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CHINO.
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CHINO.
Definiz: Add. Piegato in giù, Rivolto in basso. Sincope di Chinato. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Io non osava scender della strada, Per andar par di lui, ma il capo chino Tenea, come uom che riverente vada.
Esempio: E Dant. Purg. 11: Tenendo gli occhi con fatica fisi A me, che tutto chin con loro andava.
Esempio: Petr. Rim. 2, 8: Che poss'io più, se no aver l'alma trista, Umidi gli occhi sempre, e 'l viso chino?
Esempio: Varch. Sen. Benef. 32: Questo verbo chieggio, o vero priego, è parola molesta, grave, e da doversi dire col capo chino.
Esempio: Mont. Poes. 2, 248: D'Europa intanto alla città reina Viaggia della Spree la trionfata Spada, e la segue con la fronte china La Borussa superbia incatenata.
Definiz: § I. Chino, detto di persona, vale Inchinato, Prono, per segno di riverenza. –
Esempio: Fag. Pros. 56: Mentre coll'interno il deridono [Dio], Par che umili e chini, a collo torto, l'adorino.
Definiz: § II. E detto di luogo, vale Declive, In pendio. –
Esempio: Baldell. F. Filostr. 100: Arrivati ad un luogo chino e precipitoso, donde e' dovevano discendere.
Esempio: Serdon. Ir. 38 t.: Vedi tu quel luogo chino e precipitoso? Di là si scende alla libertà.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 127: Si rende simigliante non alle pubbliche strade chine e sdrucciolevoli,.... ma agli erti e sassosi sentieri.
Definiz: § III. Trovasi anche detto per Basso, Profondo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 72: Tutte le fosse de' campi farai dirivare e discendere a una fossa maggiore e più china, o ver bassa.
Definiz: § IV. A capo chino. –
V. Capo, § LXV.