1)
Dizion. 5° Ed. .
CARNE
Apri Voce completa
pag.586
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
CARNE. Definiz: | Sost. femm. La parte più tenera degli animali che hanno sangue, e che è ricoperta dalla pelle. E propriamente dicesi di animale terrestre e de' volatili. |
Dal lat. caro. – Esempio: | Dant. Inf. 33: Tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia. | Esempio: | E Dant. Purg. 29: L'altra [donna] era come se le carni e l'ossa Fossero state di smeraldo fatte. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 50: O spirto ignudo, od uom di carne e d'ossa. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 44: Tu vedrai noi d'una massa di carne, tutti la carne avere. | Esempio: | Galil. Comm. ep. 2, 214: Trovomi da circa un mese.... prostrato in letto, consumato di forze e di carne. | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 89: Vogliono quello veramente non essere il cadavero di Luzu, ma d'uno sconosciuto e secco di carni. |
Esempio: | Vallisn. Op. 2, 19: I vermi, de' quali ora parliamo, passano da sangue a sangue, da linfa a linfa, da viscere a viscere, da carne a carne, non da sughi di varj sapori a sangue, da acqua a linfa, da frutti a viscere, da erbe a carne. |
Definiz: | § I. Dicesi Carne viva la Carne di corpo vivente, che gode di tutta la sua sensibilità; e il suo contrario è Carne morta, Quella cioè che per qualsivoglia cagione è divenuta insensibile. |
Definiz: | § II. Carne viva dicesi anche la Parte più interna e più sensitiva della carne dell'animale; Il vivo della carne. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 49: Tempra di ferro il suo tagliar non schiva, Che non vada a trovar la carne viva. |
Definiz: | § III. Usasi anche a denotare la Carne ignuda, e dicesi così rispetto a veste od altro che immediatamente la tocchi, ed operi comecchessia sopra la sua sensibilità. – | Esempio: | Red. Esp. nat. 54: Portate addosso in maniera che tocchino la carne viva, ristagnano immediatamente ogni più rovinoso flusso di sangue che da qualsivoglia vena o arteria precipitosamente trabocchi. |
Definiz: | § IV. In senso più particolare Carne dicesi Quella degli animali terrestri uccisi, la quale, comecchessia preparata, serve di alimento all'uomo. E chiamasi comunemente Carne grossa, o assolutam. Carne, quella del bove e della vitella; a differenza di quella d'altri animali più piccoli e della selvaggina. – |
Esempio: | Dant. Inf. 21: Non altrimenti i cuochi a' lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne cogli uncin, perchè non galli. | Esempio: | Vill. G. 649: Ogni carne e pesce si vendesse a peso, e ogni volatìo a certo pregio convenevole. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 65: Nè mai carne mangiava, nè beveva vino, quando non avea che gli piacesse. |
Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 59: Quì si mangia carne Di can, d'orsi, di tigri, e di serpenti. | Esempio: | Cellin. Vit. 293: Che venga il canchero ai peccati! che questo male, che io ho, fu solo per il peccato di un po' di minestra di carne che io mangiai ieri. | Esempio: | Grazz. Pros. 330: Se ne adopera [del lardo] a ugnere pippioni, pollastri, capponi, capretti, vitella, e tutte le carni grosse che si fanno arrosto. | Esempio: | Vallisn. Op. 2, 18: Abbiamo.... sentito nel Padovano, l'inverno passato, stragi funeste nella rustica plebe; e non ci sono mancati medici dottissimi che l'hanno attribuita alle carni infette, furtivamente mangiate. |
Definiz: | § V. Carne salata dicesi Qualsivoglia parte della carne di animale acconcia col sale a fine di conservarla; ma più particolarmente intendesi di Quella di maiale, come il Prosciutto, la Spalla, e simili. – | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 212: E datale un pezzo di carne salata, la mandò con Dio. |
