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1) Dizion. 5° Ed. .
FEMMINA e anche FEMINA.
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FEMMINA e anche FEMINA.
Definiz: Sost. femm. L'animale di sesso opposto a quello del maschio, destinato a concepire, e partorire il feto, o a mandar fuori le uova.
Dal lat. femina. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Turbe.... E d'infanti e di femmine e di viri.
Esempio: E Dant. Inf. 20: Quando di maschio, femmina divenne, Cangiandosi le membra tutte quante.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 445: Qualunque vorrà far buona generazion d'asini, dee primieramente guardare che prenda i maschi e le femmine in buona età.
Esempio: Cess. Scacch. volg. 15: In quelli [uccelli] che il mastio non nutrica il figliuolo, quello mastio sanza differenza vae a molte femmine; ciò si vede nel gallo, che non nutrica i pulcini, e però ec.
Esempio: Vell. Cron. 12: Il detto Mico ebbe uno figliuolo maschio, e tre femmine.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 161: Aveva costui, tra gli altri suoi molti figliuoli e maschi e femine, una figliuola chiamata, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 524: Tiresia.... si trovò mutato di maschio femina, e stette così sette anni.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 181: Col mezzo di questa compagnia di maschio e di femina [la natura] produce i figliuoli, i quali, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 1: Tutti gli altri animai che sono in terra, O che vivon quïeti e stanno in pace, O se vengono a rissa e si fan guerra, Alla femina il maschio non la face.
Esempio: Legg. Band. C. 2, 171: Avendo li spettabili signori Otto di Guardia e Balìa della città di Fiorenza maturamente considerato quanto disordine e danno causino le scommesse di mastio o femina, o altre di qualunche sorte fatte per donne maritate e non maritate,... hanno deliberato, ec.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 8: Accomandati a Carlo quattro suoi figliuoli, che tra maschj e femmine eravamo venuti con lui, morì per via.
Esempio: Red. Lett. 2, 53: Le femmine de' polpi e de' calamaj non hanno quel sacchetto con que' fili.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 408: Si conoscono esteriormente i maschi [de' camaleonti] dalle femmine in tre cose.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 163: A dì 27 maggio fu trovata una topaia, o un nido di sette topi.... Contai cinque femmine.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 199: Che se qualche eccesso vi dovesse pur essere (ma leggiero), meglio sarebbe che eccedessero le femmine (de' bachi da seta); perchè potendo un maschio fecondarne più d'una, voi avreste più seme di quello che, ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Bocc. Laber. 50: Tra l'altre lor vanità (delle donne), quando molto sopra gli uomini si vogliono levare, dicono che tutte le buone cose son femmine, le stelle, le pianete, le muse, le virtù, ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 239: Sei tu femmina o maschio (è la Terra che parla alla Luna)? perchè anticamente ne fu varia opinione.
Definiz: § II. Femmina, in senso più particolare usasi per Donna, ed è il contrapposto di Uomo. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 8 t.: Faciamo l'uomo alla imagine e similitudine nostra. Iddio fece Adam, ma la femina fu fatta de la costa de l'uomo. L'uomo fu fatto alla imagine del Signore Idio; ma la femina fu fatta alla immagine de l'uomo, e perciò sono le femine sottomesse a l'uomo per legge di natura. Anche fu fatto l'uomo per sè medesimo, e la femina fu fatta per aiutare lui.
Esempio: Dant. Purg. 24: Femmina è nata, e non porta ancor benda, Cominciò ei, che ti farà piacere La mia città, come ch'uom la riprenda.
Esempio: Nov. ant. C. 30: Beato Paolino vescovo fu tanto misericordioso, che cheggiendoli una povera femina misericordia per un suo figliuolo,... rispose, ec.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 201: Molti disonesti peccati si feciono; di femine vergini; rubare i pupilli, ec.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 283: Molti antichi ghibellini, uomini e femine, baciavano l'arme degli Uberti.
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 394: Ma la femmina vergine e non maritata pensa, e può pensare, più come piaccia a Dio.
Esempio: Vill. G. 860: E più baroni, e altri fece mettere in prigione, e due femmine, la maestressa della Reina, e dama Ciancia Campana.
Esempio: Petr. Rim. 1, 223: Femmina è cosa mobil per natura.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 418: Estimai che quegli medesimi [uomini preaccennati] non istesser male nelle mie novelle, scritte per cacciar la malinconia delle femine.
Esempio: Sannazz. Arcad. 61: Nell'onde solca, e nell'arene semina, E 'l vago vento spera in rete accogliere, Chi sue speranze fonda in cor di femmina.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 12: Ben mi duol che questo per cagione D'una femina perfida m'avviene.
