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DIVO e talora anche DIO.
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DIVO e talora anche DIO.
Definiz: Add. Lo stesso che Divino, anche parlandosi di divinità pagane; ma è voce propria del linguaggio poetico.
Dal lat. divus e dius. ‒
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 106: L'effigie d'Alcide eterna e diva, Tolto il vel che copria l'interna stella, Più illustre appar di pria.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 9, 107: Ver Borea il chiama al regno alto e celeste Sul carro trïonfal pomposo e divo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 473: O divo Padre, che tuo' figlia morta Ad una nuova vita riducesti.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 7: Te che della diva fronte La monda umanità lavasti al fonte.
Esempio: Salvin. Opp. 2: Udii, qual lice, udii la diva voce; Colla dea favellai.
Esempio: Mont. Iliad. 13, 449: Furtivo da' suoi gorghi uscito Nettunno infiamma colla dia presenza Degli Argivi il coraggio.
Definiz: § I. Pure per Divino, Beato, Celeste, detto più che altro degli spiriti glorificati; e in modo iperbolico anche di persone teneramente amate, o sommamente onorate. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 175: Quando ad un giogo ed in un tempo quivi Domita l'alterezza degli Dei, E degli uomini vidi al mondo divi, I' presi esempio ec.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 1, 4: L'uom non de' pur dire: i' pappo, e vivo, Come nel prato fan le pecorelle; Ma cercar farsi, dopo morte, divo.
Esempio: Bemb. Rim. 51: Ma tu di pace a che per me ti prive, O mia Fedel, che 'n pace alta raccolto Godo fra l'alme benedette e dive?
Esempio: E Bemb. Rim. 119: Tu, Re del ciel, cui nulla circonscrive, Manda alcun de le schiere elette e dive Di su da quei splendori giù in quest'ombre.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 8: Se da la morte è vinta la natura Qui nel bel volto, ancor vendetta in cielo Ne fie pel mondo, a trar divo il suo velo Più che mai bel di questa sepoltura.
Esempio: E Buonarr. M. V. Rim. G. 173: Il mal ch'io fuggo, e 'l ben ch'io mi prometto, In te, donna leggiadra, altera e diva, Tal si nasconde.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 9: E 'n angeliche tempre odi le dive Sirene, e 'l suon di lor celeste lira.
Definiz: § II. E per Sommamente bello, piacente o dilettevole, Eccellente, Perfetto, e simili; detto di cose, qualità, atti. ‒
Esempio: Dant. Parad. 24: E tre fïate intorno di Beatrice Si volse, con un canto tanto divo, Che la mia fantasia nol mi ridice.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 652: Con un canto tanto divo; cioè tanto dilettevole ed alto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 38: Perchè non fai che, fra tue illustri e dive Virtù, si dica ancor ch'abbi fermezza?
Esempio: Salvin. Odiss. 179: E poscia vino in anfore Dodici a tutti manimesse, dolce, Incorruttibil, schietto, diva beva.
Esempio: Fosc. Poes. 167: Sorgon così tue dive Membra dall'egro talamo, E in te beltà rivive.
Definiz: § III. Per Chiaro, Luminoso, Risplendente, quasi in modo divino. ‒
Esempio: Dant. Parad. 14: Ed io udii nella luce più dia Del minor cerchio una voce modesta.... Risponder ec.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Girerommi, Donna del ciel, mentre Che seguirai tuo Figlio, e farai dia Più la spera suprema, perchè lì entre.
Esempio: E Dant. Parad. 26: La Donna che per questa dia Regïon ti conduce, ha nello sguardo La virtù ch'ebbe la man d'Anania.
Esempio: Petr. Rim. 1, 244: Sforzati al cielo, o mio stanco coraggio, Per la nebbia entro de' suoi dolci sdegni, Seguendo i passi onesti e 'l divo raggio.
Esempio: Bocc. Rim. 101: E Traiano e Rifeo Gli mostra ed altri in la sua luce dia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 639: Farai dia, cioè divina e chiara e splendida; Più la spera suprema, cioè farai più che non era prima lucida e chiara la spera di sopra a tutte, cioè lo cielo empireo.
Definiz: § IV. Pure per Divino, in senso di Che indovina, Divinatore, Presago. ‒
Esempio: Niccol. Poes. 1, 190: Chi non può dal fuoco Vaticinar gli eventi, e regge solo Col magistero della diva mente I fatidici augelli,... or ne palesa ec.