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GESTO.
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GESTO.
Definiz: Sost. masc. Movimento della persona, o di parte di essa, e più particolarmente delle mani, che accompagna le parole, aggiungendo spesso forza ed espressione ad esse, e altre volte esprime per sè medesimo il concetto, ovvero un moto dell'animo: Atto.
Dal lat. gestus. –
Esempio: Cic. Ufic. 47: Adunque dalla bellezza nostra noi rimovereno ogni ornamento non conveniente all'uomo; e similmente schifereno il vizio simile a questo, il quale è nel moto e ne' gesti del corpo.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 241: Vidi tutti questi capitani franzesi, ristretti insieme, venire al Duca; e prima, avanti entrassino, feciono colloquio insieme; e osservando io loro gesti e atti, mi parevano alterati.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 10: Dopo, accordando affettuosi gesti Alla suavità de le parole, ec.
Esempio: Cas. Pros. 2, 116: Quanto malagevole cosa sia, a chi vive secondo il volere e secondo 'l sentimento altrui, e sì fattamente che tutt'i detti, tutt'i fatti, e finalmente tutt'i movimenti e tutt'i gesti, all'altrui volontà abbia ad attare, a non fallire mai,... di qui si può conoscere, che ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 108: Intanto, giunti, noi chiniam le teste, E facciam gli altri gesti esterïori Ch'indicio dan d'onore e di saluto.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 85: E ciò che lingua esprimer ben non puote, Muta eloquenza ne' suoi gesti espresse.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 91: Comandò che dicessero alto e chiaro la cagione di lor venuta. Facendolo essi con umane e mansuete parole, accompagnate da gesti simili, rispose amaramente, ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 52, 2: Che gli atti, gesti e movenze, sieno all'invenzione, al luogo, e alle figure, dicevoli.
Esempio: Not. Malm. 1, 407: Si suppone, che colui il quale dice così, accompagni il parlare col gesto delle mani.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 335: Strinse le labbra, e per di più ci mise il dito in croce, accompagnando quel gesto con un'occhiata espressiva.
Definiz: § I. Pure per Movimento o Atto della persona o di parte di essa, studiato e fatto secondo certa norma, prescrizione, rito, costumanza, e simili; od anche Movimento od Atto artificioso, affettato, buffonesco, e simili. –
Esempio: Panzier. Tratt. 28 t.: Dimonstrare, in lingua ed in gesti, simulati fervori e sentimenti.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 361: Quegli che, per instruire l'oratore, hanno scritto di questa materia più diligentemente, hanno diviso il modo del recitare in voce ed in moto overo gesto.... Il gesto è stato considerato da alcuni quasi in tutte le parti del corpo:... come nel capo, nel quale considerano movimenti e gesti di accettare ed affermare, di recusare e negare, di vergogna, di dubitazione, di maraviglia, di sdegno, e d'altro. Nel volto, maniere supplichevoli, minaccevoli, piacevoli, ec.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. 362: Del gesto delle mani e delle dita dicono anche molte minuzie. Considerano una certa maniera di muovere e piegare civilmente il fianco, ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 81: Fatto ogni gesto pio, detto ogni carme, Che placato rendea l'inferno e Pluto, ec.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 149: Le arti sceniche sono sotto il patrocinio di Venere e di Bacco; essendo che le cose particolari e proprie della scena, il gesto e le piegature del corpo sacrificano alla lascivia e dissolutezza di Venere e di Bacco.
Esempio: E Borgh. S. Tertull. 157: De' gesti redicoli d'un Atellano, e d'un mimo anche per mezzo delle donne recitanti, ec.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 260: Quella destra alzata, in questo caso, era un gesto proprio de' vincitori; come cavasi da quell'epigramma dell' Antologia, della statua di Pirro:... Teneva disteso la destra, testimonio della sua vittoria.
Esempio: Giust. Vers. 43: A lui d'intorno il nobilume e il clero, Le parole soffiandogli ed i gesti, In tutti lo ciurmavan cavaliero.
Definiz: § II. E per Atteggiamento, Attitudine, Positura; ed altresì Portamento, Contegno, Modo di comportarsi, di fare, e simili. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 104: Poi sien cotai di fuor li gesti tuoi: Netto parlar, e bello Rider, s'avvien ched ello Far tel convegna; In te ritegna moderamento voce quanto puoi, ec.
