti che sono divisi in prime e seconde entrature; cotesta è usanza de' re (il lat. admissiones).
Definiz: § III. E per Agio, Agevolezza, Modo, di esser ricevuto, ammesso, presso alcuno o in alcun luogo; ed esserne, o esservi, ascoltato, benvoluto, favorito, e simili. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 89: E acciocchè abbiate entratura, e possiate far conoscere la commissione gagliarda che vi si dà sopra ciò, non solo ne scrivo io l'allegata a Monsignor di Granuela, ma Sua Santità m'ha fatto scrivere l'alligato breve a Sua Maestà.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 119: Col sig. Luigi son venuto famigliarissimo, per l'entratura che n'ho prima avuto da V. S. e per la gentilezza sua.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 123: Avesse portato seco qualche cosa di sua mano che gli facesse entratura a que' signori ed agli artefici della professione.
Esempio: Baldell. F. Guerr. Giud. 74: Allora molte spie v'aveano entratura; onde se bene Erode volea grandissimo bene al fratello, perchè non di meno dava fede a quanto gli era detto, era entrato in sospetto.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 184: I Francesi, i quali per la propagazione delle opinioni loro, avevano entrature segrete nelle pratiche più recondite dei principi, avevano subodorato quello di che si trattava.
Definiz: § IV. Onde la maniera Avere entratura con alcuno, che usasi comunemente per Avere con quello familiarità, buona servitù, e simili, e perciò qualche autorità nell'animo suo. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 183: Io non so che entratura abbia Sua Altezza col Gran Maestro; che potrebbe averla tale, che gli fosse facile ad impetrarla (una certa commenda).
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 51: Col signor Maggio io non ho per ancora entratura. E per esser uomo tanto singolare, desidero d'essergli servitore.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 86: Col quale per non avere fin qui avuto appena entratura, mi par d'esser nuovo servitore, ancora che sia de' vecchi e de' tarlati della casa.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 317: Non aveano, dice egli, amicizia o compagnia alcuna con esso loro; nè altra entratura o appicco, salvo che ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 430: Quanto allo scrivere per quel Pitti, non ci ho entratura nessuna.
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 1, 5: Vi aiuterò con esse appresso vostra moglie; non avendo alcuna entratura con vostra madre.
Definiz: § V. E per L'entrare in ufficio, Cominciamento di ufficio. –
Esempio: Legg. Band. C. 2, 99: La quale deputazione de' magistrati predetti si faccia e far si debba del mese di febbraio prossimo futuro, e in tempo talmente congruo che si possin fare le loro entrature il primo dì di marzo susseguente.
Definiz: § VI. Per Quella tassa, o rata, che si paga in alcuna arte, compagnia o società, e simili, entrando ad esercitare quell'arte o ad essere di quella compagnia. –
Esempio: Brev. Calz. Prat. 13: Quando quello cotale arà pagato la sua entratura.
Esempio: Ricett. Fior. 338: Qualunque.... non fosse descritto nella matricola dell'Arte predetta, o avessi mancato di pagare l'entratura, si debba fare scrivere e pagare per l'entratura lire tre.
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 142: Chiunque vorrà l'abito ed essere ammesso nell'Ordine nostro, sia tenuto pagare.... per l'entratura scudi centoventi d'oro in oro larghi.
Definiz: § VII. Si disse per Diritto dell'artefice sul luogo dova esercita l'arte sua, rispetto al proprietario di esso luogo; sia di non essere rimosso nè cresciutagli la pigione per un certo spazio di tempo, sia del venirgli valutato il credito od avviamento della bottega nel caso di disdetta o licenza. –
Esempio: Stat. Pot. Fir. 2, 84: Se.... non renunzierà [il conduttore della bottega], possa il signore di cotale bottega o fondaco allogare quella bottega o fondaco a chiunque egli vorrà: e quella bottega o fondaco a ciascuno eziandio dell'arte, della quale sarà quello cotale che la condusse, o conducerà per inanzi, sia licito conducerla, sanza alcuno pagamento fare per l'entratura o per altra cosa.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 79: Debbasi dalli signori Consoli della dett'Arte dichiarare quello che meriti e vaglia la ragione dell'entratura.
Esempio: Legg. Band. C. 4, 365: Chi arà a disgomberare e lassare il sito al setaiuolo, come si è detto, debba essere rifatto de' pregj, pigione, entrature ed altre spese, e d'ogni altro sborso che per tal conto avessi fatto.
Esempio: E Legg. Band. C. 30, 37: Non s'intenda acquistata, nè si possa acquistare in avvenire, alcuna entratura ne' siti di Mercato vecchio ora ridotti a botteghe murate.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, Introd. 1: L'una di voi S'appresti a trar del luogo Chi avendol tolto altrui fuor di ragione, Spaccia la merce rea con più vantaggio Che non gli lice; e quel seder vi faccia, Che per possesso antico E dovuta entratura n'era degno (qui figuratam., parlandosi di personaggi allegorici).
Definiz: § VIII. Trovasi per Principio d'un componimento. –
Esempio: Bracciol. Schern. 20, 52: Dice che l'entratura non è buona: "Chiaro, fresco e buon vin" vo' che si legga, E 'l testo del Petrarca si corregga.
Definiz: § IX. Entratura di mese, dicesi delle donne quando sono incinte, accennando al tempo del mestruo, che, in istato di gravidanza, non fluisce, ma cagiona dolori.