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1) Dizion. 5° Ed. .
BRILLARE
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BRILLARE.
Definiz: Neutr. Splendere di luce viva e tremolante. Forse da berillo, gemma lucida. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 11: Il qual diamante era di colore incarnato, nettissimo e limpidissimo, e in tal guisa brillava e splendeva che pareva una stella.... L'altro mi occorse di vedere in Mantova, il quale era di color verde, e tanto verde, che pareva uno smeraldo di poco colore, ma in sè riteneva questa virtù del brillare come gli altri diamanti.
Esempio: Mont. Poes. 2, 89: Rendimi dunque l'immortal scintilla Che tua salma animò; nelle regali Tende rientra del tuo padre e brilla.
Definiz: § I. Figuratam. per Segnalarsi, Far bella mostra di sè fra gli altri. –
Esempio: Parin. Poes. 73: Indistinto ad ogni altro il loco sia Presso al nobile desco, o s'alcun arde Ambizïoso di brillar fra gli altri, Brilli altramente.
Esempio: E Parin. Poes. 145: Tutti son pari; Ognun folleggia e scherza, Ognun giudica e libra, ognun del pari L'altro abbraccia e vezzeggia; in ciò soltanto Non simili tra lor, che ognun sua cura Ha fra l'altre diletta onde più brilli.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 3: Per brillar, per mostrar l'ingegno e l'arte, Ci vuol un gran teatro e una gran parte.
Definiz: § II. Brillare dicesi ancora di un certo Risentirsi, Agitarsi e quasi Tremolare degli spiriti per gioia, giocondità, e simili: onde il modo Brillare il cuore, Brillare l'anima, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 32: Estinse ogn'ira, e serenò la fronte, E si sentì brillar dentro il coraggio.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 242: E come dentro per la gioia brilla, Di fuori arde e sfavilla.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 9, 67: Suonar le trombe, e 'l suon che gli altri fea Dentro brillar, fa in lui contrario effetto.
Esempio: Red. Lett. 1, 16: Mi brilla il cuore che vi sia un antico esemplare ben conservato degli Idilli di Teocrito, ma più mi brilla il cuore perchè VS. Illustrissima scrive che me lo vuole donare.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 15: Brillano dal piacer, gongolan tutti.
Definiz: § III. Brillar le mani; modo che vale Sentirsi gran voglia di menarle, che anche più comunemente dicesi Pizzicar le mani. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 18: Oh come mi brillavan le mani! Alla fè, ch'io gli detti un pugno in una tempia, ch'io vi nascosi tutta questa nocca.
Definiz: § IV. Brillare dicesi ancora di Quell'effetto che fa il vino generoso rodendo la schiuma, e mandando piccoli schizzi. –
Esempio: Soder. Coltiv. 97: Volendo fare un vin buono,.... che schizzi in aria non che brilli nel bicchiere,.... piglia uve di vigna vecchia.
Esempio: Dav. Lett. LXXI: Quasi vino limosinato a uscio a uscio, non par che brilli nè frizzi come il ricolto in su 'l suo.
Esempio: Red. Ditir. 25: D'un canaiuol maturo Spremo un mosto sì puro, Che ne' vetri zampilla, Salta, spumeggia e brilla.
Definiz: § V. Brillare dicesi anche degli uccelli quando stanno alquanto librati in aria battendo l'ali, quasi incerti se debbano posarsi o volar via. –
Esempio: Panant. Civett. 10: Se della pania accorgesi l'uccello, E brilla sul panion, poi cuculiando Va lungi a saltellar, gli si nasconde Un vergon tra gli sterpi e tra le fronde.
Esempio: E Panant. Paret. 60: Se due, tre uccelli si posaro, e stanno Gli altri a brillar, poi l'un di lor levossi, Tien per certo che tutti se ne vanno.
Definiz: § VI. Per Muoversi in giro velocissimamente. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 160: A volerti mettere Incontra a lui, che gli è figliuolo e giovene Appetitoso, a cui più di girandola Brilla il cervel, saresti pazza (qui figuratam.).
Definiz: § VII. Brillare vale anche Esser brillo, cioè avvinazzato, quasi ubriaco. –
Esempio: Buomm. Pros. var. 256: E così essendo omai vicino alle sette, ciascuno brillando, e chi dicendo una cosa e chi un'altra, se n'andò a' suoi vantaggi.
Definiz: § VIII. Brillare in forza d'Att., vale Spogliare il miglio, il riso o altre simili biade del proprio guscio, mediante la brilla o il brillatoio. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 42: Brillano alcuni l'avena, e brillata la cuocono con il brodo delle carni grasse, e fa buon gusto.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 307: Restano in piedi le sole muraglie dell'antica risaia o edifizio per battere e brillare il riso.