Definiz: | § VI. Talora dicesi Carne anche alla Parte tenera e muscolosa del pesce. – |
Esempio: | Benciv. Aldobr.: Questi cotali pesci son convenevoli a natura d'uomo, perchè la loro carne non è troppo grassa, nè troppo magra; anche è savorosa, e nudrisce più che carne di altri pesci. | Esempio: | Salvin. Opp. 197: Tutti, a' quai il corpo sotto il coccio è fitto, Svestono il vecchio coccio, ed altro sotto Ne spunta dalla estrema carne. |
Definiz: | § VII. Carne si adopera anche a denotare la Parte esteriore del corpo umano, specialmente rispetto alle qualità sue di colorito, di morbidezza e simili. – | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 162: Disiderate l'amor de' giovani, perciò che alquanto colle carni più vive e con le barbe più nere gli vedete. | Esempio: | Morell. Cron. 246: Ell'erano [le mani] distese, e morbide di carne, le dita lunghe e tonde come candele. |
Esempio: | Ar. Cinq. Cant. 1, 32: Quando un pittor ne piglia di ciascuno [colore] Per imitar la carne. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 8, 101: Questa opera può dirsi veramente fatta di vivissime figure e non di vetri colorati,.... perchè oltre al magisterio delle carni, sono squagliati i vetri, cioè levata in alcun luogo la prima pelle. | Esempio: | Sassett. Lett. 365: El colore della carne è più chiaro assai che di mulatto verso el giallo; la statura, mediocre. |
Definiz: | § VIII. Vale anche Pelle, Cute. Quindi i modi Avere sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia, Portare sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia, Tenere, e simili, sulla carne, e talvolta anche a carne, checchessia. – |
Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 65: Avvegnachè sì per l'etade e sì per natura fosse dilicatissimo, neentemeno per mirabile fervore faceva asprissima penitenza, portando a carne sacco asprissimo, e di sopra un rozzo vestimento di pelli. | Esempio: | E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 191: Questi dal principio della sua conversione insino all'ultimo della vita sua non usoe pannolino a carne. |
Definiz: | § IX. Figuratam. prendesi talvolta per Corpo umano, in quanto si contrappone all'Anima che lo informa. – |
Esempio: | Dant. Inf. 6: Ciascun ritroverà la trista tomba, Ripiglierà sua carne e sua figura. | Esempio: | E Dant. Purg. 23: Costui per la profonda Notte menato m'ha da' veri morti, Con questa vera carne che il seconda. | Esempio: | S. Greg. Omel. 2, 16: Ragguardando solo la morte della carne, erano oscurati nel parlare della Verità. | Esempio: | S. Ag. C. D. 9, 169: È predicato Cristo essere risuscitato in carne, ed essere salito in cielo con essa carne. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 15, 81: Di mille attende Astolfo un colpo trarne, Che lo spirto gli sciolga da la carne. | Esempio: | Buonarr. M. V. Rim. G. 101: Lassin pel mondo un spirto in carne involto Che, dopo te, gli resti il tuo bel volto. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 12, 251: Era [Michelangiolo] tanto stracco ed invecchiato, che aveva, come si dirà più basso, stabilito tornarsene; ma la volontà era pronta, inferma la carne che lo riteneva in Roma. | Esempio: | Segner. Mann. sett. 20, 1: Considera quanto alto premio prometta a chiunque vorrà non già dar morte a questa carne medesima, che tanto non ci è nè chiesto nè conceduto, ma sì bene mortificarla. |
Definiz: | § X. E pure figuratam., per Essere vivente, Creatura mortale: ed è propriamente frase biblica. – |