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 160: Io so ben come sia bugiarda e vana Femmina ritrovata in falligione.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 8: Pure io femmina sono, e nulla riede Mia morte in danno alla città smarrita.
Esempio: Dav. Tac. 2, 58: E feceli più odiosi il nobile esempio d'una femmina di Liguria, che nascose il suo figliuolino: e credendola i soldati aver con ello nascoso i danari, la domandavano ec.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 398: Le donne casalinghe, che alla maniera delle reali antiche femmine non isdegnano d'adoperare il fuso e l'ago.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 79: Voglion sferze di rose, e non d'ortica, Femmine e mule quando son restie.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 333: Vedi tu, passato quest'uscio, il secondo recinto più alto, e quelle femmine colà di fuori, abbigliate ec.
Esempio: Giord. Op. 1, 162: Dalla medesima parte sinistra del quadro...., è una femina che volge le reni, ec.
Definiz: § III. Figuratam. dicesi per Uomo debole, imbelle, ed anche leggiero, effemminato. –
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 631: Non mi siate poi femmina, quando veniamo al serrar del chiovo.
Esempio: Bart. D. Cin. 4, 135: Abbattuta [la Corte] dalla troppa mollezza d'un Re femina.
Definiz: § IV. Per Moglie. –
Esempio: Nov. ant. B. 70: E quelli che avea avuto il pane, dove non era la moneta, disse colla femina sua, ec.
Esempio: E Nov. ant. B. 71: Istava questo famigliare del Re nascosto da un lato, acciò che le femine de' ciechi nol vedessero.
Definiz: § V. In contrapposizione di Fanciulla, o simile, si disse di Donna, e propriamente giovane, che ha od ebbe marito; quindi parlandosi di fanciulla, Essere femmina o Divenire femmina, vale Perdere la verginità. –
Esempio: Lanc. Riform. volg. F. 17: In questo novero non sieno compitate nè compitare si possano madre o serocchia o serocchie carnali dello sposo, nè mogli di fratelli carnali o de' fratelli del padre, o femine o fanciulle, che steano continuo residenti nella casa dello sposo ad uno pane e ad uno vino.
Esempio: Car. Long. 63: Io che già son femmina,... t'ho mostrato testè questo lavoro.
Esempio: E Car. Long. 67: Già s'erano alcuna volta coricati,... e facilmente ne sarebbe la Cloe femmina divenuta, se non che ec.
Definiz: § VI. Sì usò per Concubina. –
Esempio: Vill. G. 8: Il detto re Talamone.... rubò e prese Ansiona figliuola del detto re Laumedon, e menollasene in Grecia, e tennela per sua femina overo amica.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 8: Fu morto il re Laumedon in quella distruzione, e menata in servaggio la figliuola di Laumedon Esione, e tenuta per femmina dal re di Talamone.
Esempio: E Stef. March. Istor. appr.: Per vendicare la morte dell'avolo e la ingiuria di Esione, ch'era tenuta per femmina, mandarono in Grecia, e rubarono Elena.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 124: Per tutta Francia d'altro non si dice Che femmina tua figlia è diventata D'Ulivier, anzi più che meretrice.
Esempio: Grazz. Comm. 427: Il misero non debbe sapere che la Porzia sia femina di Ruberto. S. Che femina? ella è sua legittima sposa.
Esempio: Ammir. Stor. 3, 105: Costui non avendo, di tre donne che egli ebbe, figliuolo alcuno potuto generare, le quali tutte crudelmente si tolse dinanzi, ne lasciò uno da una sua femmina chiamato Ruberto.
Esempio: Bart. D. As. 2, 35: Quanto all'onestà, truovo espresso nominatamente tal uno a cui con arte di maravigliosa destrezza levò dal seno e di casa (come anche altrove avea fatto) un branco di femmine, con le quali da molti anni era vivuto in publico scandalo.
Definiz: § VII. Femmina di mondo, mondana, di partito, o, come anche trovasi, Femmina di comune, e simili, si disse per Meretrice. –
Esempio: Vill. G. 809: Fece fare il luogo comune delle femine mondane.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 58: Al tempo di Valentiniano Imperadore fu in Grecia una femmina di mondo, la quale dalla sua fanciullezza, per colpa della disonesta madre, spuose il corpo suo a peccato.
Esempio: Esop. Fav. S. 114: Essendo in una contrada una mala femmina mondana, traeva a sè i giovani con sue arti di dolci parole.
Esempio: Vill. M. 355: Nel quale si trovarono due mila cinquecento barbute bene montate e bene in arme,... e femine di mondo, e bordaglia da carogna più di sei mila.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 42: Credete voi fare a me come voi faceste alla Biliuzza,... ch'ella n'è divenuta femina di mondo?
