Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
PELO
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pag.539


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Dizion. 4 ° Ed.
PELO.
Definiz: Filamento sottilissimo, che in diverse parti del corpo fuori della cute germoglia. Lat. pilus. Gr. θρίξ.
Esempio: Bocc. nov. 79. 40. Il quale come il maestro sentì, e vide, così tutti i peli gli s'arricciarono addosso.
Esempio: Tes. Br. 1. 11. Se tu levassi li peli delle ciglia d'uno uomo, tu ne leveresti picciola cosa, ma tutto il corpo ne sarebbe più laido.
Esempio: Petr. son. 162. Di dì in dì vo cangiando il viso, e 'l pelo.
Esempio: Dant. Inf. 1. Ed ecco quasi al cominciar dell'erta Una lonza leggiera, e presta molto, Che di pel maculato era coperta.
Esempio: E Dan. Purg. 2. Trattando l'aere con l'eterne penne, Che non si mutan, come mortal pelo.
Esempio: E Dan. Purg. 16. Nè a sentir di così aspro pelo, Che l'occhio stare aperto non sofferse (quì per metaf.)
Definiz: §. I. Pelo, per similit. si dice a quella Peluria, che hanno i panni lani.
Definiz: §. II. Pelo, figuratam. si dice per esprimere Spazio, o Quantità minuta, e piccolissima di checchessia.
Esempio: Sagg. nat. esp. 142. Questo così accomodato pensavamo di collocarlo sopra una grossa tavola di pietra forata a tondo nel mezzo a misura un pelo più larga del vano interiore dell'anello.
Esempio: E Sagg. nat. esp. 200. La forza dell'aria G E premente non ha guadagnato nulla, e innanzi ha fatto crepare il fondo della palla C, che ritirare un pelo il livello E.
Definiz: §. III. Pelo, pur figuratam. per Qualità, o Condizione. Lat. conditio.
Esempio: Cron. Vell. 18. Tolse per moglie monna Lisa figliuola di Bindo Folchi, e quantochè il detto parentado non mi piacesse troppo, ch'erano nostri amici assai, e spezialmente di loro, e perchè non ci hanno stato, nè sono del pelo nostro, nientedimeno piacendo a lui ec. l'assentíi.
Definiz: §. IV. Pelo, diciamo anche alle Picciole crepature delle mura.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Tali muraglie fanno soventemente de' peli.
Esempio: Dav. oraz. gen. delib. 148. Queste mura ec. se noi le carichiam del nuovo pondo di questi ferramenti, e pietroni, elleno primieramente faran pelo, poi corpo, in ultimo sbonzoleranno.
Esempio: Serd. stor. 6. 220. Vi sono alcune di queste muraglie, che si sa di certo essere state fatte più di 2000. anni sono; con tutto ciò non si vede in esse nè pelo, nè corpo, nè difetto alcuno.
Definiz: §. V. Pelo, assolutam. preso si usa pure in signific. di Piccola fessura.
Esempio: Pallad. Questo smalto acciocchè non si fenda per alcuni peli in alcuna parte.
Esempio: Sagg. nat. esp. 141. Si ritornò tante volte ad assottigliarla (la palla) con insensibili detrazioni, finchè se le vedde fare un sottilissimo pelo.
Definiz: §. VI. Pelo dell'acqua, parlandosi di fiumi, laghi, e simili, vale la Superficie dell'acqua.
Esempio: Viv. disc. Arn. 19. Se vi si aggiugnerà la differenza dal pel dell'acqua dell'inverno a quel dell'estate, si vedrà ec.
Esempio: E Viv. disc. Arn. 20. Restava di caduta, dal pelo di sopra al pelo di sotto, un soldo più d'un braccio.
Definiz: §. VII.Il lupo cangia il pelo, ma non il vizio, proverb. che significa, che Chi è malvagio per natura, mai non si rimane di malvagiamente operare. Lat. lupus pilum mutat, non mentem. Gr. ὁ λύκος τὴν τρίχα, οὐ τὴν γνώμην ἀλλάττει. v. Flos 100. al qual proverb. alluse il
Esempio: Petr. son. 97. Vero è 'l proverbio, ch'altri cangia il pelo, Anzichè 'l vezzo.
v. LUPO §. IV.
Definiz: §. VIII. Aver la coda taccata di mal pelo, vale Esser malizioso.
Esempio: Bocc. nov. 77. 25. Lo scolare, che di mal pelo avea taccata la coda, disse.
Definiz: §. IX. Lasciarvi il pelo, o del pelo, vale Costar caro, Mettervi del suo.
Esempio: Dav. Camb. 119. Conciossiachè la buona moneta a chi fuori la porta non si dona, ma gli costa per buona, e lasciavi, come si dice, il suo pelo.
Definiz: §. X. E' non mi mordè mai cane, ch'io non avessi, o non volessi del suo pelo, o simili; proverb. che vale E' non mi fu mai fatta ingiuria, ch'io non me ne vendicassi.
