Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DI
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DI
Definiz: reggente un sostantivo, compone con esso una maniera avverbiale, denotante mezzo o modo di compiere un atto, come, ad esempio, Di botto, Di lancio, Di salto, Di forza, Di brigata, Di conserva, e moltissime altre, che si notano sotto il respettivo nome.
Definiz: § I. Pure reggente certi sostantivi, forma una locuzione equivalente all'avverbio corrispondente ad esso sostantivo; come Di concordia, per Concordemente, Di cuore, per Cordialmente, Di grazia, per Gratuitamente, Di verità, per Veramente, e molte altre, le quali si dichiarano al loro luogo.
Definiz: § II. E reggente un adiettivo, serve a formare una maniera avverbiale equivalente all'avverbio formato da esso adiettivo; come, ad esempio, Di certo e Del certo, Di continuo e Del continuo, Di subito, Di sicuro, Di nuovo, e simili, per Certamente, Continuamente, Subitamente, Sicuramente, Novamente, che si dichiarano al loro luogo.
Definiz: § III. Preponesi pure agli avverbj di tempo Di Già e Di Poi, come a rafforzarne il significato. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 52: Di già [un Parmigiano] ha mandati [dalla Tolfa] saggi, ec.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 39: Ed il Papa, per le cose che di poi successano,... ebbe da pensare ad altro.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 9: Essendo di poi seguita la giornata a Delio, ove furono gli Ateniesi messi in fuga, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 42: Di poi, rimbarcate le genti e passato in Ellesponto per raccoglier moneta, prese ec.
Definiz: § IV. Premesso alle voci Modo, Guisa, Maniera, e simili, e in correlazione con Che di modo che di guisa che di maniera che, compone una maniera congiuntiva. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 6: Perchè gli tolse di modo il giudizio, Che matto eguale a lui non ebbe il mondo.