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VE.
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VE.
Definiz: Particella usata per lo terzo, e quarto caso di Voi. Si prepone alle particelle LO, LI, GLI, LA, LE, NE, che dovendosi posporre, non più si direbbe VE, ma VI. Lat. vobis, vos. Gr. ὑμῖν, ὑμεῖς.
Esempio: Bocc. nov. 9. 1. Io ancora con un'altra assai brieve ve lo intendo dimostrare.
Esempio: E Bocc. nov. 11. 12. E che io dica il vero, questa pruova ve ne posso dare.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 2. Mi piace di farvene più chiare con una picciola novelletta.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 20. Se io ve le volessi tutte contare, io non ne verrei a capo in parecchi miglia.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 18. Acciocchè voi più apertamente intendiate, come questo avvenuto mi sia, brievemente vel farò chiaro.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 39. Se ingannare, o oltraggiare v'avessi voluto, schernita ve la poteva lasciare.
Definiz: §. I. Ve, quando è posto avanti alla particella NE, o affisa, o non affisa al verbo, è lo stesso, che il Vi, che accompagna il verbo, e fallo neutr. pass. e talora fa forza semplicemente di particella riempitiva.
Esempio: Bocc. nov. 77. 27. Elle si partiranno, e voi ve ne potrete scendere al luogo, dove i vostri panni avrete lasciati, e rivestirvi, e tornarvene a casa.
Esempio: Dant. rim. 17. I' priego voi, se non ven sete accorta, Che voi 'l miriate per lo vostro onore.
Esempio: Bern. rim. 1. 31. Se ne' bisogni non ve ne valete.
Esempio: E Bern. rim. 1. 78. E state 'n cielo, e sì ve ne ridete.
Definiz: §. II. Ve, avverbio di luogo, per lo stesso, che Ivi.
Esempio: M. V. 1. 43. Vi ordinò il comune di Firenze la guardia de' suoi cittadini, e i rettori di quella, mandandovegli da Firenze ogni sei mesi.
Esempio: Fir. rim. 131. Quasi volesse dire: un ve n'è preso.
Definiz: §. III. Ve, talora è accorciato di Vedi.
Esempio: Boez. Varch. 1. pros. 6. Ve, che non m'inganna (rispose ella) avvisando, che ti mancasse alcuna cosa.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 70. Vedi ve, che pur ci ha chi sappia con l'armi stampanare questi pistolotti scritti col sangue.