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Dizion. 3° Ed. .
VERGOGNA
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pag.1769
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VERGOGNA.
Definiz: | Dolore, e perturbazione, intorno a quelle cose, che pare, che ci apportino disonore ne' mali, o passati, o
presenti, o futuri. Lat. pudor. |
Esempio: | Tes. Brun. 6. 24. La vergogna si è passione, e s'ingenera come la paura, perocchè
colui, che si vergogna, sì s'arrossa, e anche tal fiata colui, che ha paura. |
Esempio: | E Tes. Br. altrove. Vergogna è passion d'anima, e non è
virtude. |
Esempio: | E Tes. Br. in altro luogo. La vergogna nelle cose virtuose,
vien da viltà d'animo. |
Esempio: | But. Vergogna non è altro, che paura di vituperazione. |
Esempio: | Cavalc. Fr. Ling. Speranza di salute si è, quando dopo 'l peccato, seguita la
vergogna. |
Esempio: | Boc. Nov. 83. 8. La donna, che assai onesta persona era, udendo così dire al
marito, tutta di vergogna arrossò. |
Esempio: | Dan. Inf. 17. Tal divenn'io alle parole porte, Ma vergogna mi fer le sue
minacce. |
Esempio: | E Dan. Inf. 24. E di trista vergogna si dipinse.
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Esempio: | Amm. Ant. 3. 7. 5. Come bella, e come splendiente gemma di costumi è vergogna,
ec. ella è verga di disciplina, sconfiggitrice de' mali, ec. guardiana di fama, onore di vita, sedia di vertude, e di
vertude primizia, lode di natura, e segno di tutta onestà. |
Esempio: | E Amm. ant. 3. 7. 7. Vergogna è madre d'onestà, e maestra
d'innocenzia: a' prossimi è cara, e agli stranieri accettevole in ogni luogo, e in ogni tempo, porta innanzi a se
favorevole volto. |
Esempio: | Serd. St. 4. Perchè la paura vinse la vergogna, si posero in fuga. |
Definiz: | §. Vergogna: è Una certa modestia, alla qual diciamo Rispetto, o peritanza. Latin.
verecundia, modestia, |
Esempio: | Amm. Ant. 3. 7. 3. Così ne' più giovani vergogna, quasi un'adornamento di natura e
degnamente lodata; in movimento, in portamento in andare si dee sollicitamente tenere. |
Esempio: | E Amm. ant. altrove. Vergogna è un'ornamento di natura
degnamente lodato: e questa in movimento, in portamento, e in andare si dee sollecitamente tenere. |
Esempio: | Albert. c. 62. La vergogna è servare onestà nel detto, e nel fatto. |
Esempio: | Bocc. Nov. 98. 19. |
Esempio: | Tass. Gerus. 2. 17. Muove fortezza, il gran pensier l'arresta, Poi la vergogna, e
il virginal decoro Vince fortezza, anzi s'accorda, e face, Se vergognosa, e la vergogna audace. |
Definiz: | §. Vergogna: Disonore, vituperio, biasimo. Lat. dedecus, infamia. |
Esempio: | Boc. Nov. 77. 46. Ne potevi incappare in alcuno, che in maggior pena, e vergogna,
che questa non ti fia, caduta non fossi. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 86. 13. Saviamente la sua vergogna, e quella
della sua figliuola ricopriva. |
Esempio: | Petr. Son. 207. Che 'l danno è grave, e la vergogna è ria. |
Esempio: | Fir. As. 16. Perciocchè ella le disse non so che vergogna [Latin.
probrum, convicium] |
Definiz: | §. Vergogne nel numero del più: per le Parti vergognose. L. pudenda,
verenda. |
Esempio: | Viag. Sin. E così alzando i panni, non possono mostrare nulla vergogna di loro,
perchè ell'hanno tutti i panni di gamba co' gambuli. |
Esempio: | S. Gir. Pist. Noè, ec. così ebbro si gittò discoperto nella strada ignudo, e
mostrava le sue vergogne. |
Esempio: | Varch. Suoc. 1. 1. Pur beato, che io non ho fatto la mostra delle mie vergogne.
[Lat. genitalia pudenda. Gr. τὰ
αἰδοῖα] |
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