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Dizion. 5° Ed. .
CIBO.
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CIBO. Definiz: | Sost. masc. Tutto ciò che serve al nutrimento dell'uomo; Alimento. |
Dal lat. cibus. – Esempio: | Dant. Inf. 33: E l'ora s'appressava Che il cibo ne soleva essere addotto. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 67: Gli avea.... apparecchiata la mensa di molti e buoni cibi. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 229: Spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo, ma talvolta desidera di variare. | Esempio: | Ar. Sat. 1, 154: Ch'or vuol fagiani, or tortorelle, or starne; Chè sempre un cibo usar par che l'annoj. |
Esempio: | Tass. Gerus. 7, 10: E questa greggia e l'orticel dispensa Cibi non compri alla mia parca mensa. |
Definiz: | § I. E per Il nutrimento o Pasto degli animali. – | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 50: Asciutti hanno i cavalli, al corso usati, Alla fatica invitti, al cibo parchi. | Esempio: | Marchett. Lucrez. 335: Voci assai varie in varj tempi Formano, o se fra lor pe 'l cibo han guerra, E combatton la preda. |
Definiz: | § II. E per similit., detto di ciò che serve di nutrimento alle piante. – |
Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 57: Il proprio cibo delle piante sarà alcuno umido ben mischiato. |
Definiz: | § III. In locuz. figur. – |
Esempio: | Dant. Parad. 5: Convienti ancor sedere un poco a mensa, Perocchè il cibo rigido, ch'hai preso, Richiede ancora aiuto a tua dispensa. |
Esempio: | Cavalc. Frutt. Ling. 209: Cibo della mente è il sermone di Dio, il quale li predicatori, come dispensatori di Dio, distribuiscono alli poveri spirituali. |
Definiz: | § IV. E figuratam. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 233: Pasco la mente d'un sì nobil cibo, Ch'ambrosia e nettar non invidio a Giove. |
Esempio: | Fiorett. S. Franc. 74: Il detto frate Simone quando si ponea a mensa, innanzi che prendesse il cibo corporale, prendea per sè e dava il cibo ispirituale parlando di Dio. |
Esempio: | Machiav. Pros. var. 8, 96: Rivestito condecentemente entro nelle antiche corti degli antichi uomini, dove da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio, e che io nacqui per lui. |
Esempio: | Buonarr. M. V. Rim. G. 36: Onde la tema, molto Con la beltà congiunta, Di stranio cibo pasce il gran desire. |
Esempio: | Varch. Boez. 12: Sei tu quegli, mi disse [la Filosofia], il quale nutrito già del nostro latte, e cresciuto de i nostri cibi, niuna refezion, niun sostegno, eri ec.? |
Esempio: | Galil. Comm. ep. 2, 237: Son reso inabile a più impiegarmi in alcuno degli studj che per gli tempi passati sono stati cibo del mio debole intelletto. |
Esempio: | Segner. Pred. 59: Senza dare niun cibo all'anima loro, lasceran che soli qui vengano i lor mariti? |
Definiz: | § V. Caricare alcuno di cibo, e Caricarsi di cibo o anche col cibo, vale Dargli da mangiare soverchiamente, e Mangiar soverchiamente. – | Esempio: | Robb. Recit. 286: E subito esclamò: Iddio abbi di me misericordia, che costoro m'hanno carico di cibo. | Esempio: | Ambr. Furt. 2, 3: Sarebbe errore caricarsi troppo col cibo. |
Definiz: | § VI. Dar cibo agli orecchi, vale figuratam. Intrattener gli orecchi d'alcuno con ragionamenti utili o piacevoli. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 32, 82: Siedono al fuoco, e con giocondo e onesto Ragionamento dan cibo all'orecchia. |
Definiz: | § VII. Perdere il cibo, si disse per Perdere ogni volontà del cibo. – | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 278: Intanto che il cibo e 'l sonno perdutone, per debolezza fu costretto a giacere. |
Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 133: Il giovedì aggravò fortemente, in tanto che perdè il cibo. |
Definiz: | § VIII. Prendere cibo, o il cibo e Pigliar cibo, o il cibo, vale Cibarsi, Mangiare. – | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 4: Cibo non prende già, chè de' suoi mali Solo si pasce, e sol di pianto ha sete. | Esempio: | Bellin. Disc. Anat. 1, 110: Se non si piglia cibo, si muore; e si muore altresì, se l'aria similmente non si piglia. |
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