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Dizion. 5° Ed. .
DIVO.
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pag.782
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DIVO. Definiz: | Sost. masc. Dio, in senso di Nume, Divinità pagana; ma è voce poetica. |
Dal lat. divus. ‒ Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 2, 200: Pur che 'l cristallo puro, Ch'irriga d'ogn'intorno Il bel monte gentile, (Bench'io sia indegno e vile) Non m'aggia, o Muse, a schivo; Ma la pia sete tempre, Ch'in disusate tempre Fa d'un mortale un divo (qui figuratam.). | Esempio: | Tass. Rim. 1, 125: Intanto io tromba apprendo e cetra Qual odono i gran divi assisi a mensa. | Esempio: | E Tass. Rim. 2, 163: E fia modestia rara, Se donna ai divi d'agguagliarsi impara. |
Definiz: | § I. Quindi Erranti Divi, trovasi usato a denotare Astri, Pianeti, Costellazioni, che prendon nome da qualche divinità mitologica. ‒ |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 23, 6: Si fermò quivi,... Parte dormendo,... Parte mirando ora Saturno, or Giove, Venere e Marte, e gli altri erranti divi. |
Definiz: | § II. E per Essere celestiale, Spirito beato; usato più che altro in invocazioni. ‒ |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 39, 45: Che questo Orlando fosse ebbe palese Per alcun segno che dai vecchi divi Su nel terrestre paradiso intese. | Esempio: | Tass. Gerus. 11, 7: O divo, e te [invocano] che della diva fronte La monda umanità lavasti al fonte. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 144: Vieni, divo immortal, vieni, e costei.... D'un tuo sorriso assisti (parla a S. Niccola da Tolentino). |
Definiz: | § III. E usato come aggiunto degl'Imperatori romani, ascritti, in virtù dell'apoteosi, fra gli Dei. ‒ |
Esempio: | Fr. Giord. Pred.: Regnava quel Cesare Agusto, il quale da' Romani fu chiamato Divo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 44, 76: Senza parlarne altrui si mette in core Di far che muoia, e sia, d'Augusto, Divo (qui per similit. e in ischerzo). | Esempio: | Forteguerr. Cap. 240: Così legato da bell'aureo laccio Sul gran trono di Roma il divo Augusto, ec. | Esempio: | Pindem. Poes. 368: D'una meschina Parola breve il divo Giulio è schiavo. |
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