Esempio: Varch. Suoc. 1, 2: Non sai tu come fanno le femmine di partito?
Esempio: Adr. G. B. Lett. 47: Due bellissime figure, l'una rassembrante una onesta mogliera che piangeva, e l'altra una femmina di mondo che rideva.
Esempio: Speron. Op. 3, 215: Con più ragione una giovinetta potrà difender non pur la fame sua naturale, ma il caldo e il freddo che fa patirle la povertà, se ella in fuggendo cotai disagj particolari, diventa femmina di comune.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 333: Abbigliate e dipinte a guisa di femmine di mondo?
Definiz: § VIII. Femmina si usò pure senza alcun aggiunto per Donna di mal affare. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 238: Se voi sapeste quello che io ho già fatto di notte a Bologna, quando io andava talvolta co' miei compagni alle femine, voi vi maravigliereste.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 60: Era usato un figliuolo del detto Niccolò, che avea nome Filippo, sì come giovane e senza moglie, di menar talvolta alcuna femina a suo diletto, e tenervela un dì o due, e poscia mandarla via.
Esempio: Machiav. Comm. 91: Io non vo' far la mia donna femmina, e me becco.
Esempio: Grazz. Comm. 228: E poi egli sdegnerà forse, e non vorrà mai più moglie;... e potrebbe anche sviarsi dietro alle femine, e fare di maniera che nè voi nè io fussimo mai contenti.
Definiz: § IX. Femmina, presso i Botanici, si usa a designare quelle piante che portano fiori di sesso femminile soltanto, in contrapposizione delle altre appartenenti alla medesima specie le quali producono soli fiori maschi; ed usasi altresì, a modo di aggiunto, per Che è di sesso femminile. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 52: Alcuni arbori s'appellano maschi e alcuni femmine;... e queste cose hanno luogo in più piante, e massimamente ne' palmizj, ne' quali il ramo, o vero la polvere del maschio posta sopra i rami della femmina fa prò alla generazione e al maturamento de' frutti. E quel medesimo interviene se 'l maschio si pianta allato alla femmina, acciocchè l'odor del maschio per beneficio del vapore si porti alla femmina.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 260: Se le piante [di palma] son dilungi l'una dall'altra, cioè il maschio dalla femmina, tolgono i rami de' maschi, e gli pongono sopra delle femmine, e quella nelle sue forche gli costrigne e concepe di loro.
Esempio: Domen. Plin. 408: L'erbe e gli alberi hanno il maschio e la femina;... ma in nessuno altro albero è più manifesto che nelle palme. Il maschio fiorisce nel ramo nuovo; la femina non fa fiore, ma germoglia a guisa di spino.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 46: Hanno trovato il larice (la femmina, dico, che è di color simile al mele) nelli adornamenti delli edifizj, e per tavole da dipintori, essere immortale, e che non si fende mai di fesso alcuno.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 26: Nasce [l'abrotano] così in piano, come in monte; questo si tiene per femmina, l'altro per maschio; questo con più rametti, quello d'un fusto solo.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. appr.: La femmina [dell'abrotano] fa più belli fiori, e luccicano come l'oro.
Esempio: Targ. Viagg. 2, 470: Nelle [piante] diecie i ricettacoli de' fiori sono numerosissimi, laonde tra tanto sugo seminale, sempre qualche poco ne arriverà alla pianta femmina.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 56: Abrotano femmina: nasce nel bosco della Badia.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 160: Ànno veduto le piante femmine, come lo spinacio e la canapa, produr nei giardini delle semenze feconde e perfette, senza il soccorso della pianta maschia.
Definiz: § X. È pure aggiunto di fiore, e significa Quello che ha gli organi formanti il pistillo. –
Esempio: Lastr. Agric. 5, 179: Bisogna dunque supporre che trai fiori maschi vi fosse qualche fiore femmina mescolato.
Definiz: § XI. Per similit. si usò a significare alcuna pietra preziosa, in contrapposizione di altra della medesima specie chiamata maschio. –
Esempio: Domen. Plin. 1142: Quella [calamita] che si truova nel paese di Troia è nera, e femina, e perciò non ha forze.
Esempio: E Domen. Plin. 1170: In ogni specie [di carbonchi], quegli che hanno più acrimonia, si chiamano maschi; ma le femine hanno più languido colore.
Esempio: E Domen. Plin. 1171: Molti dicono.... che ne' carchedonj maschi avampano dentro stelle, e le femine spargono fuori tutto Io splendore.
Esempio: Baldin. Vocab. Vis. 139, 1: Gemma (il Zaffiro) che si trova alcuna volta di color purpurino, altre volte turchino. Questa dicono maschio, e quella femmina.
