Lemma

1) Dizion. 4° Ed. . ENTRATURA. Apri Voce completa pag.287 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 3 ° Ed. ENTRATURA Dizion. 4 ° Ed. » ENTRATURA. Dizion. 5 ° Ed. ENTRATURA.

ENTRATURA. Definiz: Entramento. Lat. admissio. Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 32. Non si chiamano amici cotesti, che a grande schiera picchiano la porta, cotesti, che sono divisi in prime, e seconde entrature; cotesta è usanza de' Re. Esempio: Buon. Fier. g. 5. Intr. sc. 1. E quel seder vi faccia, Che per possesso antico, E dovuta entratura n'era degno. Definiz: §. I. Entratura, si dice Quella rata, che si paga in alcun luogo, come arte, compagnía o simili, in entrando ad esercitar quell'arte, o esser di tal compagnía. Esempio: Ricett. Fior. Qualunque ec. non fosse descritto nella matricola dell'arte predetta, ed avesse mancato di pagar l'entratura, si debba fare scrivere, e pagare l'entratura lire tre. Definiz: §. II. Dicesi, Avere entratura con chicchessia, e vale Averne conoscenza, amicizia. Lat. ad alicuius amicitiam admitti, accessum ad aliquem habere. Gr. εἴσοδον πρός τινα ἔχειν. Esempio: Car. lett. 2. 77. Col quale per non avere avuto fin quì appena entratura mi par d'esser nuovo servitore, ancorchè sia de' vecchi, e de' tarlati della casa.