Definiz: | § XI. Carne, per lo più con l'aggiunta d'alcun pronome possessivo, vale Prole, Figliuolanza; ed anche in generale Famiglia, Parenti. – | Esempio: | Dant. Purg. 20: O Avarizia, che puoi tu più farne, Poi ch'hai il sangue mio a te sì tratto, Che non si cura della propria carne? |
Esempio: | Senec. Declam. 111: Coloro, che vogliono avere fama e onore, non la vogliono avere delle loro carni e sangui. |
Esempio: | Ciaper. Lett. 11: E non guardate, perchè le vostre carne non sieno vive, perocchè ad utilità dell'anime nostre è più viva [la figliuola] ch'ella fusse mai. | Esempio: | Bemb. Lett. 1, 59: Pure avete qui delle vostre carni, e potrebbevi agevolmente venir fatto di maritare, in quelli pochi dì che voi ci dimoraste, alcuna delle vostre nipoti. | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 389: Mi par mill'anni di vederli, e parlare alle carni mie. |
Esempio: | Varch. Suoc. 2, 2: Il padre e la madre della fanciulla che ci volevan tanto bene, e ci avevano fidate le carni loro, ci diventeranno tutti nemici per amor tuo. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. Introd. 1, 30: L'affetto alla carne e al sangue.... in alcuni di loro [dei Papi] fu smoderato. |
Definiz: | § XII. Carne trovasi per Generazione, Nascita, ed anche Stirpe. – |
Definiz: | § XIII. Poeticam. è usata anche a significare Vita umana: onde i modi Essere nella carne, o assolutamente In carne, per Vivere, In vita. – | Esempio: | Dant. Parad. 10: Appresso vedi il lume di quel cero (San Dionigi Areopagita), Che, giuso in carne, più addentro vide L'angelica natura e il ministero. | Esempio: | E Dant. Parad. 20: L'anima glorïosa.... Tornata nella carne, in che fu poco, Credette in Lui che poteva aiutarla. |
Definiz: | § XIV. Carne vale anche Natura umana, in quanto specialmente è fragile e mortale, o si contrappone alla divina e immortale; ed anche Condizione, Stato dell'uomo in vita. – | Esempio: | Dant. Purg. 9: Nell'ora.... che la mente nostra, pellegrina Più dalla carne, e men da' pensier presa, Alle sue visïon quasi è divina. | Esempio: | E Dant. Purg. 30: Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu' io a lui men cara e men gradita. | Esempio: | Leggend. SS. M. 4, 180: E ammaestrolli che soprattutto e' fossono discreti non secondo carne, ma secondo Cristo. | Esempio: | S. Greg. Omel. 4, 184: Amava adunque Felicita li suoi figlioli secondo la carne, ma per amore della celestiale patria volle che morissero. | Esempio: | Segner. Mann. lugl. 25, 2: Quali sono questi desiderj carnali di cui si tratta? Sono quei tre desiderj così famosi, che abbracciano tutto ciò che piace alla carne: di roba, di riputazione, di piacere, massimamente corporeo. |
Definiz: | § XV. Quindi le maniere. Prender carne, Farsi carne, Vestirsi di carne e simili, a significare l'Incarnazione del Verbo Divino; e In carne, che vale Incarnato. – | Esempio: | Lat. B. Tesorett. 32: Quando degnò venire La Maestà sovrana A prender carne umana. | Esempio: | Fr. Giord. Pred. 5: Venne dunque il Figliuolo di Dio..., in questo mondo, e fecesi carne. | Esempio: | Dant. Parad. 23: Quivi è la rosa in che il Verbo divino Carne si fece. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 133: Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 73: La sacra stanza (Gerusalemme) Dove in carne abitò Dio onnipotente. | Esempio: | E Ar. Cinq. Cant. 1, 20: Le terre sante Dove Dio visse in carne e fu trafitto. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 33: Sanno che Dio è morto per loro, ma non sanno qual sia quella Persona divina che vestissi di carne umana affin di poter morire. |
Definiz: | § XVI. Quindi anche la frase Senza l'opera della carne, adoperata a significare l'Incarnazione del Verbo Divino per opera dello Spirito Santo. |
