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Dizion. 2° Ed. .
VERGOGNA
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pag.920
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VERGOGNA.
Definiz: | Dolore, e perturbazione, intorno a quelle cose, che pare, che ci apportino disonore ne' mali, o passati, o
presenti, o futuri. Lat. pudor. |
Esempio: | Amm. ant. Vergogna è un certo dispiacere d'avere errato, con alcun segno nel
volto. |
Esempio: | Tes. Brun. 6. 24. La vergogna si è passione, e s'ingenera come la paura, perocchè
colui, che si vergogna, sì s'arrossa, e anche tal fiata colui, che ha paura. |
Esempio: | E Tes. Br. altrove. Vergogna è passion d'anima, e non è
virtude. |
Esempio: | E Tes. Br. in altro luogo. La vergogna nelle cose virtuose,
vien da viltà d'animo. |
Esempio: | But. Vergogna non è altro, che paura di vituperazione. |
Esempio: | Cavalc. fr. ling. Speranza di salute si è, quando, dopo 'l peccato, seguita la
vergogna. |
Esempio: | Bocc. n. 83. 8. La donna che assai onesta persona era, udendo così dire al marito,
tutta di vergogna arrossò. |
Esempio: | Dan. Inf. 17. Tal divenn'io alle parole porte, Ma vergogna mi fer le sue
minacce. |
Esempio: | E Dan. Inf. 24. E di trista vergogna si dipinse.
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Esempio: | Amm. ant. Come bella, e come splendiente gemma di costumi è vergogna, ec. ella è
verga di disciplina, e sconfiggitrice de' mali, ec. guardiana di fama, onor di vita, sedia di vertude, e di vertude
primizia, lode di natura, e segreto di tutta onestà. |
Esempio: | E Amm. ant. appresso. Vergogna è madre d'onestà, e maestra
d'innocenza: a' prossimi è cara, agli stranieri accetta, perchè in ogni luogo, e in ogni tempo, porta innanzi a se
favorevol volto. |
Definiz: | ¶ Vergogna è anche una certa modestia, alla qual diciamo rispetto, o
peritanza. Lat. verecundia, modestia. |
Esempio: | Amm. ant. Vergogna è un'ornamento di natura degnamente lodato: e questa in
movimento, in portamento, e in andare si dee sollecitamente tenere. |
Esempio: | Albert. c. 62. La vergogna è servare onestà nel detto, e nel fatto. |
Esempio: | Boc. n. 98. 19. Poichè la tua liberalitade è tanta, che vince la mia debita
vergogna. |
Definiz: | ¶ Per disonore, vituperio, biasimo. Latin. dedecus, infamia. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 46. Ne potevi incappare in alcuno, che in maggior pena, e vergogna,
che questa non ti fia, caduta non fossi. |
Esempio: | E Bocc. nov. 86. 13. Saviamente la sua vergogna, e quella
della sua figliuola ricopriva. |
Esempio: | Petrar. Son. 207. Che 'l danno è grave, e la vergogna è ria. |
Definiz: | ¶ Vergogna nel numero del più, per le parti vergognose. Lat. pudenda, verenda.
Gr. τὰ αἰδοῖα. |
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