Definiz: § XII. Pure per similit. Femmina dicesi in certi arnesi o strumenti la Parte vuota o Pezzo vuoto di essi, destinato a ricevere l'altra, parte soda, detta più comunemente Maschio. E oggi più che altro dicesi delle viti. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 77: Questo detto mastio è quello che veramente si domanda vite, e la femmina si domanda chiocciola.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 88: Una botte che si spartisca in due parti, sostenendosi insieme da ferri di mezzo cerchio inchiodati nelle doghe, ed i cerchj incavicchiati insieme da snodarsi con un maschio che entri nella femmina a uso di bandella.
Esempio: Lorin. Fortif. 224: Nella quale [cassetta] si doverà.... ficcare quattro femine di arpioni di ferro.
Esempio: E Lorin. Fortif. 225: Nel quale [pezzo] si doveranno fermare i quattro maschietti, overo poli eguali alle dette femine, come sta il 18 e 19.
Esempio: E Lorin. Fortif. 240: Alla testa [del fuso] deve essere messo la femina della maniccia Q, come in opera si vede.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 181, 1: È la vite composta di due parti essenziali, cioè del mastio e della chiocciola, detta anche femmina, madre e madrevite. Il mastio è quello che passa per la chiocciola: le spire o anelli del mastio, diconsi pani; quei della femmina, diconsi vermi.
Esempio: Galian. B. Vitr. 381: Dentro a questo sia racchiuso un timpano minore attaccato al maggiore con rispettivi pernj maschio e femmina, fatti al torno in modo che il timpano minore, ec.
Definiz: § XIII. Quindi usato a modo di aggiunto, applicasi a Chiave femmina per denotare Quella che ha il cannello vuoto, nel quale entra l'ago della toppa; ed applicasi altresì a Vite femmina, per denotare la Chiocciola, o Madrevite. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 77: Facciasi una staffa di ferro.... tanto più lunga, quanto.... ella possa esser atta a nascondere ancora la vite femmina di bronzo, la qual vite si getta in sul mastio di ferro.
Definiz: § XIV. Term. dei Gettatori di metallo. Si disse Quella incrostatura che si fa con argilla sopra la cera, onde sono rivestite le forme della statua o altra cosa da gettarsi, e che, strutta essa cera, serve a ricevere il metallo. –
Esempio: Cellin. Pros. 276: Voglio ricordare a Vostra Eccellenzia sì come la mia femmina è coperta di terra, e sì come del maschio ho finito l'anima, e come ho ricolto la mia fornacetta, e sono in ordine, che innanzi che esca lo autunno d'avere gittato le due figure grande; ora in quindici giorni vorrei gittare la femmina.
Esempio: E Cellin. Pros. appr.: Mi sarìa di nicessità d'avere queste cose ora, sì per dare la femmina, che potria infra quindici giorni; e perchè ogni giorno adesso, ec.
Definiz: § XV. Genere della femmina, o di femmina, nel linguaggio dei Grammatici, si usò per Genere femminile. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 54: Le quali gru, non pur quivi, ma in forse dodici volte che son nomate in questa novella, sempre col genere, o diciam sesso, della femmina, son chiamate dall'autore.
Esempio: Deput. Decam. 97: Ragionammo di questa maniera di adoperare questi, che chiaman participj, come nomi nel genere del maschio,... che molto più si fa con quello della femmina.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 127: Perciò mentre si dice genere di maschio o di femmina, o genere maschile o femminile, tanto venga a dire, quanto ec.
Definiz: § XVI. Buon cavallo e mal cavallo vuole sprone, Buona femmina e mala femmina vuol bastone, ed anche semplicemente Buona femmina e mala femmina vuol bastone; è proverbio usato a significare, che talvolta con le donne fa miglior prova l'asprezza e il rigore che la condiscendenza. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 117: Buon cavallo e mal cavallo vuole sprone, e buona femina e mala femina vuol bastone.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 216: E comecchè uno proverbio dica: Buona femmina e mala femmina vuol bastone; io son colui che credo, che la mala femmina vuole bastone, ma alla buona non è di bisogno.
Definiz: § XVII. Fanciulla femmina e Figliuola femmina. –
V. Fanciulla, § IX; e Figliuola.
Definiz: § XVIII. Femmina barbuta co' sassi la saluta. –
V. Barbuto, § VI.
Definiz: § XIX. I fatti son maschi e le parole, o le ciarle, son femmine. –
V. Fatto, Sost., § CVII CVIII.
Definiz: § XX. La savia femmina rifà la casa, e la matta la disfà. –
V. Casa, § LXX.