Definiz: | § XVII. Carne usasi pure figuratam. per Concupiscenza, Lussuria. – | Esempio: | Dant. Parad. 11: Chi, nel diletto della carne involto, S'affaticava, e chi si dava all'ozio. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 74: Il demonio.... gli mise addosso sì forte stimolo, e sì ardente tentazione di carne, che per nessuno modo costui potea resistere. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 175: Sentì subitamente non meno cocenti gli stimoli della carne, che sentiti avesse il suo giovane monaco. |
Esempio: | Tass. Dial. 1, 367: Nè [dee] essere [il marito] sì incontinente, che lontano da la moglie non possa astenersi da' piaceri de la carne. |
Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 465: Sapete che tre nimici abbiamo terribilissimi, e sono il mondo, la carne, il demonio. |
Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 9, 39: O vizio maladetto della carne, Che di senno ci spoglia e d'ogni cosa. |
Definiz: | § XVIII. Per similit., Carne è detta la Polpa di tutte le frutte. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 174: L'uve aventi molta carne, più nutribili, e più dure sono, che quelle che più umore, che carne, hanno. | Esempio: | Pallad. Agric. 287: Non si vuole schiacciare [delle ulive] e' noccioli colla macina, ma sola e levemente la carne. | Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 21: Oh frutta sopra all'altre egregia, eletta, Utile dalla scorza infino all'osso, L'alma e la carne tua sia benedetta. |
Esempio: | Ricett. Fior. M. 68: I frutti.... se eglino sono freschi, e grossi, e di carne, e di scorza tenera ec. | Esempio: | Vett. Colt. 80: Similmente [credono alcuni] che passato quel termine, nel quale l'ulive sono mature, se ben poi elle ingrossano, cresca la carne ed il nocciolo, e s'empiano d'acqua: e non cresca il liquore lor naturale e buono. | Esempio: | Red. Lett. 3, 75: Di mano in mano che va mancando in lei il sugo e l'umore, la sua polpa o carne.... fa certi crespoli, ritirandosi d'ogni intorno. |
Definiz: | § XIX. E pure per similit., Carne, per lo più con l'aggiunto di carne Lignea o carne Erbale , trovasi adoperata a significare La parte fibrosa, ma ancor tenera ed imperfetta, delle piante, la quale è sotto la scorza. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 1, 39: Per la qual cagione spesse volte si seccano [le piante], quando i pedali d'attorno attorno si parton dalla corteccia infino alla carne lignea o vero erbale della pianta. |
Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 1, 124: Se l'acqua non sia corrotta, si dee tenere [il lino] insino a sette [dì] acciocchè infracidi la carne erbale, e la corteccia, della quale si fa la stoppa, rimanga sanza corrompersi. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. appr.: E poi che.... la stoppa sua, dalla carne rimossa per sè, non si torce, compiuta sarà la macerazione. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. appr.: Ma se meno che sia bisogno si maceri [il lino], la stoppa sarà più forte e più bianca: ma non perfettamente si partirà da lui la carne erbale, e sarà più aspro a filare. Ma se si macera più che bisogni, la stoppa men forte e bianca sarà, e dalla carne erbale ottimamente partita, e sarà più abile a filare: e poi.... a sole si secca. E quando secco sarà, allotta si percuote con mazzi di legno, acciocchè la sua carne si rompa. |
Definiz: | § XX. Carne, a modo di esclamazione, fu grido, usato specialmente nei popolari tumulti, per eccitare i soldati o i cittadini alla strage. – |
