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1) Dizion. 5° Ed. .
MARCO
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MARCO.
Definiz: Sost. masc. Impronta particolare fatta con apposito strumento su checchessia, Segno, Contrassegno, Bollo, impresso su checchessia, o apposto a checchessia, a fine di riconoscerlo, di autenticarlo, di guarentirne la sincerità, e simili, Marchio; oggi, in tal senso, comunemente Marca.
Dal ted. mark, Segno. –
Esempio: Stat. Vest. Donn. 15: Quelli vestiri e ciascuno di quelli facciano marchiare con marco di piombo, nel quale da uno lato sia li scacchi e da l'autro lo nicchio, cioè nella guarnacca alla finestrella, e nel mantello e alla gonnella dove la donna vorrà sia marcato.
Esempio: Vill. M. 363: Le balestra e le corazze di catuno marcavano del marco del Comune.
Esempio: Legg. Band. C. 16, 359: Che a nessuno affittuario.... che tenga in qualsivoglia maniera bestiame,... lascino alti nati attaccare altro marco che quello della corona.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Rim. Ant. R. B. Abbr. M. 330: Poi del tu' segno ‘n tante part'ò marchi, Non mi de' mai fallir cotal diporto.
Esempio: Buonarr. Pier. 2, 2, 4: Che se ‘l Bottaccio mio non fia segnato Col marco d'uom da ben, s'ora egli è grasso, Potrà smagrire.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 469: Facendo vedere che 'l miracolo è un marco infallibile, improntato dal sigillo di Dio nella sua vera religione.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 31: I miracoli che sono stati sempre nella medesima Chiesa e sempre anche sono, perchè si mirino come un sigillo della destra divina, la quale è impossibile che confermi mai con tal marco una falsità.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 361: Solo il sacerdote, se risorgesse da morte, sarebbe quel sacerdote ch'egli era prima, portando stampato indelebilmente nell'anima il marco illustre della sua dignità.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 120: Padre aggiunto, non.... per necessità di natura, ma per dispensazione d'onore, per un marco di gloria.
Definiz: § II. E per Marchio della stadera, o Romano. –
Esempio: Stat. Pol. Fir. 4, 27: Sia tenuto e debba messere la Podestà di fare dirizzare tutti e ciascuni marchi e doppie, co' quali alcuna cosa si pesa o si vende a peso nella cittade o nel contado di Firenze.
Esempio: E Stat. Pol. Fir. appr.: E se il peso della cosa che si vendesse, valicasse la doppia o il marco, abbia il venditore uno altro peso giusto e diritto a pesare, con stadera diritta, buona e leale.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 262: Una libbra dunque di ferro, o di qualunque altro metallo, adoperata per contrapeso d'una stadera (cioè per quello che chiamano chi romano e chi marco, e infilato nello stilo o braccio della stadera, ne segna coll'anello le once e le libbre), non vediamo noi che ec.
Definiz: § III. Marco, fu anche nome di Peso che usavasi in varj paesi, specialmente per l'oro e per l'argento, e che valeva la metà della libbra di Parigi. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 206: Marco 1 d'argento o d'oro, al peso di Parigi, fa in Firenze once 8, denari 16.
Esempio: E Pegolott. Prat. Merc. 224: Libbre 1 d'argento in Genova fa ne' detti luoghi marchi 1 e un terzo.
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 173: A libbra sottile si vende gherofani, turbitti e altre cose: a marco si vende ariento, oro e perle.
Esempio: Tarq. Tratt. Fior. 252: Nè già sarebbe stato sicuro e più speditivo ripiego il pesare a marco, come oggidì costumasi in alcune piazze, perchè vi restava sempre il dubbio ec.
Esempio: E Tarq. Tratt. Fior. 253: Fu tenuto più volte consiglio davanti a' Priori e a' Consoli delle sette Arti maggiori per regolare i pesi, o marchi, delle monete, e le stadere e bilancie.
Esempio: E Tarq. Tratt. Fior. 323: Nel 1100 si cessò in Francia di pesare l'oro e l'argento a libbra di dodici once, che era il peso romano, e si principiò a pesare a marco d'otto once, metà della libbra ponderale moderna.