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 6: È [il Messia] delli belli uomini che fusse mai veduto; tanto è bene complessionato, che tutti li suoi membri e gesti gridano e dicono santitade ed onestade.
Esempio: Robb. Recit. 285: Vedendo l'amico mio diletto in tanta agonia, quanto amorevolmente potei, con gesto pieno di pietà, il primo me li feci incontro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 68: Due giovani ch'ai gesti ed al vestire Non eran da stimar nate umilmente, Nè da pastor nutrite con disagi, Ma fra delizie di real palagi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 32, 103: Perchè dunque volete darmi nome Di donna, se di maschio è ogni mio gesto?
Esempio: Car. Eneid. 1, 1105: Tu che puoi, Fanciullo, il noto fanciullesco aspetto Mentire acconciamente, in lui ti cangia Sola una notte, e gli suoi gesti imita.
Esempio: Cellin. Vit. 23: E quelle fanterie ignude corrono all'arme, e con tanti bei gesti, che mai nè degli antichi nè d'altri moderni non si vidde opera che arrivassi a così alto segno.
Esempio: Borgh. R. Rip. 46: Come fece Michelagnolo, volendo dimostrare varie attitudini e forze d'uomini, che finse alcuni soldati, che essendo in un fiume a lavarsi, sentirono le trombe e i tamburi che gli chiamavano alla battaglia; laonde si vede in quelli, maravigliosi gesti nel vestirsi, nell'uscir del fiume, e nell'apprestarsi con fretta a ire dove il debito della guerra gli chiamava.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 60: La faretra s'adatta e l'arco siro, E barbarico sembra ogni suo gesto.
Esempio: Segner. Paneg. 1, 342: E già, essendo ella (una statua) scoperta la prima volta, concorrevano molti a considerarla, com'è costume; nè mancavano di ammirare, chi la maestà del sembiante, chi la naturalezza del gesto, chi la espressione de' muscoli, chi la bizzarria del panneggiamento, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 64: Ma su letto di rose in molle gesto Stassi ancora adagiata.
Definiz: § III. Per similit., detto di animali; così nel senso di Movimento delle membra, come di Atteggiamento o Positura. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 75: Indi va mansueto [il cavallo] alla donzella, Con umile sembiante e gesto umano.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 11: Presentossi (un montone detto il Carpigna) dinanzi a Sua Maestà, ma con quella umiltà, con quelli gesti, e con quelle parole, che al trono di tanto principe si convenivano, ed ei sapeva simulare, come astuto e sagace ch'egli era.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 45: Al quale il corvo con ardita voce e gesto molto animoso rispose: Serenissimo Principe, ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 77: E ritenendo (un uomo che s'era mascherato da orso) quella maschera ch'egli spontaneamente s'avea vestita, insieme colla vita, or fuggendo, or saltando, or difendendosi con varj gesti e con diversi modi, e' fece tanto ch'e' s'uscì di casa.
Esempio: Gell. Circ. 150: Non cedendo mai (parla il leone di sè e di altri animali) al nimico, se non con altro, almanco con l'animo; la qual cosa ne dimostra chiaramente il non supplicare o spargere giamai prego alcuno verso quello, almanco con cenni, e con gesti miserabili o piatosi.
Esempio: E Gell. Circ. 183: Deh vedi come questo cane si compiace nel guardarmi, e se non pare a i gesti che fa mentre io ragiono così da me stesso, che egli intenda tutto quel ch'io dico.
Esempio: Car. Apol. 212: Parve che da prima non si riconoscesse (il barbagianni davanti allo specchio); e come di sè stesso cercando, faceva di strani gesti.... per raffigurarsi.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 114: Ancora i luoghi religiosi, e ne i quali per autorità de gli Auguri si consagra alcuna cosa, siano detti Augusti, dallo augumento, ovvero da' gesti e dal gusto de gli uccegli.
Definiz: § IV. E con un compimento verbale retto dalla prep. Di, vale Atto di fare ciò che è indicato dal compimento. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 103: L'importanza in questo caso di figurargli sta, che 'l pittore gli atteggi per modo, che ciascuno faccia bene il suo gesto: chi fulmina, di fulminare; e chi saetta, di saettare; e simili faccende.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. Proem. XXVII: La fistola che suona un Fauno accanto ad una Ninfa, che fa gesto di cantare, è di sei canne disuguali, e quattro eguali.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. 260: Quand'e' non voglia intendere del gesto d'ammazzare Polissena.