Esempio: | Acc. Lett. 194: In piazza gridano carne: e alcuno qui dentro carne e sangue domandano, e hanno volontà di farne, e écci pieno d'armati. | Esempio: | Bern. Orl. 3, 28: Or qui sossopra va tutta la piazza, Là corre Gano e tutta la genia Addosso Astolfo: carne, ammazza, ammazza; Ne voglion far salciccia e notomia. | Esempio: | Varch. Stor. 2, 160: S'accostò con tutte le genti alle mura,.... gridando tuttavia i soldati ad alta voce carne, sacco, e palle, palle. |
Definiz: | § XXI. Carne cattiva, Carne da nerbo, da cannone, da macello, o simili, dicesi per dispregio ad Uomo tristo o vile, quasi non meritevole d'altro che d'essere bastonato, o fatto a pezzi. – | Esempio: | Forteguerr. Terenz. 255: Olà carne da nerbo. Ti richiedo Di una cosa, ed un'altra mi rispondi. |
Definiz: | § XXII. Pezzo di carne con gli occhi, è maniera dispregiativa che dicesi di Persona materiale, stolida e buona a nulla. – | Esempio: | Varch. Suoc. 2, 2: Dati tu a credere, pezzo di carne cogli occhi, ch'io, perchè mi stia in villa, non sappia quello che voi fate? | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 213: A' tempi del Burchiello si sapeva essere accaduto che un ricco nostro cittadino, per aver fatto tanto dell'impronto con un vescovo, ottenne che egli ordinasse a sacerdote uno che era, per dirla col nostro volgar proverbio, un pezzo di carne con gli occhi, avvengachè fino a quel tempo sua opera impiegata non avesse in altro, che in porre i cavoli in terra colla barba alla 'ngiù. |
Definiz: | § XXIII. In carne, vale Grassoccio, Vegeto, Prosperoso; contrario di Scarno, Macilento. Quindi le maniere Essere in carne, Rimettersi in carne, Tornare in carne, e simili, che valgono Essere, Tornare in florida condizione di salute, detto di uomo; Essere o Rifarsi grasso, detto di animali. – | Esempio: | Bemb. Lett. 2, 213: Come egli [il cavallo] sia rifatto ed in carne, farò procacciar che si venda, comunque si potrà. | Esempio: | Bentiv. G. Lett. 53: Ho ripigliato forze, sonno, appetito, vigor di spirito, allegria d'animo, e non mi manca altro ad esser intieramente sano, che il rimettermi un poco più in carne. |
Esempio: | Red. Lett. 1, 393: Mi rallegro seco, perchè sento nella sua umanissima lettera, che.... le pare di essersi rimessa competentemente in carne. | Esempio: | Magal. Mend. abol. trad. 83: Star a raccomandarsi l'ore e l'ore su la soglia d'una porta, al vento e alla pioggia, mal in carne, e peggio in arnese. |
Esempio: | Bertin. A. F. Medic. dif. 219: Ad ogni modo, in cambio di render più riseccati i pazienti, stante la loro disseccante natura [delle acque del Tettuccio], gli rimetton in carne come prima. |
Definiz: | § XXIV. In carne e in ossa, detto di persona, vale Nel suo proprio corpo, Proprio quella persona. – |
Esempio: | Cellin. Vit. 3, 278: O Piero, voi farete tante di coteste maladizioni, che 'l diavolo una volta ne porterà voi in carne e in ossa. |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 21: E l'ombra, urlando sotto ogni percossa, Fa veder ch'era un uomo in carne e in ossa. |
Definiz: | § XXV. Avere la carne senz'osso, Dare la carne senz'osso, Volere o simili la carne senz'osso, vale proverbialmente Avere, Dare o Volere in alcuna cosa l'utile senza gl'incomodi o i pericoli; Avere, Dare o Volere checchessia a bonissimi patti. – | Esempio: | Coppett. Rim. burl. 2, 25: Mi rincresce, compar, ch'oggi non posso Porvi in man Noncovelle intero e puro, Com'a dir, darvi la carne senz'osso. |
Esempio: | Panciat. Scritt. var. 44: Ma de' granelli ne discorro volentieri.... per aversi, quando si comprano, la carne senz'osso; cosa che pare impossibile! (qui in ischerzo). |
