Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
CIBO
Apri Voce completa

pag.332


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
» CIBO
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
CIBO.
Definiz: Cosa da mangiare: Vivanda. Lat. cibus, epulae.
Esempio: Boc. Introd. n. 10. Dilicatissimi cibi, e ottimi vini temperatissimamente usando.
Esempio: E Bocc. Nov. 56. 2. E come spesso avviene, che sempre non può l'huomo un cibo, ma talvolta desidera di variare, ec.
Esempio: Dant. Inf. 33. E l'ora s'appressava, Che 'l cibo ne soleva essere addotto.
Esempio: E Dan. Purg. 28. Forse qual diede ad Eva il cibo amaro.
Esempio: Petr. Son. 161. Pasco la mente d'un sì nobil cibo.
Esempio: Boc. Vit. Dant. Nel cibo, e nel poto fu modestissimo.
Esempio: Boez. Varch. 1. p. 2. Nudríto già del nostro latte, e cresciuto de' nostri cibi.
Esempio: Pallavic. Stor. Conc. 261. Non tutti i saporiti cibi nutrire; molti fare indigestione, e cagionar macilenza.