Esempio: Lor. Med. canz. 66. 6. Ma nessuno ha del mio plo, Ch'io del suo anche non abbia.
Esempio: Cecch. Spir. 4. 9. Eh uom maligno, Voi siete un traditor, ma immaginatevi, Ch'e' non mi morse mai cane, che io Non volessi del suo pelo.
Definiz: §. XI. Rivedere il pelo a uno, vale Dargli delle busse, e talora Rivedergli severissimamente il conto delle sue azioni.
Definiz: §. XII. Strignere il pelo altrui, vale lo stesso, che Rivedere il pelo.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 3. Con questi arditi Avvertimenti miei t'abbia sì stretto Il pel siccome stretto Hollo a più d'un.
Definiz: §. XIII. Rilucere il pelo, si dice dell'Esser grasso, e fresco, e in buono stato.
Esempio: Fir. As. 301. La pelle era divenuta morbida come un velluto, e il pelo mi riluceva, che e' pareva, ch'io fussi stregghiato ogni mattina.
Esempio: Luig. Pulc. Bec. 23. La Beca mia è soda, e tarchiatella, Ch'e' le riluce, Dio la salvi, il pelo.
Definiz: §. XIV. Tondo di pelo, si dice a Chi è di grosso ingegno. Lat. hebeti ingenio. Gr. ἀναίθητος.
Esempio: Morg. 25. 270. E che m'aveva per tondo di pelo A creder, che 'l suo inganno riuscissi.
Esempio: Lasc. rim. madr. 15. Ben è tondo di pelo Chi per fama acquistar la morte vuole.
Definiz: §. XV. Esser d'un pelo, e d'una buccia, vale Essere de' medesimi costumi, ma si piglia in cattiva parte. Lat. esse ex eodem lino.
Esempio: Morg. 18. 122. Che tutti siam d'un pelo, e d'una buccia.
Esempio: Varch. Suoc. 2. 2. Ell'è pure una gran cosa, che tutte le donne sian fatte a un modo, e che mai non se ne trovasse una di fallo; tutte sono d'un pelo, e d'una buccia.
Definiz: §. XVI. Andare a pelo, vale Confarsi al gusto, tolta la metaf. dal cucire insieme i pezzi del panno, nel che fare s'ha riguardo, che 'l pelo si confaccia, e vada per un medesimo verso.
Esempio: Fir. Trin. 1. 1. Secondochè io potetti vedere, voi le andavi molto a pelo.
Esempio: Lasc. rim. Perch'altrimenti a volerl'ire a pelo Sarebbe come dare un pugno in cielo.
Definiz: §. XVII. Levare il pel per aria, vale Operare con gran destrezza, astuzia, e celerità.
Definiz: §. XVIII. Pigliar pelo, Ombrare, Insospettire. Lat. suspicari. Gr. ὑποπτεύειν.
Definiz: §. XIX. Vedere il pel nell'uovo, o Conoscere il pel nell'uovo, vale Scorgere ogni minuzia, e quasi veder lo 'nvisibile, e si dice di Chi è di acutissimo ingegno. Lat. ventura per dioptram prospicere. v. Flos 280.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. io voglio, che E' vegga, ch'io conosco il pel nell'uovo.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 1. Iersera avrei veduto il pel nell'uovo.
Definiz: §. XX. Essere a un pelo di far checchessia, vale Esserci vicinissimo, Esser per farlo di momento in momento.
Esempio: Ambr. Furt. 2. 5. Sono stata a un pelo per dire una mala parola.
Definiz: §. XXI. Cercare il pel nell'uovo, o Guardare il pel nell'uovo, vale Cercar cose da non potersi trovare, Mettersi a considerare qualunque menomissima cosa.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Come son quelli, che vanno caendo il pel nell'uovo.
Esempio: Pataff. 6. Nè guardi 'l pel nell'uovo troppo fiso.
Definiz: §. XXII. Non avere pelo, che pensi a checchessia, o Non volere aver pelo, che pensi a checchessia, vale Non vi pensar punto.
Esempio: Pecor. g. 1. nov. 2. Che s'io avessi pelo addosso, che il pensasse, io m'ucciderei io stessa.
Esempio: E Pecor. appresso: Cristo me ne guardi, e diemi prima la morte, innanzi che io volesi aver pelo, che il pensasse.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 14. Non ha pelo, che pensi al bene, che risultar a lui propio debba.
Definiz: §. XXIII. Non torcere un pelo ad alcuno, vale Non gli far torto, o dispiacere alcuno nè in detti, nè in fatti. Lat. nulla in re aliquem laedere. Grr. μηδοτιοῦν βλάπτειν.
Esempio: Cron. Morell. 291. Non voleva, che a messer Giorgio fosse torto un pelo.
Definiz: §. XXIV. A pelo, posto avverbialm. vale Appunto, Per l'appunto. Lat. ad amussim. Gr. παρὰ σταθμῇ.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 60. Dentro dal cerchio del terrestre telo Questa figura a pelo Può dimostrar delle potenze trine.
v. A PELO.