Definiz: | § XXVI. Essere carne grassa o Riuscire carne grassa, vale figuratam. Venire a noia; tratto dalla nausea e dal ristuccare che fa la carne grassa in mangiandola: e trovasi, più che altro, detto di persona. – | Esempio: | Grazz. Pros. 135: E poi io non vorrei anche tanto infastidirlo, e che egli m'avesse poi a dire, che io fussi carne grassa. | Esempio: | Salv. Granch. 1, 2: Tu mi riesci carne grassa. Io Vorrei che tu toccassi duo parole Della fine. |
Esempio: | Lipp. Malm. 1, 85: Non ho che dir, gli rispond'ella, un'acca, Oltrechè la sarebbe carne grassa. |
Definiz: | § XXVII. Essere carne e ugna con alcuno o Diventare carne e ugna con alcuno, vale Essere o Divenirgli molto congiunto d'interessi o d'amicizia; che anche trovasi assolutamente, Carne e ugna con alcuno. – | Esempio: | Car. Lett. Farn. 3, 70: Alla persecuzion di Ferrara hanno conspirato Carpi e Bellai, che sono insieme carne e ugna. | Esempio: | E Car. Lett. ined. 2, 27: Il Bozzuto è proposto a le faccende di Monte fino a ora, carne ed ugna con Imola. | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 166: Me ne rallegro che voi sete diventato, come dir, carne e ugna.... con le nove sorelle. |
Definiz: | § XXVIII. Essere di carne, o Essere di carne e d'ossa, che anche trovasi Essere di carne e sangue, riferito a persona, vale propriamente Aver nè più nè meno di quel che hanno gli altri uomini, Essere alcuno uguale in tutto a' suoi simili; ma si adopera più comunemente a significare o Meritar carità, o compatimento, i nostri simili, ancorachè d'inferior condizione, o Essere tutti egualmente soggetti alle passioni e alle debolezze proprie dell'umana natura. – | Esempio: | Fr. Giord. Pred. 9: Stando tra le genti, e veggendo le cose del mondo, è impossibile che non ricevano [i frati] alcuno inquinamento. E' sono uomini di carne e sangue come voi, e di fresca etade. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 275: Tu medesimo di' che la moglie tua è femina, e ch'ella è di carne e d'ossa come sono l'altre. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 206: Ella S'è giudicata nel letto con duoi Medici all'uscio, come se la stessi In transito. Oh! che fa questo aver roba! Noi siam pur ancor noi di carne e d'ossa Come loro. | Esempio: | Buonarr. Tanc. 4, 2: I cittadin non mordon, ve': che credi? E' son di carne, e han le mani e i piedi, E tutti gli altri membri come noi. |
Esempio: | Salvin. Annot. Tanc. 561: E' son di carne, cioè come noi; uomini di carne e d'ossa.... Non son mica i cittadini rispetto a i contadini, una chimera, una bombarda, o qualche pazza cosa. Son di carne come noi: s'innamorano come noi, soggetti alle medesime passioni; son carnali, affettuosi ec. |
Definiz: | § XXIX. Far carne, vale Fare strage o macello di gente, senza riguardo a persona; oggi, in modo familiare, più comunemente Far ciccia. – | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 47: E' mi venne veduto quell'iniquitoso giovane colla spada ignuda per ogni canto far carne. |
Esempio: | Dav. Tac. 2, 145: I soldati attendevano a far carne, e il popolo bottino. |
Definiz: | § XXX. Vale altresì Far preda; detto più specialmente di fiere o d'uccelli di rapina. – | Esempio: | Pulc. L. Morg. 23, 22: Si difilava a lui come il falcone Quando ha veduto il colombo o la starne, O ver come il lion che vuol far carne. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 28: Lo scarafaggio per allora si stette cheto, aspettando alla vendetta [contra l'aquila] occasione; e venuto il tempo da far l'uova, egli spiò dove l'aquila aveva fatto il nido, e un dì ch'ella era ita a far carne, vi volò dentro ec. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 373: Senza custodi andar gran torme errando Di cornuti e villosi armenti o greggi. Smontiamo in terra, e per far carne prese L'armi, a predare andiamo. | Esempio: | E Car. Long. 8: Era in quel contorno il covo di una lupa, la quale allevando di molti lupacchini, aveva bisogno di far carne assai; perchè, danneggiando tutto il paese, rapiva ogni giorno qualche bestia degli altri poco avveduti pastori. |
Definiz: | § XXXI. Fare carne o Mettere carne, vale Farsi carnuto, Diventare piuttosto grasso. – | Esempio: | Marc. Pol. Mil. 22: Quivi si fa il vino di datteri e d'altre ispecie assai: chi 'l bee, e non è uso, sì 'l fa andare a sella e purgalo; ma chi n'è uso, fa carne assai. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 419: Questa infermità asciuga e dissecca le 'nteriora del cavallo,.... intanto che non può diventar grasso, nè far carne, nè ancora si cura di mangiare. |
Definiz: | § XXXII. Mettere molta, troppa, carne al fuoco o a fuoco, Porre, o simili, molta, troppa, carne al fuoco; o, come anche trovasi, a fuoco; vale proverbialmente, Por mano a molte cose a un tratto, o a più di quelle che uno può fare. – | Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 50: Questa [la primiera] fa le sue cose appoco appoco, Quell'altra [la bassetta], perchè ell'è troppo bestiale, Pone a un tratto troppa carne a fuoco (qui figuratam.). | Esempio: | Grazz. Comm. 397: Infine i' ho messa troppa carne a fuoco: che mescolanza, che guazzabuglio strano! | Esempio: | Fag. Comm. 5, 280: Il mio padrone ha messo dimolta carne a fuoco: a cuocerla ti voglio! |
Definiz: | § XXXIII. Non essere carne pe' denti d'alcuno; è maniera proverbiale, che dicesi più particolarmente di donna, a significare che Alcuno non può o non merita possederla. – | Esempio: | Allegr. Gev. 35: E hanno ben ragione i suoi parenti Dirmi: la non è carne da' tuoi denti. |
Definiz: | § XXXIV. Non essere nè carne nè pesce, dicesi proverbialmente di Persona, della quale il carattere, le opinioni o il tenor di vita, non siano determinati e costanti, Che fra due principj o partiti contrarj non tenga risolutamente o dall'uno o dall'altro. – | Esempio: | Bottar. Dion. Ambiz. 97: Costui.... sotto la veste claustrale tiene un cuore secolare, e non è nè carne nè pesce. |
Definiz: | § XXXV. Non sapere se uno sia carne o pesce, o Non sapersi, se uno sia carne o pesce, usasi proverbialmente a significare Essere alcuno in tale perturbazione di mente, da non sapere più, o non sapersi da altri, quel ch'e' faccia o quel ch'e' sia divenuto; Essere istupidito, Non rinvenirsi: e talvolta anche, Essere uomo stolido e che non capisce nulla. – | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 50: Del quale [fratello] infino all'anima gl'incresce; Perchè gli pare uscito di cervello, Non si sa s'ei si sia più carne o pesce. | Esempio: | Not. Malm. 550: Non si sa s'ei si sia carne o pesce: non si sa quel ch'ei si sia: non è in cervello: non ha l'intero conoscimento. | Esempio: | Fag. Rim. 1, 71: Nè consolarmi potea cosa alcuna, S'io m'era carne o pesce non sapeva. | Esempio: | E Fag. Rim. 3, 239: Perch'egli è questo un cavaliere, ch'esce Della riga di molti, ch'io conosco, Che non san s'e' si sono o carne o pesce. |
Definiz: | § XXXVI. Non esser carne nè cruda nè cotta, vale proverbialmente Essere o Versare in condizione dubbia, non ancor determinata, Vivere nell'incertezza. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 89: Più d'uno, a dire il ver, soffia e borbotta, E del tanto aspettar n'è più che sazio; Così carne non siam cruda nè cotta, E nel rigo non siam nè nello spazio. |
Definiz: | § XXXVII. Non pesare ad alcuno la carne, vale Essere quegli molto asciutto della persona, e in conseguenza spedito a camminare. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 14: Non mi si tien quando l'andata ho presa, E, grazie a Dio, la carne non mi pesa. |
Definiz: | § XXXVIII. Pesare più il giunco che la carne o Costare più il giunco che la carne, dicesi proverbialmente o di Cosa che non dia utile corrispondente all'incomodo o alle fatiche che costa; ovvero di Cosa, il cui pregio sia inferiore agli ornamenti estrinseci ed accessorj di essa. |
Definiz: | § XXXIX. Risentirsi ad alcuno la carne, vale Provare quegli naturalmente vivo dispiacere o risentimento per checchessia. – | Esempio: | Cecch. Stiav. 4, 3: Figliuol mio, la carne si risente, vederne andarne in malora la roba e l'onore. |
Definiz: | § XL. Carne di giovedì, carne stracca; proverbio che si applica alle donne alquanto inoltrate negli anni. |
Definiz: | § XLI. Carne fa carne; proverbio che denota Essere la carne l'alimento più confacente al corpo dell'uomo. |
Definiz: | § XLII. Carne grassa non ha mai bene, se magra non diviene; proverbio che significa, che L'uomo felice non è contento del proprio stato, e non ne conosce il pregio, se non quando e' l'abbia perduto. |
Definiz: | § XLIII. Carne nuova e denari freschi; dicesi in proverbio a Coloro che, rimasti vedovi, pigliano nuova moglie, specialmente col fine d'avere un'altra dote. |
Definiz: | § XLIV. Carne tirante fa buon fante; proverbio che significa Essere la carne poco cotta più sostanziosa e più nutritiva. |
Definiz: | § XLV. La carne tira, o Le carni tirano, ed anche La carne tira e il diavolo è sottile; dicesi proverbialmente a significare Essere tra' due sessi una naturale e gagliarda attrattiva: ed in senso più generale, Essere l'uomo dominato da potente affetto per le persone verso le quali ha simpatia o vincolo di sangue. – | Esempio: | Machiav. Comm. 96: Ancora che fusse un omaccio, pur le carni tirano. Io non posso far ch'io non mi risenta, quando io me ne ricordo. (È una donna che parla del marito morto.) | Esempio: | E Machiav. Comm. 154: E' ti dà una gran briga questo mio essere in Firenze! P. E' darà più briga ad altri che a me. E. E però ne lascia il pensiero ad altri. P. Pure, le carni tirano. (Sono due rivali che parlano.) | Esempio: | Borgh. V. Lett. IV, 4, 121: Ma, direte voi, la carne tira: certo, io la credo così, e mi potrei ingannare; e non ci penserei punto a dire il contrario, s'io ce ne vedessi spiraglio (qui figuratam.). | Esempio: | Nell. Iac. Serv. 1, 5: Mi trovai fortemente acceso della medesima [giovinetta], senz'accorgermene. R. Come dice bene il proverbio: La carne tira, e il diavolo è sottile! Ma e ve ne innamoraste così per fama, nè cercaste subito di vederla e parlarle? |
Definiz: | § XLVI. Non c'è carne senz'osso, Non va carne senz'osso, ed anche La carne non va senz'osso; proverbio che significa Non esserci o non darsi utile alcuno disgiunto da incomodo o fatica. – | Esempio: | Salvin. Disc. 2, 416: Il proverbio è, che non va mai carne senz'osso; cioè, che non si possono mai avere le cose senza alcuno incomodo, e senza alcuna giunta di fatica. |
Definiz: | § XLVII. Qual carne, tal coltello; proverbio che dicesi Quando una persona malvagia o abietta è trattata o punita come merita per mano d'un suo pari. – | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 72: Un tal uomo [un saccomanno] manda il Burchiello a portare quel nobil regalo al podestà di Norcia, sapendo benissimo quel detto, che Qual carne, tal coltello, e Tal sonata, tal ballata. |
Definiz: | § XLVIII. Tra carne e ugna, o ugne, nessun vi pugna, o pugne, o punga, o altra maniera simile; vale proverbialmente, Negli affari de' parenti o amici litiganti fra loro, nessuno deve interessarsi o inframettersi. – | Esempio: | Bern. Orl. 37, 4: Imparando che pazzo è quel che pugne, E che metter si vuol tra carni ed ugne. | Esempio: | Cecch. Esalt. 3, 7: Tu lo sai pure, che tra carne e unghia Nessun vi punga. |
|